ATTO SECONDO
(Gabinetto che mette alle stanze ov'è custodita Anna)

SCENA PRIMA
(Damigelle di Anna. Guardie alle porte.)

Introduzione

CORO di Damigelle
Oh! dove mai ne andarono
Le turbe adulatrici,
Che intorno a lei venivano
Ne' giorni suoi felici!
Seymour, Seymour medesima,
Da lei si allontanò.
Ma noi per sempre, o misera,
Sempre con te saremo,
O il tuo trionfo apprestisi,
O il tuo disastro estremo.
Pochi il destin, ma teneri
Cori per te lasciò.
Eccola… afflitta e pallida,
Move a fatica il piede.

(Esce Anna; tutte le vanno intorno. Ella siede ecc.)


SCENA SECONDA
(Anna e dette, indi Hervey con soldati)

CORO di Damigelle
Regina!… rincoratevi,
Nel Ciel ponete fede.
Hanno confin le lagrime,
Perir virtù non può.

ANNA
O mie fedeli, o sole
A me rimaste nella mia sventura
Consolatrici, ogni speranza, è vero,
Posta è nel Cielo, in lui soltanto… In terra
Non v'ha riparo per la mia ruina.
(esce Hervey)
Che rechi, Hervey?

HERVEY
Regina!!…
Duolmi l'amaro incarco a cui m'elegge
Il Consiglio de' Pari.

ANNA
Ebben? favella.

HERVEY
Ei queste ancelle appella
Al suo cospetto.

CORO
Noi!!

ANNA
Nel suo proposto
È dunque fermo il Re! Tanta al cor mio
Ferita ei recherà?…

HERVEY
Che dir poss'io?

ANNA
Piegar la fronte è forza
Al regale voler, qualunque ei sia.
Dell'innocenza mia
Voi testimoni siate…
Tenere amiche…

CORO
Oh! dì funesta!

ANNA
(abbracciandole)
Andate.

(Le ancelle partono con Hervey.)


SCENA TERZA
(Anna, indi Giovanna Seymour)

Scena e Duetto

ANNA
(partite le ancelle, alza le mani al cielo, si prostra, e dice)

Dio, che mi vedi in core,
Mi volgo a te… Se meritai quest'onta
Giudica tu.

(siede e piange)

GIOVANNA
Piange l'afflitta… ahi! come
Ne sosterrò lo sguardo?

ANNA
Ah! sì: gli affanni
Dell'infelice aragonese inulti
Esser non denno, e a me terribil pena
Il tuo rigor destina…
Ma terribile è troppo…

GIOVANNA
(si appressa piangendo; si prostra a suoi piedi, e le bacia la mano)
O mia Regina!

ANNA
Seymour!… a me ritorni!…
Non mi obliasti tu?… Sorgi… Che veggo?
Impallidisci!… tremi?… A me tu rechi
Nuova sventura forse?

GIOVANNA
Orrenda… estrema!…
Gioia poss'io recarvi? Ah!… no… m'udite.
Tali son trame ordite,
Che perduta voi siete. Ad ogni costo
Vuol franti il Re gli sciagurati nodi
Che vi stringono a lui… La vita almeno…
Se non il regio nome…
La vita almen, deh! voi salvate!

ANNA
E come?
Spiegati.

GIOVANNA
In dirlo io tremo…
Pur dirlo io deggio. Il confessarvi rea,
Dal Re vi scioglie e vi sottragge a morte.

ANNA
Che dici tu?

GIOVANNA
La sorte
Che vi persegue, altro non lascia a voi
Mezzo di scampo.

ANNA
E consigliar mel puoi!!…
Tu, mia Seymour!!…

GIOVANNA
Deh! per pietà…

ANNA
Ch'io compri
Coll'infamia la vita?

GIOVANNA
E infamia e morte
Volete voi?… oh Ciel! cedete…
Ve ne consiglia il Re… ve ne scongiura
La sciagurata che l'amor d'Enrico
Ha destinata al trono.

ANNA
Oh! chi è costei?
La conosci? favella. - Ardire ell'ebbe
Di consigliarmi una viltà?… Viltade
Alla Regina sua!!… parla: chi è dessa?

GIOVANNA
(singhiozzando)
Un'infelice…

ANNA
E tal facea me stessa.
Sul suo capo aggravi un Dio
Il suo braccio punitore.

GIOVANNA
Deh! mi ascolta.

ANNA
Al par del mio
Sia straziato il vil suo cuore.

GIOVANNA
Ah! perdono!

ANNA
Sia di spine
La corona ambita al crine;
(crescendo con furore; Giovanna a poco a poco si smarrisce ecc.)
Sul guancial del regio letto
Sia la veglia ed il sospetto…
Fra lei sorga e il reo suo sposo
Il mio spettro minaccioso…
E la scure a me concessa,
Più crudel, le neghi il Re.

GIOVANNA
Ria sentenza!… io moro… ah! cessa!
Deh! pietà, pietà… di me!

(prostrandosi, e abbracciando le ginocchia d'Anna)

ANNA
Tu!!… Che ascolto?

GIOVANNA
Ah! sì, prostrata
E al tuo piè la traditrice.

ANNA
Mia rivale!!

GIOVANNA
Ma straziata
Dai rimorsi… ed infelice.

ANNA
Fuggi… fuggi…

GIOVANNA
Ah! no: perdono:
Dal mio cor punita io sono…
(crescendo con passione. Anna a poco a poco s'intenerisce)
Inesperta… lusingata…
Fui sedotta ed abbagliata…
Amo Enrico, e ne ho rossore…
Mio supplizio è questo amore…
Gemo e piango, e dal mio pianto
Soffocato amor non è.

ANNA
Sorgi… ah! sorgi… È reo soltanto
Chi tal fiamma accese in te.
(l'alza e l'abbraccia)
Va, infelice, e teco reca
Il perdono di Bolena;
Nel mio duol furente e cieca
T'imprecai terribil pena…
La tua grazia or chiedo a Dio,
E concessa a te sarà.
Ti rimanga in questo addio
L'amor mio, la mia pietà.

