ATTO PRIMO
QUADRO PRIMO
Spazioso terrapieno nella fortezza. Si veggono alcune cinte, torri ad altre specie di fortificazioni, con ponti levatoi, ecc. Da lontano si scorgono montagne, che fanno bellissima veduta; mentre il sole che nasce, va gradatamente illuminandole, siccome poi rischiara tutta la scena.
BRUNO, SENTINELLE
di dentro
All'erta! All'erta! L'alba apparì.
La tromba rimbomba, nunzio del dì.
BRUNO, SOLDATI
sulla scena
Quando la tromba squilla
Ratto il guerrier si desta:
L'arme trememde appresta,
Alla vittoria va!
Pari del ferro al lampo,
Se l'ira in core sfavilla,
Degli Stuardi il campo
In cenere cadrà.
Odesi un suono di campana, poi un preludio di armonia religiosa.
BRUNO
O di Cromwell guerrieri
Pieghiam la mente e il cor
A' mattutini cantici
Sacri al divin Fattor.
I soldati s'inginocchiano.
ELVIRA, ARTURO, RICCARO, GIORGIO
di dentro il castello
La luna, il sol, le stelle,
Le tenebre, il fulgor,
Dan gloria al Creator
In lor favelle.
La terra e i firmamenti
Esaltano il Signor.
A lui dien laudi e onore,
Onor al Creator,
Tutte le genti,
Iden gloria al Creator.
BRUNO
Udesti?
SOLDATI
Udii.
BRUNO
Finì.
SOLDATI
Finì.
BRUNO, SOLDATI
Al re che fece il dì
L'inno dei puri cor
Salì su' venti.
CASTELLANI, CASTELLANE
escono
A festa!
A tutti, a tutti rida il cor,
Cantate un santo amor.
A festa!
Garzon, che mira Elvira,
Sì bella verginella,
L'appella la sua stella,
Regina dell'amor.
Ah! È il riso e il caro viso
Beltà di paradiso;
È rosa sul suo stel,
È un angiolo del ciel.
Se a nozze invita amor
A tutti rida il cor.
Tutti partono: Bruno si ferma in disparte, vedendo Riccardo.
RICCARDO
a se
Or dove fuggo mai? ... Dove mai celo
Gli orrendi affanni miei? Come quei canti
Mi risuonano all'alma amari pianti!
O Elvira, Elvira, o mio sospir soave,
Per sempre, per sempre, io ti perdei!
Senza speme ed amor, in questa vita
Or che rimane a me?
BRUNO
La patria e il cielo!
RICCARO
Qual voce? Che dicesti ... È vero, è vero!
BRUNO
Apri il tuo core intero
All'amistà, n'avrai conforto ...
RICCARO
È vano.
Ma pur t'appagherò. Sai che d'Elvira
Il gentior m'acconsentia la mano,
Quando al campo volai.
Ieri, alla tarda sera,
Qui giunto con mia schiera,
Pien d'amorosa idea
Vo al padre ...
BRUNO
Ed ei dicea?
RICCARDO
"Sospira Elvira a Talbo cavaliero,
E sovra il cor non v'ha paterno impero."
BRUNO
Ti calma, amico.
RICCARDO
Il duol che al cor mi piomba
Sol calma avrà nel sonno della tomba.
Ah! Per sempre io ti perdei,
Fior d'amore, o mia speranza;
Ah! La vita che m'avanza
Sarà piena di dolor!
Quando errai per anni ed anni
In poter della ventura,
Io sfidai sciagura e affanni
Nella speme del tuo amor.
BRUNO
T'appellan le schiere
A lor condottier.
RICCARDO
Di gloria il sentiero
M'è chiuso al pensier.
BRUNO
A patria ed onore
Non arde il tuo cor?
RICCARDO
Io ardo, e il mio ardore
È amore, è furor.
BRUNO
Deh! Poni in obblio
L'età che fioriva
Di speme e d'amor.
RICCARDO
Bel sogno beato
Di pace e contento,
O cangia il mio fato,
O cangia il mio cor.
Oh! Come è tormento
Nel dì del dolore
La dolce memoria
D'un tenero amor.
