ATTO TERZO
Giardino reale
SCENA PRIMA
Ilia sola
Recitativo
ILIA
Solitudini amiche, aure amorose,
Piante fiorite, e fiori vaghi! Udite
D'una infelice amante
I lamenti, che a voi lassa confido.
Quanto il tacer presso al mio vincitore,
Quanto il finger ti costa afflitto core!
No. 19 - Aria
ILIA
Zeffiretti lusinghieri,
Deh volate al mio tesoro:
E gli dite, ch'io l'adoro,
Che mi serbi il cor fedel.
E voi piante, e fior sinceri,
Che ora innaffia il pianto amaro,
Dite a lui, che amor più raro
Mai vedeste sotto al ciel.
Recitativo
ILIA
Ei stesso vien … oh Dei! … mi spiego, o taccio?…
Resto? …parto? … o m'ascondo? …
Ah risolver non posso, ah mi confondo!
SCENA II
Idamante, Ilia
Recitativo
IDAMANTE
Principessa, a' tuoi sguardi
Se offrirmi ardisco ancor, più non mi guida
Un temerario affetto; altro or non cerco,
Che appagarti, e morir.
ILIA
Morir? tu, prence?
IDAMANTE
Più teco io resto, più di te m'accendo,
E s'aggrava mia colpa, a che il castigo
Più a lungo differir?
ILIA
Ma qual cagione
Morte a cercar t'induce?
IDAMANTE
Il genitore
Pien di smania, e furore
Torvo mi guarda, e fugge,
E il motivo mi cela.
Da tue catene avvinto, il tuo rigore
A nuovi guai m'espone. Un fiero mostro
Fa dapertutto orrida strage. Or questo
A combatter si vada,
E vincerlo si tenti,
O finisca la morte i miei tormenti.
ILIA
Calma, o prence, un trasporto sì funesto;
Rammenta, che tu sei d'un grand'impero
L'unica speme.
IDAMANTE
Privo del tuo amore,
Privo, Ilia, di te, nulla mi cale.
ILIA
Misera me!... deli serba i giorni tuoi,
IDAMANTE
Il mio fato crudel seguir degg'io.
ILIA
Vivi. Ilia te 'l chiede.
IDAMANTE
Oh Dei! che ascolto?
Principessa adorata!...
ILIA
Il cor turbato
A te mal custodì
La debolezza mia;
Pur troppo amore, e tema
Indivisi ho nel sen.
IDAMANTE
Odo? o sol quel, che brama
Finge l'udito, o pure il grand'ardore
M'agita i sensi, e il cor lusinga oppresso
Un dolce sogno?
ILIA
Ah! perché pria non arsi,
Che scoprir la mia fiamma? mille io sento
Rimorsi all'alma! li sacro mio dovere,
La mia gloria, la patria, il sangue
De' miei ancor fumante, oh quanto al core
Rimproverano il mio ribelle amore! …
Ma al fin, che fo? ? Già che in periglio estremo
Ti vedo, oh caro, e trarti sola io posso,
Odimi, io te 'l ridico:
T'amo, t'adoro, e se morir tu vuoi,
Pria, che m'uccida il duol morir non puoi.
No. 20a - Duetto
IDAMANTE
S'io non moro a questi accenti,
Non è ver, che amor uccida,
Che la gioia opprima un cor.
ILIA
Non più duol, non più lamenti;
Io ti son costante e fida,
Tu sei il solo mio tesor.
IDAMANTE
Tu sarai...
ILIA
Qual tu mi vuoi.
IDAMANTE
La mia sposa...
ILIA
Lo sposo mio
Sarai tu?
IDAMANTE, ILIA
Lo dica amor.
Ah! il gioir sorpassa in noi
Il sofferto affanno rio,
Tutto vince il nostro ardor!
SCENA III
Idomeneo, Elettra, e detti
Recitativo
IDOMENEO
da sé
Cieli! che vedo?
ILIA
a Idamante
Ah siam scoperti, oh caro.
IDAMANTE
a Ilia
Non temer, idol mio.
ELETTRA
da sé
Ecco l'ingrato.
IDOMENEO
da sé
Io ben m'apposi al ver. Ah crudo fato!
IDAMANTE
Signor, già più non oso
Padre chiamarti; a un suddito infelice
Deh questa almen concedi
Unica grazia.
IDOMENEO
Parla.
ELETTRA
da sé
Che dirà?
IDAMANTE
In che t'offesi mai? perché mi fuggi,
M'odi, e aborrisci?
ILIA
da sé
Io tremo.
ELETTRA
da sé
Io te 'l direi.
IDOMENEO
Figlio: contro di me Nettuno irato
Gelommi il cor, ogni tua tenerezza
L'affanno mio raddoppia, il tuo dolore
Tutto sul cor mi piomba, e rimirarti
Senza ribrezzo, e orror non posso.