GIOVANNA
Ah! peggiore è il tuo perdono
Dello sdegno ch'io temea.
Punitor mi lasci un trono
Del delitto ond'io son rea.
Là mi attende un giusto Iddio
Che per me perdon non ha.
Ah! primiero è questo addio
Dei tormenti che mi dà.

(Anna rientra nelle sue stanze. Giovanna parte affittissima.)


SCENA QUARTA
(Vestibolo che mette alla sala ov'è adunato il Consiglio. Le porte sono chiuse, e tutti gl'ingressi son custoditi dalle guardie. Coro di Cortigiani, indi Hervey)

Coro, Scena e Terzetto

CORO I
Ebben? dinanzi ai giudici
Quale dei rei fu tratto?

CORO II
Smeton.

CORO I
Ha forse il giovane
Svelato alcun misfatto?…

CORO II
Ancor l'esame ignorasi:
Chiuso tutt'ora egli è.

TUTTI
Ah! tolga il Ciel che il debole
Ed inesperto core
Sedur si lasci o vincere
Da speme o da timore;
Tolga ch'ei mai dimentichi
Che accusatore è il Re.
(si apron le porte: esce Hervey)
Ecco, ecco Hervey.

HERVEY
(ai soldati che parlano)
Si guidino
Anna e Percy.

CORO
(circondandolo)
Che fia?

HERVEY
Smeton parlò.

CORO
L' improvido
Anna accusata avrìa?

HERVEY
Colpa ei svelò che fremere,
Ed arrossir ne fe'.
Ella è perduta.

CORO
Ahi! misera!
(Accusatore è il Re.)


SCENA QUINTA
(Enrico, Hervey e coro)

HERVEY
Scostatevi… il Re giunge…
(il Coro si ritiro)
E dal Consesso
Chi vi allontana?

ENRICO
Inopportuna or fôra
La mia presenza. Il primo colpo è sceso;
Chi lo scagliò si asconda.

HERVEY
Oh! come al laccio
Smeton cadea!

ENRICO
Nel carcer suo ritorni
Il giovin cieco, e a creder segua ancora,
Finché sospesa è l'ora
Della vendetta mia, d'aver salvata
D'Anna la vita. - Ella si appressa…

HERVEY
E quinci
Vien condotto Percy fra' suoi custodi.

ENRICO
(per uscire)
Si eviti.


SCENA SESTA
(Anna e Percy da parte opposta in mezzo alle guardie. Enrico ed Hervey)

ANNA
(da lontano)
Arresta, Enrico.
(Enrico vuol partire)
(Anna avvicinandosi con dignità)
Arresta… e m'odi.

ENRICO
Ti udrà il Consiglio.

ANNA
A' piedi tuoi mi prostro;
Svenami tu, ma non espormi, o Sire,
All'onta d'un giudizio: il regio nome
Fa che in me si rispetti.

ENRICO
Hai rispettato,
Il regio grado tu? Moglie d'Enrico
Ad un Percy scendevi.

PERCY
(che si era fermato in disparte a queste parole si avanza)
E tu di questo
Dispregiato Percy non isdegnasti
Farti rivale… e a lui l'amante hai tolta.

ENRICO
Fellone! e ardisci?…

PERCY
Il ver parlarti: ascolta.
Sarò fra poco innanzi
A tribunal più santo e più tremendo
Che il tuo non sia. Giuro per quello… io giuro,
Ch'ella non ti offendea… che me scacciava,
Che all'audace mia speme ardea di sdegno…

ENRICO
Dell'amor suo più degno
Un vil paggio rendeva… Egli il confessa…
E cento adduce testimoni…

ANNA
(con forza)
Cessa.
A questa iniqua accusa
Mia dignità riprendo, ed altamente
Di Smeton seduttor te, Sire, io grido.

ENRICO
Audace donna!!…

ANNA
lo sfido
Tutta la tua potenza. Ella può darmi
Morte, ma non infamia. E mio delitto
L'aver posposto al trono un nobil core
Come il cor di Percy, l'aver creduta
Felicità suprema
L'esser di un re consorte.

PERCY
Oh! gioia estrema!
No, così turpe affetto
Tu non nudrivi… io ne son certo; e lieto
Con tal certezza il mio destino attendo…
Ma tu vivrai… sì, tu vivrai.

ENRICO
Che intendo?
Ambo morrete, o perfidi:
Chi può sottrarvi a morte?

PERCY
Giustizia il può…

ANNA
Giustizia!!…
Muta è d'Enrico in Corte.

ENRICO
Ella a tacersi apprese
Quando sul trono inglese
Ceder dovette il loco
Una regina a te.
Ma parlerà fra poco…

PERCY
E tu l'ascolta, o Re.
Se d'un tradito talamo
Dessi vendetta al dritto,
Soltanto il mio si vendichi…
Esso nel Cielo è scritto.
Sposi noi siam.

ENRICO
Voi sposi!!…

ANNA
Ah! che di' tu?

ENRICO
Tant' osi?

PERCY
Riprendo i dritti miei:
Ella sia resa a me.

ENRICO
E sposa sua tu sei!…

ANNA
(titubante)
Io…

PERCY
Puoi negarlo?…

ANNA
(Ahimè!…)

PERCY
Fin dall'età più tenera
Tu fosti mia, lo sai;
Tu mi lasciasti; io, misero,
Anche infedel t'amai.
Quel che mi t'ha rapita
Ti toglie onore e vita…
Le braccia io t'apro, io voglio
Renderti vita e onor.

ANNA
Ah! del tuo cuor magnanimo
Qual prova a me tu dai!
Perisca il dì che, perfida,
Te peI crudel lasciai!
M'ha della fé tradita
Il giusto Ciel punita…
Io non trovai nel soglio
Altro che affanno e orror.

ENRICO
(Chiaro è l'inganno inutile,
Chiara la trama assai…
Ma, coppia rea, non credere
Ch'io ti smentisca mai…
Dall'arte tua scaltrita
Tu rimarrai punita…
Più rio ne avrai cordoglio,
Strazio ne avrai maggior.)
Al Consiglio sien tratti, o custodi.