BRUNO
Vien, vieni, ricorda
La patria e l'onor;
Deh! Poni in obblio
L'età che fioriva
Di speme e d'amor.
RICCARDO
Bel sogno beato, ecc.
Partono.
QUADRO SECONDO
Stanze d'Elvira. Le finestre sono aperte. Si vedono le fortificazioni.
ELVIRA
O amato zio, mio secondo padre!
GIORGIO
Perchè mesta così? M'abbraccia, Elvira.
ELVIRA
Ah! chiamarmi tua figlia.
GIORGIO
O figlia, o nome
Che la vecchiezza mia consola e alletta,
Pel dolce tempo ch'io ti veglio accanto,
Pel palpitar del mio paterno core
E pel soave pianto
Che in questo giorno d'allegrezza pieno
Piove dal ciglio ad inondarmi il seno ...
O figlia mia diletta,
Oggi sposa sarai!
ELVIRA
Sposa! No, mai!
Sai com'arde in petto mio
Bella fiamma onnipossente;
Sai che puro è il mio desio,
Che innocente è questo core.
Se tremante all'ara innante
Strascinata
Un dì sarò ...
Forsennata -
In quell'istante
Di dolore io morirò!
GIORGIO
Scaccia omai pensier si nero.
ELVIRA
Morir, sì ... sposa, non mai!
GIORGIO
Che dirai se il cavaliero
Qui vedrai, se tuo sarà?
ELVIRA
Ciel! ripeti, chi verrà?
GIORGIO
Egli stesso ...
ELVIRA
Egli ... Chi?
GIORGIO
Arturo!
ELVIRA
E fia vero?
GIORGIO
O figlia, il giuro!
ELVIRA
Egli? Arturo?
GIORGIO
Arturo.
ELVIRA
O ciel! E fia vero?
GIORGIO
Sì, oh! sì t'allegra, mia buona Elvira,
Ah! sì, t'allegra.
ELVIRA
O gioia! O gioia! O gioia!
ELVIRA, GIORGIO
Non è sogno ...
O Arturo!/O Elvira!
O amor!
Elvira s'abbandona fra le braccia dello zio.
GIORGIO
Piangi, o figlia, sul mio seno:
Piangi, ah! piangi di contento.
Ti cancelli ogni tormento
Questa lacrima d'amor.
E tu mira, o Dio pietoso,
L'innocenza in uman velo;
Benedici tu dal cielo
Questo giglio di candor.
ELVIRA
Ah! quest'alma, al duolo avvezza,
È sì vinta dal gioire,
Che ormai non può capir
Sì gran dolcezza!
Chi mosse a' miei desir
Il genitor?
GIORGIO
Ascolta.
Sorgea la notte folta,
Tacea la terra e il cielo,
Parea natura avvolta,
Avvotla in mesto vel.
L'ora propizia ai miseri,
Il tuo pregar, tue lacrime,
M'avvalorar sì l'anima
Che volo al genitor.
ELVIRA
Oh! mio consolator!
GIORGIO
Io cominciai: "Germano",
Ne più potei parlar;
Allor bagnai sua mano
D'un muto lagrimar.
Poi ripigliai tra gemiti:
"L'angelica tua Elvira
Pel prode Artur sospira;
Se ad altre nozze andrà ...
Misera, perirà!"
ELVIRA
O angiol di pietà
Sceso dal ciel per me!
E il padre?
GIORGIO
Ognor tacea ...
ELVIRA
E poi?
GIORGIO
Ei dicea: "Riccardo
Chiese e ottenea mia fede ...
Ei la mia figlia avrà!"
ELVIRA
Ciel! Solo a udirti io palpito!
E tu?
GIORGIO
"La figlia misera",
Io ripetea, "morrà"!
"Ah, viva!" ei mi dicea,
E stringemi al cor.
"Sia Elvira felice,
Sia lieta d'amor."
Odesi in lontananza un suono di corni da caccia.
ELVIRA
Odi ... qual suon si desta?
GIORGIO
Ascoltiam!
È il segnal di gente d'arme.
SOLDATI
fuori della fortezza
Vieni il prode e nobil conte.
GIORGIO
Senti?
ELVIRA
Taci.
SOLDATI
Arturo Talbo!
