ATTO SECONDO
Appartamenti reali
SCENA PRIMA
Arbace, Idomeneo
Recitativo
ARBACE
Tutto m'è noto.
IDOMENEO
Gonfio di tante imprese
Al varco al fin m'attese il fier Nettuno …
ARBACE
E so, che a' danni tuoi
Ad Eolo unito, e a Giove
Il suo regno sconvolse...
IDOMENEO
Sì, che m'estorse in voto
Umana vittima.
ARBACE
Di chi?
IDOMENEO
Del primo,
Che sulla spiaggia incauto
A me s'appressi.
ARBACE
Or dimmi:
Chi primo tu incontrasti?
IDOMENEO
Inorridisci:
Il mio figlio...
ARBACE
perdendosi d'animo
Idamante... io vengo meno...
IDOMENEO
Dammi Arbace il consiglio,
Salvami per pietà, salvami il figlio.
ARBACE
Pensa, poi risolve
Trovisi in altro clima altro soggiorno.
Purché al popol si celi.
Per altra via intanto
Nettun si placherà, qualche altro Nume
Di lui cura n'avrà.
IDOMENEO
Ben dici, è vero...
Vede venire Ilia
Ilia s'apressa, ahimè!...
Resta un poco pensoso e poi decide
In Argo ci vada, e sul paterno soglio
Rimetta Elettra... or vanne a lei, e al figlio,
Fa che sian pronti; il tutto
Sollecito disponi.
Custodisci l'arcano. A te mi fido,
A te dovranno, oh caro, oh fido Arbace,
La vita il figlio, e il genitor la pace.
No. 10 - Aria
ARBACE
Se il tuo duol, se il mio desio
Sen volassero del pari,
A ubbidirti qual son io,
Saria il duol pronto a fuggir.
Quali al trono sian compagni,
Chi l'ambisce or veda e impari:
Stia lontan, o non si lagni,
Se non trova che martir.
Parte
SCENA II
Idomeneo, Ilia
Recitativo
ILIA
Se mai pomposo apparse
Su l'Argivo orizzonte il Dio di Delo,
Eccolo in questo giorno, oh sire, in cui
L'augusta tua presenza i tuoi diletti
Sudditi torna in vita, e lor pupille,
Che ti piansero estinto, or rasserena.
IDOMENEO
Principessa gentil, il bel sereno
Anche alle tue pupille omai ritorni.
Il lungo duol dilegua.
Di me, de' miei tesori
Ilia, disponi, e mia cura sarà
Dartene chiare prove
Dell'amicizia mia.
ILIA
Seri certa, e un dubbio in me colpa sarìa.
No. 11 - Aria
ILIA
Se il padre perdei,
La patria, il riposo,
a Idomeneo
Tu padre mi sei,
Soggiorno amoroso
È Creta per me.
Or più non rammento
Le angoscie, gli affanni
Or gioia, e contento,
Compenso a miei danni
Il cielo mi diè.
Parte
Recitativo
IDOMENEO
Qual mi conturba i sensi
Equivoca favella? ... ne' suoi casi
Qual mostra a un tratto intempestiva gioia
La Frigia principessa?... E quei, ch'esprime
Teneri sentimenti per il prence,
Sarebber forse... ahimè! ...
Sentimenti d'amor, gioia di speme?...
Non m'inganno. Reciproco è l'amore.
Troppo, Idamante, a scior quelle ritorte
Sollecito tu fosti... ecco il delitto,
Che in te punisce il ciel... Sì, sì, a Nettuno
Il figlio, il padre, ed Ilia,
Tre vittime saran su l'ara istessa
Da egual dolor afflitte,
Una dal ferro, e due dal duol trafitte.
No. 12a - Aria
IDOMENEO
Fuor del mar ho un mare in seno,
Che dei primo è più funesto,
E Nettuno ancora in questo
Mai non cessa minacciar.
Fiero Nume! dimmi almeno:
Se al naufragio è sì vicino
Il mio cor, qual rio destino
Or gli vieta il naufragar?
Recitativo
IDOMENEO
Frettolosa e giuliva Elettra vien.
Andiamo.
Parte
Recitativo
ELETTRA
Chi mai del mio provò piacer più dolce?
Parto, e l'unico oggetto,
Che amo, ed adoro, oh Dei!
Meco se'n vien? Ah troppo
Troppo angusto è il mio cor a tanta gioia!