ANNA
Anco insisti?

PERCY
Il Consiglio ne ascolti.

ENRICO
Va; confessa gli antichi tuoi nodi:
Non temer ch'io li voglia disciolti.

ANNA
Ciel! Ti spiega… furore represso
Più tremendo sul volto ti sta.

ENRICO
Coppia iniqua! l'inganno tuo stesso
Sull'odiato tuo capo cadrà.
Salirà d'Inghilterra sul trono
Altra donna più degna d'affetto;
Abborrito, infamato, reietto
Il tuo nome, il tuo sangue sarà.

ANNA e PERCY
Quanto, ahi quanto! è funesto il tuo dono
Altra donna giammai non apprenda!
L'Inghilterra mai più non intenda
L'empio strazio che d'Anna si fa!

(Anna e Percy partono fra soldati)


SCENA SETTIMA
(Enrico, indi Giovanna Seymour)

Scena ed Aria

ENRICO
Sposa a Percy pria che ad Enrico ell'era!
Sposa a Percy!! Non mai; menzogna è questa
Onde sottrarsi alla tremenda legge
Che la condanna mia colpevol moglie.
E sia pur ver: la coglie
Legge non men tremenda… e la sua figlia
Ravvolge anch'essa nella sua ruina.

GIOVANNA
Sire…

ENRICO
Vieni, Seymour… tu sei Regina.

GIOVANNA
Ah! Sire… il mio rimorso
Mi guida al vostro piè.
(per prostrarsi)

ENRICO
(la solleva)
Rimorso!…

GIOVANNA
Amaro,
Estremo, orrendo. - Anna vid'io… l'intesi…
Il suo pianto ho sul cor, Di lei pietade
E in un di me… Del suo morir cagione
Esser non vo', né posso… Ultimo addio
Abbia il mio Re.

ENRICO
Più che il tuo Re son io:
L'amante io son, l'amante
Ch'ebbe i tuoi giuri, e che fra poco all'ara
Altri ne avrà più sacri.

GIOVANNA
Ah! non gli avessi
Mai proferiti que' funesti giuri
Che mi han perduta! Ad espiarli, o Sire,
Ne andrò in remoto asilo ove non giunga
Vivente sguardo, ove de' miei sospiri
Non oda il suono altri che il Ciel…

ENRICO
Deliri?
E donde in te sì strano
Proposto, o donna? E speri tu, partendo,
Anna far salva? lo più l'abborro adesso,
L'abborro or più che sì ti affligge e turba.
Che a spegner giunge il tuo medesmo amore.

GIOVANNA
Ah! non è spento… Ei mi consuma il core!
Per questa fiamma indomita
Alla virtù preposta…
Per quegli amari spasimi,
Pel pianto che mi costa…
Odi la mia preghiera…
Anna per me non pera…
Innanzi al ciclo e agli uomini
Rea non mi far di più.

ENRICO
Stolta! non sai…
(si apron le porte delle sale)
Ma, frenati:
Sciolto è il Consiglio.

GIOVANNA
Ah! m'odi…

ENRICO
(severamente)
Frenati.

(Seymour rimane afflittissima)


SCENA OTTAVA
(Hervey con gli Sceriffi che portano la sentenza del Consiglio: accorron da tutte le parti i Cortigiani e le Dame, ecc.)

HERVEY
I Pari unanimi
Sciolsero i regi nodi…
Anna, infedel consorte,
È condannata a morte,
E seco ognun che complice
E istigator ne fu.

CORO
A voi, supremo Giudice,
Sommessa è la sentenza.
Unica speme ai miseri
È la real clemenza:
I Re pietosi immagine
Sono del Ciel quaggiù.

ENRICO
Rifletterò: giustizia
Prima è dei Re virtù.

(prende la sentenza dalle mani degli Sceriffi.
Giovanna si avvicina ad Enrico con dignità. Il Coro si arresta in lontananza.)

GIOVANNA
Ah! pensate che rivolti
Terra e Cielo han gli occhi in voi;
Che ogni core ha i falli suoi
Per dovere altrui mercé.
La pietade Enrico ascolti,
Se al rigore è spinto il Re.

ENRICO
Basta: uscite, e ancor raccolti
Siano i Pari innanzi a me.

CORO
La pietade Enrico ascolti,
Se al rigore è spinto il Re.

(partono. Enrico entra nella sala del Consiglio)


SCENA NONA
(Atrio nelle prigioni della Torre di Londra. Il fondo e le porte sono occupate da soldati. Percy scortato dalle guardie, indi Rochefort)

PERCY
Tu pur dannato a morte,
Tu di niun fallo reo?

ROCHEFORT
Fallo mi è grave
L'esser d'Anna fratello.

PERCY
Oh! in qual ti trassi
Tremendo abisso!

ROCHEFORT
lo meritai cadervi,
Io che da cieca ambizIon sospinto,
Anna sedussi ad aspirare al soglio.

PERCY
Oh! amico… al mio cordoglio
Il tuo s'aggiunge. Ah! se sperarti salvo
Potessi ancor, men dolorosa e amara
La morte mi farìa questa speranza.

ROCHEFORT
Dividiamci da forti… alcun s'avanza.


SCENA DECIMA
(Hervey, e detti)

HERVEY
A voi di lieto evento
Nunzio son io. Vita concede ad ambi
Clemente il Re.

PERCY
Vita a noi soli! ed Anna?…

HERVEY
La giusta sua condanna
Subir dev'ella.

PERCY
E me sì vile ci tiene
Che viver voglia, io reo, quando ella more,
Ella innocente! A lui ritorna, e digli
Ch'io ricusai l'obbrobrioso dono.

HERVEY
Che ascolto?
(a Rochefort)
Voi?

ROCHEFORT
Pronto al supplizio io sono.
(si getta nelle braccia di Percy)

PERCY
Vivi tu, te ne scongiuro,
Tu men tristo, e men dolente;
Cerca un suolo in cui securo
Abbia asilo un innocente;
Cerca un lido in cui vietato
Non ti sia per noi pregar.
Ah! qualcuno il nostro fato
Resti in terra a lagrimar.