ILIA
da sé
Oh Dio!
IDAMANTE
Forse per colpa mia Nettun sdegnossi? –
Ma la colpa qual è?
IDOMENEO
Ah placarlo potessi
Senza di te!
ELETTRA
da sé
Potessi i torti miei
Or vendicar!
IDOMENEO
a Idamante
Parti, te lo comando,
Fuggi il paterno lido, e cerca altrove
Sicuro asilo.
ILIA
Ahimè!
a Elettra
Pietosa principessa, ah mi conforta!
ELETTRA
Ch'io ti conforti? e come?...
da sé
Ancor m'insulta
L'indegna.
IDAMANTE
Dunque io me n'andrò... ma dove?...
Oh Ilia!... oh genitor!
ILIA
risoluta
O seguirti, o morir, mio ben, vogl’io.
IDAMANTE
Deh resta, oh cara, e vivi in pace. Addio!
No. 21 - Quartetto
IDAMANTE
Andrò rammingo, e solo
Morte cercando altrove
Fin che la incontrerò.
ILIA
M'avrai compagna al duolo,
Dove sarai, e dove
Tu inoia, io morirò.
IDAMANTE
Ah no!
IDOMENEO
Nettun spietato!
Chi per pietà m'uccide?
ELETTRA
da sé
Quando vendetta avrò?
IDAMANTE, ILIA
a Idomeneo
Serena il ciglio irato.
IDOMENEO, IDAMANTE, ILIA
Ah il cor mi si divide!
TUTTI
Soffrir più non si può.
Peggio è di morte
Sì gran dolore:
Più fiera sorte,
Pena maggiore
Nissun provò.
Idamante parte addolorato
SCENA IV
Arbace, Idomeneo, Ilia, Elettra
Recitativo
ARBACE
Sire, alla reggia tua immensa turba
Di popolo affollato ad alta voce
Parlarti chiede.
ILIA
da sé
A qualche nuovo affanno
Preparati mio cor.
IDOMENEO
da sé
Perduto è il figlio,
ARBACE
Del Dio de' mari il sommo sacerdote
lo guida.
IDOMENEO
da sé
Ahi troppo disperato è il caso!...
a Arbace
Intesi, Arbace.
ELETTRA
da sé
Qual nuovo disastro?
ILIA
da sé
Il Popol sollevato...
IDOMENEO
Or vado ad ascoltarla.
Parte confuso
ELETTRA
Ti seguirò!
Parte
ILIA
Voglio seguirti anch'io.
Parte
SCENA V
Arbace solo
Recitativo
ARBACE
Sventurata Sidon! in te quai miro
Di morte, stragi, e orror lugubri aspetti?
Ah Sidon più non sei,
Sei la città del pianto, e questa reggia
Quella del duol! ... Dunque è per noi dal cielo
Sbandita ogni pietà?...
Chi sà? io spero ancora,
Che qualche Nume amico
Si plachi a tanto sangue; un Nume solo
Basta tutti a piegar; alla clemenza
Il rigor cederà... ma ancor non scorgo
Qual ci miri pietoso... Ah sordo è il cielo!
Ah Creta tutta io vedo
Finir sua gloria sotto alte rovine!
No, sue miserie pria non avran fine.
No. 22 - Aria
ARBACE
Se colà ne' fati è scritto,
Creta, oh Dei! s'è rea, or cada.
Paghi il fio del suo delitto,
Ma salvate il prence, il re.
Deh d'un sol vi plachi il sangue,
Ecco il mio, se il mio v'aggrada,
E il bel regno che già langue,
Giusti Dei! abbia mercè.
Parte
SCENA VI
Gran piazza abbellita di statue avanti al palazzo, di cui si vede da un lato il frontespizio
Arriva Idomeneo accompagnato d'Arbace, e dal seguito reale; il re scortato d'Arbace si siede sopra il trono destinato alle pubbliche udienze; Gran Sacerdote, e quantità di popolo.
No. 23 - Recitativo
GRAN SACERDOTE
Volgi intorno lo sguardo, oh sire, e vedi
Qual strage orrenda nel tuo nobil regno
Fa il crudo mostro. Ah mira
Allagate di sangue
Quelle pubbliche vie; ad ogni passo
Vedrai chi geme, e l'alma
Gonfia d'atro velen dal corpo esala.
Mille, e mille in quell'ampio, e sozzo ventre
Pria sepolti, che morti
Perire io stesso vidi.
Sempre di sangue lorde
Son quelle fauci, e son sempre più ingorde.
Da Te solo dipende
Il ripiego, da morte trar tu puoi
Il resto del tuo popolo, ch'esclama
Sbigottito, e da te l'aiuto implora,
E indugi ancor?... Al tempio, sire, al tempio!