GIORGIO
Ah! non tel dissi?
ELVIRA
Ah, non resisto!
GIORGIO
Deh! ti calma!
SOLDATI
Cavalier!
ELVIRA
abbracciando Giorgio
Ah! padre mio!
SOLDATI
Lord Arturo varchi in ponte.
Fate campo al pro' guerriero.
ELVIRA
A quel nome, al mio contento,
Al mio core io credo appena.
Tanta gioia, o Dio, pavento,
Non ho lena a sostener!
GIORGIO
A quel suono, al nome amato,
Al tuo core or presta fede!
Questo giorno venturato
D'ogni gioia sia forier.
SOLDATI, CASTELLANI, CASTELLANE
Ad Arturo de' cavalier
In giostra e amore
Le donzelle ed i guerrieri
Fanno festa e fanno onor.
ELVIRA
Senti?
GIORGIO
Sei paga?
ELVIRA
Appieno.
GIORGIO
Le grida ascolta di gioia e onore.
ELVIRA
Gli fanno onor!
Lo senti?
A quel nome, al mio contento, ecc.
GIORGIO
A quel suono, al nome amato, ecc.
QUADRO TERZO
Sala d'arme. Dal lato desto esce Lord Arturo con alcuni scuderi e paggi, i quali recano vari doni nuziali, e fra questi si vedrà un magnifico velo bianco. Dal lato sinistro escono Elvira, Valton, Sir Giorgio, damigelle con castellani e castellane, portano festoni di fiorni; che intracciano alle colonne. Dal fondo della scena escono i soldati guidati da Bruno.
CASTELLANI, CASTELLANE
Ad Arturo onore, ad Elvira onore.
Amor unisca beltà e valor!
CASTELLANE
Rosa ell'è di verginelle,
Bella al par di primavera;
Come l'astro della sera
Spira all'alma pace e amor!
CASTELLANI, CASTELLANE
Bello egli è tra cavalieri,
Com'è il cedro alla foresta:
In battaglia egli è tempesta,
È campione in giostra e amor.
ARTURO
A te, o cara, amor talora
Mi guidò furtivo e in pianto;
Or mi guida a te d'accanto
Tra la gioia e l'esultar.
ELVIRA
O contento!
ARTURO
Ah, mio bene!
ELVIRA
Ah! mio Arturo! Or son tua!
ARTURO
Ah, Elvira mia, sì, mia tu sei!
GIORGIO, VALTON
Senza occaso quest'aurora
Mai null'ombra, o duol vi dia,
Santa in voi la fiamma sia,
Pace ogno v'allieti il cor!
CASTELLANI, CASTELLANE
Cielo arridi a voti miei,
Benedici a tanto amor.
ARTURO
Al brillar di sì bell'ora,
Se rammento il mio tormento
Si raddoppia il mio contento,
M'è più caro il palpitar d'amor.
GIORGIO, VALTON
Senza occaso quest'aurora, ecc
CASTELLANI, CASTELLANE
Cielo arridi a voti miei, ecc.
VALTON
Il rito augusto si compia senza me.
ad Arturo
Mercè di questo foglio
Voi sino al tempio libero passo avrete.
a Giorgio
Tu gli accompagnerai.
ad Enrichetta, che esce accompaniata da Bruno
O, nobil dama,
L'alto Anglican sovrano Parlamento
Ti chiama al suo cospetto: io ti son scorta.
ENRICHETTA
a se
Ahimè, che sento!
a Valton
E che si vuol da me?
a se
Mia speme è morta!
VALTON
A me s'addice
Obbedir e tacer. Altro non lice.
ARTURO
a Giorgio in disparte
È de' Stuardi amica?
GIORGIO
È prigioniera
Da moltre lune, e fu da ognun creduta
Amica de' Stuardi e messaggiera
Sotto mentito nome.
ARTURO
guardando pietosamente Enrichetta
O Dio! Che ascolto!
Deciso è il suo fato: essa è perduta.
O sventurata!
ENRICHETTA
accorgendosi d'Arturo
Qual pietade in quel volto!