ROCHEFORT
Oh! Percy! dite men forte,
Men costante non son io.

HERVEY
Risolvete.

ROCHEFORT
Udisti…

PERCY e ROCHEFORT
Morte.

HERVEY
Sian divisi.

PERCY e ROCHEFORT
Amico!… addio.

PERCY
Nel veder la tua costanza
Il mio cor si rasserena;
Non temea che la tua pena,
Non soffria che il tuo soffrir.
L'ultim'ora che s'avanza
Ambidue sfidar possiamo,
Ché nessun quaggiù lasciamo
Né timore, né desir.

(si danno un addio e partono fra soldati)


SCENA UNDICESIMA
(Escono le Damigelle di Anna dalla prigione ov' essa è rinchiusa.)

Coro

CORO
Chi può vederla a ciglio asciutto,
In tanto affanno, in tanto lutto,
E non sentirsi spezzare il cor?
Or muta e immobile qual freddo sasso;
Or lungo e rapido studiando il passo;
Or trista e pallida com'ombra in viso;
Or componendosi ad un sorriso:
In tanti mutasi diversi aspetti,
Quanti in lei sorgono pensieri e affetti
Nel suo delirio, nel suo dolor.
Chi può vederla a ciglio asciutto,
In tanto affanno, in tanto lutto,
E non sentirsi spezzare il cor?


SCENA DODICESIMA
(Anna dalla sua prigione. Si presenta in abito negletto, e col capo scoperto; si avanza lentamente, assorta in profondi pensieri. Silenzio universale. Le Damigelle la circondano vivamente commosse. Ella le osserva attentamente; sembra rasserenarsi.)

Scena ed Aria Finale

ANNA
Piangete voi? donde tal pianto?… È questo
Giorno di nozze. Il Re mi aspetta… è acceso,
Infiorato l'altar. - Datemi tosto
Il mio candido ammanto; il crin m'ornate
Del mio serto di rose…
Che Percy non lo sappia - il Re l'impose.

CORO
Oh! memoria funesta!

ANNA
Oh! chi si duole?
Chi parlò di Percy?… Ch'io non lo vegga;
Ch'io m'asconda a' suoi sguardi. - È vano - Ei viene…
Ei m'accusa… ei mi sgrida. Oh! mi perdona…
Infelice son io. Toglimi a questa
Miseria estrema… Tu sorridi?… oh gioia!…
Non fia, non fia che qui deserta io moia!
Al dolce guidami
Castel natìo,
Ai verdi platani,
Al queto rio
Che i nostri mormora
Sospiri ancor.
Colà, dimentico
De' corsi affanni.
Un giorno rendimi
De' miei prim' anni.
Un giorno solo
Del nostro amor.

CORO
Chi può vederla a ciglio asciutto,
In tanto affanno, in tanto lutto,
E non sentirsi spezzare il cor?


SCENA TREDICESIMA

(Odesi suon di tamburi. Si presentano le guardie. Hervey e Cortigiani. Anna si scuote.)

ANNA
Qual mesto suon?… che vedo?…
Hervey! le guardie?…

(le osserva attentamente; rinviene dal suo delirio)

HERVEY
(alle guardie)
Ite, e dal carcer loro
Sian tratti i prigionieri.

ANNA
(atterrita)
Oh! in quale istante
Del mio delirio mi riscuoti, o Cielo!
A che mai mi riscuoti?…


SCENA ULTIMA
(Escono da varie prigioni Rochefort, Percy, e poi ultimo Smeton)


ROCHEFORT e PERCY
Anna!

ANNA
Fratello!…
E tu, Percy!… per me, per me morite!

SMETON
(avanzandosi, si prostra a' piedi d'Anna)
Io solo, io vi perdei… me maledite…

ANNA
Smeton!…
(si ritira come sbigottita: e si copre il volto col manto)

PERCY
Iniquo!

SMETON
Ah! sì… Io son… ch'io scenda
Con tal nome fra l'ombre. Io mi lasciai
Dal Re sedurre - Io v'accusai credendo
Serbarvi in vita; ed a mentir mi spinse
Un insano desire, una speranza
Ch'io tenni in core un anno intier repressa.
Maleditemi voi…

ANNA
Smeton!… Ti appressa.
Sorgi - che fai? Ché l'arpa tua non tempri?
Chi ne spezzò le corde?

(Smeton è sempre in ginocchio; ella lo alza)

ROCHEFORT
Anna!

PERCY
Che dici?

DONZELLE
Ritorna a vaneggiar.

ANNA
Un suon sommesso
Tramandan esse come il gemer tronco
Di un cor che more… egli è il mio cor ferito
Che l'ultima preghiera al Ciel sospira.
Udite tutti.

ROCHEFORT, PERCY, SMETON
Oh! rio martir!

CORO
Delira.

ANNA
Cielo, a' miei lunghi spasimi
Concedi alfin riposo.
E questi estremi palpiti
Sian di speranza almen.

TUTTI
L'estremo suo delirio
Prolunga, o Ciel pietoso.
Fa che la sua bell'anima
Di te si desti in sen.

(silenzio

odonsi colpi di cannone in lontano e suonar di campane.
Anna rinviene a poco a poco)

ANNA
Chi mi sveglia? ove sono? che sento?
Suon festivo? che fia? favellate.

CORO
Acclamata dal popol contento
È Regina…

ANNA
Tacete… cessate.
Manca, ahi! manca a compire il delitto
D'Anna il sangue, e versato sarà.

(si abbandona fra le braccia delle Damigelle)

TUTTI
Ciel! risparmia al suo core trafitto
Questo colpo a cui regger non sa.

ANNA
Coppia iniqua, l'estrema vendetta
Non impreco in quest'ora tremenda;
Nel sepolcro che aperto m'aspetta,
Col perdono sul labbro si scenda,
Ei m'acquisti clemenza e favore
Al cospetto d'un Dio di pietà.
(sviene)

TUTTI
Sventurata!… ella manca… ella more!