Lunge dalla rivale
Farò ben io con vezzi, e con lusinghe,
Che quel fuoco, che pria
Spegnere non potei,
A quei lumi s'estingua, e avvampi ai miei.
No. 13 - Aria
ELETTRA
Idol mio, se ritroso
Altra amante a me ti rende,
Non m'offende rigoroso,
Più m'alletta austero amor.
Scaccierà vicino ardore
Dal tuo sen l'ardor lontano;
Più la mano può d'amore,
S'è vicin l'amante cor.
S'ode da lontano armoniosa marcia
No. 14 - Marcia e Recitativo
ELETTRA
Odo da lunge armonioso suono,
Che mi chiama all'imbarco, orsù si vada.
Parte in fretta
Si sente sempre più vicina la marcia, a misura che si muta la scena.
SCENA V
Porto di Sidone con Bastimenli lungo le spiagge
Elettra, truppa d'Argivi, di Cretesi, e de' marinari
Recitativo
ELETTRA
Sidome sponde! o voi
Per me di pianto, e duol, d'amor nemico
Crudo ricetto, or, ch'astro più clemente
A voi mi togiie, io vi perdono, e in pace
Al lieto partir mio
Al fin vi lascio, e dò l'estremo addio!
No. 15 - Coro
CORO
Placido è il mar, andiamo;
Tutto ci rassicura.
Felice avrem ventura,
Su su, partiamo or or.
ELETTRA
Soavi zeffiri
Soli spirate,
DeI freddo borea
L'ira calmate.
D'aura piacevole
Cortesi siate,
Se da voi spargesi
Per tutto amor.
CORO
Placido è il mar, andiamo, ecc.
SCENA VI
Idomeneo, Idamante, Elettra. Seguito del re
Recitativo
IDOMENEO
Vattene, prence.
IDAMANTE
Oh ciel!
IDOMENEO
Troppo t'arresti.
Parti, e non dubbia fama
Di mille eroiche imprese il tuo ritorno
Prevenga. Di regnare
Se l'arte apprender vuoi, ora incomincia
A renderti de' miseri il sostegno,
Del padre, e di te stesso ognor più degno.
No. 16 - Terzetto
IDAMANTE
Pria di partir, oh Dio!
Soffri, che un bacio imprima
Sulla paterna man.
ELETTRA
Soffri, che un grato addio
Sul labbro il cor esprima:
Addio degno sovran!
IDOMENEO
a Elettra
Vànne, sarai felice
a Idamante
Figlio! tua sorte è questa.
TUTTI
Seconda i voti, o ciel!
ELETTRA
Quanto sperar mi lice!
IDAMANTE
Vado!
da sé
E il mio cor qui resta.
TUTTI
Addio!
IDOMENEO, IDAMANTE
ognuno da sé
Destin crudel!
IDAMANTE
da sé
Oh Ilia!
IDOMENEO
da sé
Oh figlio!
IDAMANTE
Oh padre! oh partenza!
ELETTRA
Oh Dei! che sarà?
TUTTI
Deli cessi il scompiglio;
Del ciel la clemenza
Sua man porgerà.
Mentre vanno ad imbarcarsi sorge improvvisa tempesta.
No. 17 - Coro
CORO
Qual nuovo terrore!
Qual rauco muggito!
De' Numi il furore
Ha il mare infierito.
Nettuno, mercé!
Incalza la tempesta, il mare si gonfia, il cielo tuona, e lampeggia, e i frequenti fulmini incendiano le navi. Un mostro formidabile s'appresenta fuori dell'onde.
CORO
Qual odio, qual ira
Nettuno ci mostra!
Se il cielo s'adira,
Qual colpa è la nostra?
Il reo qual è?
Recitatívo
IDOMENEO
Eccoti in me, barbaro Nume! il reo!
lo solo errai, me sol punisci, e cada
Sopra di me il tuo sdegno. La mia morte
Ti sazi al fin; ma s'altra aver pretendi
Vittima al fallo mio, una innocente
Darti io non posso, e se pur tu la vuoi,
Ingiusto sei, pretenderla non puoi.
La tempesta continua. I Cretesi spaventati fuggono, e nel seguente coro col canto, e con pantomime esprimono il loro terrore, ciò che tutto forma un'azione analoga, e chiude l'atto coi solito Divertimento.
No. 18 - Coro
CORO
Corriamo, fuggiamo
Quel mostro spietato.
Ah preda già siamo!
Chi, perfido fato!
Più crudo è di te?