VALTON
Oh, figli! al rito, alle pompose feste
S'appresti ognun. La nunziale veste
Va, o diletta, a indossar.
alle damigelle
Ite voi seco.
a Bruno
Fuori del vallo i miei destrier sian presti.
ad Enrichetta
La nostra andata c'è forza d'affrettar.
ai figli
Com'io v'unisca il cielo, o coppia amata.
Valton parte colle guardie: Giorgio ed Elvira partono colle damigelle. Arturo fa sembiante di partire, ma guarda attentamente all'intorno, quasi per assicurarsi che tutti sono andati.
ENRICHETTA
guardando attentamente Arturo
Pietà e dolore ha in fronte!
dopo un poco di silenzio
Cavalier!
ARTURO
Se t'è d'uopo di consiglio,
Di soccorso, d'aita, in me t'affida!
ENRICHETTA
Se mi stesse sul capo alto periglio?
ARTURO
Ah! parla ... O Dio! che temi?
ENRICHETTA
Brev'ora e sarò spenta! Ma tu fremi!
ARTURO
Per te, per me, pel padre mio che spento
Cadea fido ai Stuardi.
ENRICHETTA
Ah!
ARTURO
Ma tu chi sei?
Ah! chi tu sii, ti vo' salvar.
ENRICHETTA
È tardi!
Figlia a Enrico, a Carlo sposa,
Pari ad essi avrò la sorte.
ARTURO
s'ingiocchia
Ah! tu, regina!
ENRICHETTA
Sì ... Attendo morte!
ARTURO
Taci, taci, per pietà!
Fuor le mura, a tutti ascosa
Ti trarrò per vie sicure.
Tu n'andrai, di qui n'andrai.
ENRICHETTA
Di qui, di qui alla scure!
Scampo e speme, Artur, non v'è.
ARTURO
No, Regina.
ENRICHETTA
No, ah! non v'è speme.
ARTURO
No, Regina, ancor v'ha speme:
o te salva, o spenti insieme.
ENRICHETTA
Cangia, ah cangia di consiglio,
Pensa, o Arturo, al tuo periglio,
Pensa, Artur, pensa a Elvira, il tuo tesor
Che t'attende al sacro altar!
ARTURO
Ah! cessa, per pietà!
ENRICHETTA
Va!
ARTURO
Ah! cessa, per pietà!
Non parlar di lei che adoro;
Di valor non mi spogliar.
Sarai salva, o sventurata,
O la morte incontrerò;
E la vergin mia adorata
Nel morire invocherò.
ENRICHETTA
Pensa, o Arturo, al periglio!
ARTURO
No!
ENRICHETTA
Pensa a Elvira
Che t'attende al sacro altar.
ARTURO
Ah! deh taci!
ENRICHETTA
Pensa, Arturo, al periglio, ecc.
ARTURO
No! Non parlar di lei che adoro, ecc.
ELVIRA
di dentro
Ah! sì!
Escono Elvira e Giorgio. Lei ha il capo coronato di rose, ha un bellissimo monile di perle al collo; si vede peraltro che le manca il compimento della pompa nuziale. Entra in scena avendo nelle mani il magnifico velo bianco regalatole da Arturo.
Son vergin vezzosa
In vesta di sposa;
Son bianca ed umile
Qual giglio d'april;
Ho chiome odorose
Cui cinser tue rose;
Ho il seno gentile
Del tuo monil.
ENRICHETTA, ARTURO
Se miro il suo candore,
Mi par la luna allor
Che tra le nubi appare
La notte a consolar.
GIORGIO
Se ascolto il suo cantare
Un rosignuol mi par,
Che insegni al primo albore
A sospirar d'amor.
ELVIRA
Son bianca ed umile
Qual giglio d'aprile,
Son bianca, sì, sì, sì!
Son vergin vezzosa, ecc.
ELVIRA, ARTURO, GIORGIO
L'ascolto e un rosignuol mi par,
Sì, mi par, sì, sì, sì!
Se miro il suo candore, ecc.
ELVIRA
ad Enrichetta
Dama, s'è ver che m'ami ...
ENRICHETTA
Dimmi, o gentil, che brami?
ELVIRA
Qual mattutina stella
Bella vogl'io brillar:
Del crin le molli anella
Mi giova ad aggraziar.