(Si presentano gli Sceriffi a prendere i prigionieri. Rochefort, Smeton e Percy vanno loro incontro, e, additando Anna, esclamano)

TUTTI
Immolata una vittima è già!
ATTO SECONDO
Gabinetto che mette alle stanze ov'è custodita Anna

SCENA PRIMA
Damigelle di Anna. Guardie alle porte.

Introduzione

CORO di Damigelle
Oh! dove mai ne andarono
Le turbe adulatrici,
Che intorno a lei venivano
Ne' giorni suoi felici!
Seymour, Seymour medesima,
Da lei si allontanò.
Ma noi per sempre, o misera,
Sempre con te saremo,
O il tuo trionfo apprestisi,
O il tuo disastro estremo.
Pochi il destin, ma teneri
Cori per te lasciò.
Eccola… afflitta e pallida,
Move a fatica il piede.

Esce Anna; tutte le vanno intorno. Ella siede ecc.


SCENA SECONDA
Anna e dette, indi Hervey con soldati

CORO di Damigelle
Regina!… rincoratevi,
Nel Ciel ponete fede.
Hanno confin le lagrime,
Perir virtù non può.

ANNA
O mie fedeli, o sole
A me rimaste nella mia sventura
Consolatrici, ogni speranza, è vero,
Posta è nel Cielo, in lui soltanto… In terra
Non v'ha riparo per la mia ruina.
esce Hervey
Che rechi, Hervey?

HERVEY
Regina!!…
Duolmi l'amaro incarco a cui m'elegge
Il Consiglio de' Pari.

ANNA
Ebben? favella.

HERVEY
Ei queste ancelle appella
Al suo cospetto.

CORO
Noi!!

ANNA
Nel suo proposto
È dunque fermo il Re! Tanta al cor mio
Ferita ei recherà?…

HERVEY
Che dir poss'io?

ANNA
Piegar la fronte è forza
Al regale voler, qualunque ei sia.
Dell'innocenza mia
Voi testimoni siate…
Tenere amiche…

CORO
Oh! dì funesta!

ANNA
abbracciandole
Andate.

Le ancelle partono con Hervey.


SCENA TERZA
Anna, indi Giovanna Seymour

Scena e Duetto

ANNA
(partite le ancelle, alza le mani al cielo, si prostra, e dice)

Dio, che mi vedi in core,
Mi volgo a te… Se meritai quest'onta
Giudica tu.

siede e piange

GIOVANNA
Piange l'afflitta… ahi! come
Ne sosterrò lo sguardo?

ANNA
Ah! sì: gli affanni
Dell'infelice aragonese inulti
Esser non denno, e a me terribil pena
Il tuo rigor destina…
Ma terribile è troppo…

GIOVANNA
si appressa piangendo; si prostra a suoi piedi, e le bacia la mano
O mia Regina!

ANNA
Seymour!… a me ritorni!…
Non mi obliasti tu?… Sorgi… Che veggo?
Impallidisci!… tremi?… A me tu rechi
Nuova sventura forse?

GIOVANNA
Orrenda… estrema!…
Gioia poss'io recarvi? Ah!… no… m'udite.
Tali son trame ordite,
Che perduta voi siete. Ad ogni costo
Vuol franti il Re gli sciagurati nodi
Che vi stringono a lui… La vita almeno…
Se non il regio nome…
La vita almen, deh! voi salvate!

ANNA
E come?
Spiegati.

GIOVANNA
In dirlo io tremo…
Pur dirlo io deggio. Il confessarvi rea,
Dal Re vi scioglie e vi sottragge a morte.

ANNA
Che dici tu?

GIOVANNA
La sorte
Che vi persegue, altro non lascia a voi
Mezzo di scampo.

ANNA
E consigliar mel puoi!!…
Tu, mia Seymour!!…

GIOVANNA
Deh! per pietà…

ANNA
Ch'io compri
Coll'infamia la vita?

GIOVANNA
E infamia e morte
Volete voi?… oh Ciel! cedete…
Ve ne consiglia il Re… ve ne scongiura
La sciagurata che l'amor d'Enrico
Ha destinata al trono.

ANNA
Oh! chi è costei?
La conosci? favella. - Ardire ell'ebbe
Di consigliarmi una viltà?… Viltade
Alla Regina sua!!… parla: chi è dessa?

GIOVANNA
singhiozzando
Un'infelice…

ANNA
E tal facea me stessa.
Sul suo capo aggravi un Dio
Il suo braccio punitore.

GIOVANNA
Deh! mi ascolta.

ANNA
Al par del mio
Sia straziato il vil suo cuore.

GIOVANNA
Ah! perdono!

ANNA
Sia di spine
La corona ambita al crine;
crescendo con furore; Giovanna a poco a poco si smarrisce ecc.
Sul guancial del regio letto
Sia la veglia ed il sospetto…
Fra lei sorga e il reo suo sposo
Il mio spettro minaccioso…
E la scure a me concessa,
Più crudel, le neghi il Re.

GIOVANNA
Ria sentenza!… io moro… ah! cessa!
Deh! pietà, pietà… di me!

prostrandosi, e abbracciando le ginocchia d'Anna

ANNA
Tu!!… Che ascolto?

GIOVANNA
Ah! sì, prostrata
E al tuo piè la traditrice.

ANNA
Mia rivale!!

GIOVANNA
Ma straziata
Dai rimorsi… ed infelice.

ANNA
Fuggi… fuggi…

GIOVANNA
Ah! no: perdono:
Dal mio cor punita io sono…
crescendo con passione. Anna a poco a poco s'intenerisce
Inesperta… lusingata…
Fui sedotta ed abbagliata…
Amo Enrico, e ne ho rossore…
Mio supplizio è questo amore…
Gemo e piango, e dal mio pianto
Soffocato amor non è.

ANNA
Sorgi… ah! sorgi… È reo soltanto
Chi tal fiamma accese in te.
l'alza e l'abbraccia
Va, infelice, e teco reca
Il perdono di Bolena;
Nel mio duol furente e cieca
T'imprecai terribil pena…
La tua grazia or chiedo a Dio,
E concessa a te sarà.
Ti rimanga in questo addio
L'amor mio, la mia pietà.