ENRICHETTA
Sì, son presta al tuo pregar
Diletta fanciulletta, son presta,
Son presta al tuo pregar,
O vera Dea d'april.
ELVIRA
A illegiadrir la prova,
Deh! non aver a vil
Il velo in foggia nuova
Sul capo tuo gentil.
ARTURO
Sull'ali della vita
Comminicia ora volar
Deh! scusa e tu l'aita
Nel semplice aleggiar
Ti presta al suo pregar;
Se miro il suo candor
Mi par la luna allor
Che tra le nubi appar,
La notte a consolar.
GIORGIO
Deh! scusa, l'aita
Nel semplice aleggiar
Ti presta al suo pregar;
Se miro il suo candor
Mi par la luna allor
Che tra le nubi appar,
La notte a consolar.
ELVIRA, ENRICHETTA, ARTURO, GIORGIO
Sì, sì, sì!
Elvira pone il velo sul capo d'Enrichetta.
ELVIRA
O bella, ti celo
Le anella del crin,
Com'io nel bel velo
Mi voglio celar.
Ascosa vezzosa
Nel velo divin
Or sembri la sposa
Che vassi all'altar.
ENRICHETTA
a se
Ascosa dentro il vel,
Or posso almen celar
L'affanno, il palpitar,
L'angoscia del mio cor!
Deh! tu, pietoso ciel,
Raccogli con favor
La prece ch'oso a te levar!
ARTURO
a se
O! come da quel vel
Che le nasconde il crin
Veggio un splendor divin
Di speme a balenar.
Deh! tu, pietoso ciel,
M'accorda il tuo favor
La vittima salvar!
GIORGIO
Elvira col suo vel
Un zeffiretto appar,
Un'iride sul mar,
Un silfo in grembo ai fior.
T'arrida, o cara, il ciel
Col roseo suo favor,
Tal ch'io ti vegga ognor gioir.
VALTON, CASTELLANI, CASTELLANE
di dentro
Elvira, Elvira, il dì, l'ora, avanza!
ELVIRA
Ah! se il padre s'adira
Io volo a mia stanza.
ENRICHETTA
a se
Ascosa dentro il vel, ecc.
ARTURO
a se
Deh tu, pietoso ciel, ecc.
GIORGIO
Deh! riedi a tua stanza;
Sarà il tuo fedele
Che t'orni del vel.
VALTON, CASTELLANI, CASTELLANE
di dentro
Elvira, Elvira, il dì, l'ora, avanza!
ELVIRA
Ah! poscia, o fedel,
Tu posami il vel, ah!
Mi posa il vel.
ENRICHETTA
a se
Deh! tu, pietoso ciel, ecc.
ARTURO
a se, poi a Elvira
Deh! tu, pietoso ciel,
Raccogli con favor
La prece di dolor
Che oso a te levar,
La vittima salvar.
Il tuo fedel sarà
Che t'orni del vel, ecc.
GIORGIO
Deh! riedi a tua stanza, ecc.
Elvira parte con Giorgio.
ENRICHETTA
Sulla verginea testa d'una felice
Un bianco vel s'addice,
A me non già ...
in atto di deporre il velo
ARTURO
T'arresta!
È chiaro don del ciel! Così ravvolta
Deluderai la vigilante scolta!
Mia sposa parrai.
Vieni.
ENRICHETTA
Che dici mai?
Tu corri a tua ruina, a infame sorte!
ARTURO
afferandole la mano in atto di forzarla a partire
Vieni, ah, vieni, per pietà ... t'involo a certa morte.
RICCARDO
colla spada sguainata
Ferma!
Invan, invan rapir pretendi
Ogni ben ch'io aveva in terra!
Invan! Invan! Ferma!
Qui ti sfido a mortal guerra,
Trema, ah! trema del mio acciar!
ARTURO
Sprezzo, audace, il tuo furore;
La mortal disfida accetto!
Vien, vien, vieni!
Questo ferro nel tuo petto
Sino all'elsa io vo' piantar.
No, non ti temo, ti sprezzo, audace;
La tua mortale disfida accetto,
Non temo il tuo furor.
ENRICHETTA
V'arrestate. Pace, ah! pace;
Per me sangue, ah, non versate!