GIOVANNA
Ah! peggiore è il tuo perdono
Dello sdegno ch'io temea.
Punitor mi lasci un trono
Del delitto ond'io son rea.
Là mi attende un giusto Iddio
Che per me perdon non ha.
Ah! primiero è questo addio
Dei tormenti che mi dà.

Anna rientra nelle sue stanze. Giovanna parte affittissima.


SCENA QUARTA
Vestibolo che mette alla sala ov'è adunato il Consiglio. Le porte sono chiuse, e tutti gl'ingressi son custoditi dalle guardie. Coro di Cortigiani, indi Hervey

Coro, Scena e Terzetto

CORO I
Ebben? dinanzi ai giudici
Quale dei rei fu tratto?

CORO II
Smeton.

CORO I
Ha forse il giovane
Svelato alcun misfatto?…

CORO II
Ancor l'esame ignorasi:
Chiuso tutt'ora egli è.

TUTTI
Ah! tolga il Ciel che il debole
Ed inesperto core
Sedur si lasci o vincere
Da speme o da timore;
Tolga ch'ei mai dimentichi
Che accusatore è il Re.
si apron le porte: esce Hervey
Ecco, ecco Hervey.

HERVEY
ai soldati che parlano
Si guidino
Anna e Percy.

CORO
circondandolo
Che fia?

HERVEY
Smeton parlò.

CORO
L' improvido
Anna accusata avrìa?

HERVEY
Colpa ei svelò che fremere,
Ed arrossir ne fe'.
Ella è perduta.

CORO
Ahi! misera!
(Accusatore è il Re.)


SCENA QUINTA
Enrico, Hervey e coro

HERVEY
Scostatevi… il Re giunge…
il Coro si ritiro
E dal Consesso
Chi vi allontana?

ENRICO
Inopportuna or fôra
La mia presenza. Il primo colpo è sceso;
Chi lo scagliò si asconda.

HERVEY
Oh! come al laccio
Smeton cadea!

ENRICO
Nel carcer suo ritorni
Il giovin cieco, e a creder segua ancora,
Finché sospesa è l'ora
Della vendetta mia, d'aver salvata
D'Anna la vita. - Ella si appressa…

HERVEY
E quinci
Vien condotto Percy fra' suoi custodi.

ENRICO
per uscire
Si eviti.


SCENA SESTA
Anna e Percy da parte opposta in mezzo alle guardie. Enrico ed Hervey

ANNA
da lontano
Arresta, Enrico.
Enrico vuol partire
Anna avvicinandosi con dignità
Arresta… e m'odi.

ENRICO
Ti udrà il Consiglio.

ANNA
A' piedi tuoi mi prostro;
Svenami tu, ma non espormi, o Sire,
All'onta d'un giudizio: il regio nome
Fa che in me si rispetti.

ENRICO
Hai rispettato,
Il regio grado tu? Moglie d'Enrico
Ad un Percy scendevi.

PERCY
che si era fermato in disparte a queste parole si avanza
E tu di questo
Dispregiato Percy non isdegnasti
Farti rivale… e a lui l'amante hai tolta.

ENRICO
Fellone! e ardisci?…

PERCY
Il ver parlarti: ascolta.
Sarò fra poco innanzi
A tribunal più santo e più tremendo
Che il tuo non sia. Giuro per quello… io giuro,
Ch'ella non ti offendea… che me scacciava,
Che all'audace mia speme ardea di sdegno…

ENRICO
Dell'amor suo più degno
Un vil paggio rendeva… Egli il confessa…
E cento adduce testimoni…

ANNA
con forza
Cessa.
A questa iniqua accusa
Mia dignità riprendo, ed altamente
Di Smeton seduttor te, Sire, io grido.

ENRICO
Audace donna!!…

ANNA
lo sfido
Tutta la tua potenza. Ella può darmi
Morte, ma non infamia. E mio delitto
L'aver posposto al trono un nobil core
Come il cor di Percy, l'aver creduta
Felicità suprema
L'esser di un re consorte.

PERCY
Oh! gioia estrema!
No, così turpe affetto
Tu non nudrivi… io ne son certo; e lieto
Con tal certezza il mio destino attendo…
Ma tu vivrai… sì, tu vivrai.

ENRICO
Che intendo?
Ambo morrete, o perfidi:
Chi può sottrarvi a morte?

PERCY
Giustizia il può…

ANNA
Giustizia!!…
Muta è d'Enrico in Corte.

ENRICO
Ella a tacersi apprese
Quando sul trono inglese
Ceder dovette il loco
Una regina a te.
Ma parlerà fra poco…

PERCY
E tu l'ascolta, o Re.
Se d'un tradito talamo
Dessi vendetta al dritto,
Soltanto il mio si vendichi…
Esso nel Cielo è scritto.
Sposi noi siam.

ENRICO
Voi sposi!!…

ANNA
Ah! che di' tu?

ENRICO
Tant' osi?

PERCY
Riprendo i dritti miei:
Ella sia resa a me.

ENRICO
E sposa sua tu sei!…

ANNA
titubante
Io…

PERCY
Puoi negarlo?…

ANNA
(Ahimè!…)

PERCY
Fin dall'età più tenera
Tu fosti mia, lo sai;
Tu mi lasciasti; io, misero,
Anche infedel t'amai.
Quel che mi t'ha rapita
Ti toglie onore e vita…
Le braccia io t'apro, io voglio
Renderti vita e onor.

ANNA
Ah! del tuo cuor magnanimo
Qual prova a me tu dai!
Perisca il dì che, perfida,
Te peI crudel lasciai!
M'ha della fé tradita
Il giusto Ciel punita…
Io non trovai nel soglio
Altro che affanno e orror.

ENRICO
(Chiaro è l'inganno inutile,
Chiara la trama assai…
Ma, coppia rea, non credere
Ch'io ti smentisca mai…
Dall'arte tua scaltrita
Tu rimarrai punita…
Più rio ne avrai cordoglio,
Strazio ne avrai maggior.)
Al Consiglio sien tratti, o custodi.

ANNA
Anco insisti?

PERCY
Il Consiglio ne ascolti.

ENRICO
Va; confessa gli antichi tuoi nodi:
Non temer ch'io li voglia disciolti.

ANNA
Ciel! Ti spiega… furore represso
Più tremendo sul volto ti sta.

ENRICO
Coppia iniqua! l'inganno tuo stesso
Sull'odiato tuo capo cadrà.
Salirà d'Inghilterra sul trono
Altra donna più degna d'affetto;
Abborrito, infamato, reietto
Il tuo nome, il tuo sangue sarà.

ANNA e PERCY
Quanto, ahi quanto! è funesto il tuo dono
Altra donna giammai non apprenda!
L'Inghilterra mai più non intenda
L'empio strazio che d'Anna si fa!

Anna e Percy partono fra soldati


SCENA SETTIMA
Enrico, indi Giovanna Seymour

Scena ed Aria

ENRICO
Sposa a Percy pria che ad Enrico ell'era!
Sposa a Percy!! Non mai; menzogna è questa
Onde sottrarsi alla tremenda legge
Che la condanna mia colpevol moglie.
E sia pur ver: la coglie
Legge non men tremenda… e la sua figlia
Ravvolge anch'essa nella sua ruina.

GIOVANNA
Sire…

ENRICO
Vieni, Seymour… tu sei Regina.

GIOVANNA
Ah! Sire… il mio rimorso
Mi guida al vostro piè.
per prostrarsi

ENRICO
la solleva
Rimorso!…

GIOVANNA
Amaro,
Estremo, orrendo. - Anna vid'io… l'intesi…
Il suo pianto ho sul cor, Di lei pietade
E in un di me… Del suo morir cagione
Esser non vo', né posso… Ultimo addio
Abbia il mio Re.

ENRICO
Più che il tuo Re son io:
L'amante io son, l'amante
Ch'ebbe i tuoi giuri, e che fra poco all'ara
Altri ne avrà più sacri.

GIOVANNA
Ah! non gli avessi
Mai proferiti que' funesti giuri
Che mi han perduta! Ad espiarli, o Sire,
Ne andrò in remoto asilo ove non giunga
Vivente sguardo, ove de' miei sospiri
Non oda il suono altri che il Ciel…

ENRICO
Deliri?
E donde in te sì strano
Proposto, o donna? E speri tu, partendo,
Anna far salva? lo più l'abborro adesso,
L'abborro or più che sì ti affligge e turba.
Che a spegner giunge il tuo medesmo amore.

GIOVANNA
Ah! non è spento… Ei mi consuma il core!
Per questa fiamma indomita
Alla virtù preposta…
Per quegli amari spasimi,
Pel pianto che mi costa…
Odi la mia preghiera…
Anna per me non pera…
Innanzi al ciclo e agli uomini
Rea non mi far di più.

ENRICO
Stolta! non sai…
si apron le porte delle sale
Ma, frenati:
Sciolto è il Consiglio.

GIOVANNA
Ah! m'odi…

ENRICO
severamente
Frenati.

Seymour rimane afflittissima


SCENA OTTAVA
Hervey con gli Sceriffi che portano la sentenza del Consiglio: accorron da tutte le parti i Cortigiani e le Dame, ecc.

HERVEY
I Pari unanimi
Sciolsero i regi nodi…
Anna, infedel consorte,
È condannata a morte,
E seco ognun che complice
E istigator ne fu.

CORO
A voi, supremo Giudice,
Sommessa è la sentenza.
Unica speme ai miseri
È la real clemenza:
I Re pietosi immagine
Sono del Ciel quaggiù.

ENRICO
Rifletterò: giustizia
Prima è dei Re virtù.

{prende la sentenza dalle mani degli Sceriffi.
Giovanna si avvicina ad Enrico con dignità. Il Coro si arresta in lontananza.}

GIOVANNA
Ah! pensate che rivolti
Terra e Cielo han gli occhi in voi;
Che ogni core ha i falli suoi
Per dovere altrui mercé.
La pietade Enrico ascolti,
Se al rigore è spinto il Re.

ENRICO
Basta: uscite, e ancor raccolti
Siano i Pari innanzi a me.

CORO
La pietade Enrico ascolti,
Se al rigore è spinto il Re.

partono. Enrico entra nella sala del Consiglio


SCENA NONA
Atrio nelle prigioni della Torre di Londra. Il fondo e le porte sono occupate da soldati. Percy scortato dalle guardie, indi Rochefort

PERCY
Tu pur dannato a morte,
Tu di niun fallo reo?

ROCHEFORT
Fallo mi è grave
L'esser d'Anna fratello.

PERCY
Oh! in qual ti trassi
Tremendo abisso!

ROCHEFORT
lo meritai cadervi,
Io che da cieca ambizIon sospinto,
Anna sedussi ad aspirare al soglio.

PERCY
Oh! amico… al mio cordoglio
Il tuo s'aggiunge. Ah! se sperarti salvo
Potessi ancor, men dolorosa e amara
La morte mi farìa questa speranza.

ROCHEFORT
Dividiamci da forti… alcun s'avanza.


SCENA DECIMA
Hervey, e detti

HERVEY
A voi di lieto evento
Nunzio son io. Vita concede ad ambi
Clemente il Re.

PERCY
Vita a noi soli! ed Anna?…

HERVEY
La giusta sua condanna
Subir dev'ella.

PERCY
E me sì vile ci tiene
Che viver voglia, io reo, quando ella more,
Ella innocente! A lui ritorna, e digli
Ch'io ricusai l'obbrobrioso dono.

HERVEY
Che ascolto?
a Rochefort
Voi?

ROCHEFORT
Pronto al supplizio io sono.
si getta nelle braccia di Percy

PERCY
Vivi tu, te ne scongiuro,
Tu men tristo, e men dolente;
Cerca un suolo in cui securo
Abbia asilo un innocente;
Cerca un lido in cui vietato
Non ti sia per noi pregar.
Ah! qualcuno il nostro fato
Resti in terra a lagrimar.

ROCHEFORT
Oh! Percy! dite men forte,
Men costante non son io.