RICCARDO
Va, ti scosta!
ARTURO
Oh! ciel, che fai?
ENRICHETTA
scoprendosi e gettandosi in mezzo ad essi
No, v'arrestate;
Per me sangue, ah! non versate.
ARTURO
Ah! che festi?
RICCARDO
con stupore
La prigioniera!
ENRICHETTA
Dessa io son.
ARTURO
Vien ...
Tua voce altera
Or col ferro sosterrai.
RICCARDO
freddamente
No, con lei tu illeso andrai.
ARTURO
Con lei? E fia ver?
ENRICHETTA
Qual favellar!
RICCARDO
Più non vieto a voi l'andar.
ENRICHETTA
Sogno?
ARTURO
Andiam, andiam.
RICCARDO
Parti.
ARTURO
Andiam.
RICCARDO
a se
O stolto!
ARTURO
a se
Addio, o Elvira,
Addio, mio ben.
CASTELLANI, CASTELLANE
di dentro
Al tempio andiam,
A festa andiam!
ARTURO
Ah! partiam ... alcun s'appressa.
RICCARDO
Sì, n'andate ... il vuole Iddio.
CASTELLANI, CASTELLANE
di dentro
A festa!
ARTURO
Pria che siam oltre le mura
Parlerai?
RICCARDO
No, t'assicura.
ARTURO
Ebben, lo giura.
RICCARDO
Sì, lo giuro.
ENRICHETTA, ARTURO
Addio.
RICCARDO
Addio.
ARTURO
Ah! Elvira mia io lungi e in guai
Sì, t'amerò com'io t'amai.
ENRICHETTA
Ah! sì, n'andrò al figlio accanto.
RICCARDO
Sì, patria, amor, tu perderai,
Sarà la tua vita un mar di guai.
Enrichetta e Arturo partono.
RICCARDO
osservando
È già al ponte, passa il forte,
È alla porta, già ne andò.
Sortono Elvira, Giorgio, Valton, Bruno, castellani e castellane.
ELVIRA
Dov'e Arturo?
RICCARDO
Egli era qui.
ELVIRA, GIORGIO, VALTON
Ove sei, o Arturo?
CASTELLANI, CASTELLANE
Artur! Artur!
GIORGIO, VALTON
Ove sei?
BRUNO
Partì da qui.
GIORGIO, VALTON
Partì?
CASTELLANI, CASTELLANE
Partì!
GIORGIO
Già fuor delle mura.
ELVIRA, CASTELLANE
Laggiù alla pianura.
GIORGIO, CASTELLANI
La tua prigioniera!
ELVIRA, CASTELLANE
La rea messaggiera!
GIORGIO, CASTELLANI
Col vil cavaliero!
CASTELLANI, CASTELLANE
Ciascun su un destriero
Spronando, volando mirate colà!
ELVIRA
Ah!
RICCARDO, GIORGIO
Soldati, correte, coi bronzi tuonate,
All'arme appellate, correte, volate.
Pel crin trascinate i due traditor!
CASTELLANI
All'arme! All'arme!
CASTELLANI, CASTELLANE
Correte sui traditor.
BRUNO, RICCARDO, GIORGIO, VALTON
Soldati, correte, coi bronzi tuonate,
Pel crin trascinate i due traditor.
CASTELLANI, CASTELLANE
All'arme! All'arme!
Pel crin trascinate i traditor!
ELVIRA
Ahimè! Ahimè! Ahimè!
RICCARDO, VALTON
Ah! come nel seno
Si mesce il veleno
Di sdegno e d'amor!
GIORGIO
Coi bronzi tuonate,
Pel crin trascinate i traditor!
CASTELLANI, CASTELLANE
Ciel!
ELVIRA
con dolore
La dama d'Arturo è in bianco velate
La guarda e sospira -
Sua sposa la chiama.
Elvira è la dama?
Non sono più Elvira?
La dama?
CASTELLANI, CASTELLANE
La misera è pallida
È immobile e squallida.
Ciel!
ELVIRA
Arturo!
CASTELLANI, CASTELLANE
Ciel!
ELVIRA
Ahimè!
CASTELLANI, CASTELLANE
Elvira! Che dici?