HERVEY
Risolvete.

ROCHEFORT
Udisti…

PERCY e ROCHEFORT
Morte.

HERVEY
Sian divisi.

PERCY e ROCHEFORT
Amico!… addio.

PERCY
Nel veder la tua costanza
Il mio cor si rasserena;
Non temea che la tua pena,
Non soffria che il tuo soffrir.
L'ultim'ora che s'avanza
Ambidue sfidar possiamo,
Ché nessun quaggiù lasciamo
Né timore, né desir.

si danno un addio e partono fra soldati


SCENA UNDICESIMA
Escono le Damigelle di Anna dalla prigione ov' essa è rinchiusa.

Coro

CORO
Chi può vederla a ciglio asciutto,
In tanto affanno, in tanto lutto,
E non sentirsi spezzare il cor?
Or muta e immobile qual freddo sasso;
Or lungo e rapido studiando il passo;
Or trista e pallida com'ombra in viso;
Or componendosi ad un sorriso:
In tanti mutasi diversi aspetti,
Quanti in lei sorgono pensieri e affetti
Nel suo delirio, nel suo dolor.
Chi può vederla a ciglio asciutto,
In tanto affanno, in tanto lutto,
E non sentirsi spezzare il cor?


SCENA DODICESIMA
Anna dalla sua prigione. Si presenta in abito negletto, e col capo scoperto; si avanza lentamente, assorta in profondi pensieri. Silenzio universale. Le Damigelle la circondano vivamente commosse. Ella le osserva attentamente; sembra rasserenarsi.

Scena ed Aria Finale

ANNA
Piangete voi? donde tal pianto?… È questo
Giorno di nozze. Il Re mi aspetta… è acceso,
Infiorato l'altar. - Datemi tosto
Il mio candido ammanto; il crin m'ornate
Del mio serto di rose…
Che Percy non lo sappia - il Re l'impose.

CORO
Oh! memoria funesta!

ANNA
Oh! chi si duole?
Chi parlò di Percy?… Ch'io non lo vegga;
Ch'io m'asconda a' suoi sguardi. - È vano - Ei viene…
Ei m'accusa… ei mi sgrida. Oh! mi perdona…
Infelice son io. Toglimi a questa
Miseria estrema… Tu sorridi?… oh gioia!…
Non fia, non fia che qui deserta io moia!
Al dolce guidami
Castel natìo,
Ai verdi platani,
Al queto rio
Che i nostri mormora
Sospiri ancor.
Colà, dimentico
De' corsi affanni.
Un giorno rendimi
De' miei prim' anni.
Un giorno solo
Del nostro amor.

CORO
Chi può vederla a ciglio asciutto,
In tanto affanno, in tanto lutto,
E non sentirsi spezzare il cor?


SCENA TREDICESIMA

Odesi suon di tamburi. Si presentano le guardie. Hervey e Cortigiani. Anna si scuote.

ANNA
Qual mesto suon?… che vedo?…
Hervey! le guardie?…

le osserva attentamente; rinviene dal suo delirio

HERVEY
alle guardie
Ite, e dal carcer loro
Sian tratti i prigionieri.

ANNA
atterrita
Oh! in quale istante
Del mio delirio mi riscuoti, o Cielo!
A che mai mi riscuoti?…


SCENA ULTIMA
Escono da varie prigioni Rochefort, Percy, e poi ultimo Smeton


ROCHEFORT e PERCY
Anna!

ANNA
Fratello!…
E tu, Percy!… per me, per me morite!

SMETON
avanzandosi, si prostra a' piedi d'Anna
Io solo, io vi perdei… me maledite…

ANNA
Smeton!…
si ritira come sbigottita: e si copre il volto col manto

PERCY
Iniquo!

SMETON
Ah! sì… Io son… ch'io scenda
Con tal nome fra l'ombre. Io mi lasciai
Dal Re sedurre - Io v'accusai credendo
Serbarvi in vita; ed a mentir mi spinse
Un insano desire, una speranza
Ch'io tenni in core un anno intier repressa.
Maleditemi voi…

ANNA
Smeton!… Ti appressa.
Sorgi - che fai? Ché l'arpa tua non tempri?
Chi ne spezzò le corde?

Smeton è sempre in ginocchio; ella lo alza

ROCHEFORT
Anna!

PERCY
Che dici?

DONZELLE
Ritorna a vaneggiar.

ANNA
Un suon sommesso
Tramandan esse come il gemer tronco
Di un cor che more… egli è il mio cor ferito
Che l'ultima preghiera al Ciel sospira.
Udite tutti.

ROCHEFORT, PERCY, SMETON
Oh! rio martir!

CORO
Delira.

ANNA
Cielo, a' miei lunghi spasimi
Concedi alfin riposo.
E questi estremi palpiti
Sian di speranza almen.

TUTTI
L'estremo suo delirio
Prolunga, o Ciel pietoso.
Fa che la sua bell'anima
Di te si desti in sen.

{silenzio

odonsi colpi di cannone in lontano e suonar di campane.
Anna rinviene a poco a poco}

ANNA
Chi mi sveglia? ove sono? che sento?
Suon festivo? che fia? favellate.

CORO
Acclamata dal popol contento
È Regina…

ANNA
Tacete… cessate.
Manca, ahi! manca a compire il delitto
D'Anna il sangue, e versato sarà.

si abbandona fra le braccia delle Damigelle

TUTTI
Ciel! risparmia al suo core trafitto
Questo colpo a cui regger non sa.

ANNA
Coppia iniqua, l'estrema vendetta
Non impreco in quest'ora tremenda;
Nel sepolcro che aperto m'aspetta,
Col perdono sul labbro si scenda,
Ei m'acquisti clemenza e favore
Al cospetto d'un Dio di pietà.
sviene

TUTTI
Sventurata!… ella manca… ella more!

Si presentano gli Sceriffi a prendere i prigionieri. Rochefort, Smeton e Percy vanno loro incontro, e, additando Anna, esclamano

TUTTI
Immolata una vittima è già!
最終更新:2021年12月18日 11:04