ELVIRA
Io Elvira! No, no!
CASTELLANI, CASTELLANE
Ti scuota, o Elvira.
Demente vivrà, demente vivrà.
Dolente morrà!
ELVIRA
nel suo delirio, crede vedere Arturo
Arturo, tu ritorni? T'appressa ancor ... ancor ...
Ah! vieni, ah! vieni.
O! viene al tempio, fedele Arturo,
Eterna fede, mio ben, ti giuro!
Comm'oggi è puro,
Sempre avrò il cor.
Ah! vieni, con te vivrò d'amor,
D'amor morrà.
CASTELLANI, CASTELLANE
O ciel, pietà!
RICCARDO
O come ho l'anima triste e dolente
Udendo i pianti dell'innocente!
GIORGIO
O come ho l'anima triste e dolente
O come perfido fu il traditor!
ELVIRA
O contento! Ah! mio bene! Vieni a me!
BRUNO, CASTELLANI, CASTELLANE
O come ho l'anima triste e dolente!
RICCARDO, GIORGIO
Fia sempre infame il traditor,
Che in tante pene lascia quel cor.
ELVIRA
Ah! vieni al tempio, fedele Arturo, ecc
CASTELLANE
O come ho l'alma lassa e dolente,
Udendo i pianti dell'innocente!
O come crudo fu il traditor
Che in tante pene lasciò quel cor!
CASTELLANI
Si crede all'ara, giura ad Arturo,
Ella sì fida, ei si spergiuro
Ella sì pura, ei traditore!
Misera figlia morrà d'amor.
O traditor!
ELVIRA
Ah! vieni, t'affretta, o Arturo.
Ah! vieni, ah! vieni a me.
Ah! vieni, Artur, vivrò d'amor,
Morrò d'amor, ecc.
RICCARDO
O come ho l'alma triste e dolente,
Udendo i pianti dell'innocente!
O come crudo fu il traditore!
Sì, più la miro, ho più doglia profonda,
E più l'alma s'accende in amor,
Ma più avvampa tremedo il furore,
Contro chi tanto ben m'involò!
GIORGIO
Dio di clemenza, t'offro mia vita
Se all'innocenza giovi d'aita.
Deh sii clemente a un puro core;
Sì, la mia prece pietosa e profonda
Che a te vien sui sospir del dolor,
Tu, clemente, consola, o Signore,
Per la vergin cui l'empio immolò!
CASTELLANE
Si crede all'ara, giura ad Arturo,
Ella sì fida, ei si spergiuro
Ella sì pura, ei traditore!
Misera figlia morrà d'amor!
CASTELLANI
O come ho l'alma triste e dolente,
Udendo i pianti dell'innocente!
O come crudo fu il traditore,
Che in tante pene lasciò quel cor!
Misera figlia morrà d'amor.
ELVIRA
fa un moto, quasi tornando a vedere Arturo, che fugge
Ma tu già mi fuggi? Crudele, abbandoni
Chi tanto t'amò! Ah, crudel!
CASTELLANI, CASTELLANE
Ahi! dura sciagura!
CASTELLANI
Ahi! lutto e dolore!
ELVIRA
Qual febbre vorace
M'uccide mi sface.
Ah! qual fiamma,
Ah, qual ira m'avvampa!
Fantasmi perversi,
Fuggite dispersi,
O in tanto furor
Sbranetemi il cor!
CASTELLANI, CASTELLANE
Ahi! lutto e dolor! ahi!
Ahi dolor! Ella sì pura!
Sì bella, sì pura,
Del ciel creatura!
Ahi! avrà vendetta!
Ahi! dolor!
Ahi! sta maledetta,
Sì, la coppia rea, sì, la figlia avrà vendetta,
Andrà maledetta la coppia fuggente
Vendetta cadrà sul vil traditor, sì!
Non casa, non spiaggia raccolga i fuggenti!
In odio del cielo, in odio ai viventi
Battuti dai venti,
Da orrende tempesta, le odiate
Lor teste non possan posar.
Erranti piangenti
In orrida guerra,
Col cielo e la terra,
Il mar, gli elementi,
Ognor maledetti,
In vita ed in morte,
Sia eterna lor sorte,
Eterno il penar.