Qual è, dov'è la vittima?... a Nettuno
Rendi quello ch'è suo...
IDOMENEO
Non più. Sacro ministro,
E voi popoli, udite:
La vittima è Idamante, e or or vedrete,
Ah Numi! con qual ciglio?
Svenar il genitor il proprio figlio.
Parte turbato
No. 24 - Coro
POPOLO
Oh voto tremendo!
Spettacolo orrendo!
Già regna la morte,
D'abisso le porte
Spalanca crudel.
GRAN SACERDOTE
Oh cielo clemente!
Il figlio è innocente,
Il voto è inumano;
Arresta la mano
Del padre fedel.
CORO
Oh voto tremendo! ecc.
Partono tutti dolenti
SCENA VII
Veduta esteriore del magnifico tempio di Nettuno con vastissimo atrio che lo circonda, a traverso del quale si scuopre in lontano spiaggia di mare.
L'atrio e le gallerie del tempio sono ripiene d'una moltitudine di popolo, li Sacerdoti preparano le cose appartenenti al sagrifizio. Arriva Idomeneo accompagnato da numeroso e fastoso seguito.
No. 25 - Marcia
No. 26 - Cavatina con coro
IDOMENEO
Accogli, oh re del mar, i nostri voti,
Placa lo sdegno tuo, il tuo rigor!
SACERDOTI
Accogli, oh re dei mar, i nostri voti,
Placa lo sdegno tuo, il tuo rigor!
IDOMENEO
Tornino a lor spelonche gl'Euri, e i Noti,
Torni Zeffiro al mar, cessi il furor.
Il pentimento, e il cor de' tuoi devoti
Accetta, e a noi concedi il tuo favor!
SACERDOTI
Accogli, oh re del mar, ecc.
CORO
Stupenda vittoria!
Eterna è tua gloria;
Trionfa oh signor!
Recitativo
IDOMENEO
Qual risuona qui intorno
Applauso di vittoria?
SCENA VIII
Arbace frettoloso, e detti
ARBACE
Sire, il prence,
Idamante l'eroe, di morte in traccia
Disperato correndo
Il trionfo trovò. Su l'empio mostro
Scagliossi furibondo, il vinse, e uccise:
Eccoci salvi al fin.
IDOMENEO
Ahimè! Nettuno
Di nuovo sdegno acceso
Sarà contro di noi... or or, Arbace,
Con tuo dolor vedrai,
Che Idamante trovò quel che cercava,
E di morte egli stesso
Il trionfo sarà.
ARBACE
vede condurre Idamante
Che vedo?... oh Numi!
SCENA IX
Idamante in veste bianca, ghirlanda di fiori in capo, circondato da guardie, e da sacerdoti. Moltitudine di mesto popolo, e suddetti
No. 27 - Recitativo
IDAMANTE
Padre, mio caro padre, ah dolce nome!
Eccomi a piedi tuoi; in questo estremo
Periodo fatal, su questa destra,
Che il varco al sangue tuo nelle mie vene
Aprir dovrà, gl'ultimi baci accetta.
Ora comprendo, che il tuo turbamento
Sdegno non era già, ma amor paterno.
Oh mille volte, e mille
Fortunato Idamante,
Se chi vita ti dié vita ti toglie,
E togliendola a te la rende al cielo,
E dal cielo la sua in cambio impetra,
Ed impetra costante a' suoi la pace,
E de' Numi l'amor sacro, e verace!
IDOMENEO
Oh figlio! oh caro figlio!...
Perdona; il crudo uffizio
In me scelta non è, pena è del fato...
Barbaro, iniquo fato! ... Ah no, non posso
Contro un figlio innocente
Alzar l'aspra bipenne... da ogni fibra
Già se'n fuggon le forze, e gl'occhi miei
Torbida notte ingombra... oh figlio! ...
IDAMANTE
languente, poi risoluto
Oh padre!...
Ah non t'arresti inutile pietà,
Né vana ti lusinghi
Tenerezza d'amor. Deh vibra un colpo,
Che ambi tolga d'affanno.
IDOMENEO
Ah, che natura me 'l contrasta, e ripugna.
IDAMANTE
Ceda natura al suo autor; di Giove
questo è l’alto voler.
Rammenta il tuo dover. Se un figlio perdi,
cento avrai Numi amici. Figli tuoi
i tuoi popoli sono.
Ma se in mia vece brami
chi t’ubbidisca, ed ami,
chi ti sia accanto, e di tue cure il peso
teco ne porti, Ilia ti raccomando;
deh un figlio tu esaudisci
che moribondo supplica, e consiglia:
s’ella sposa non m’è, deh siati figlia.
No. 27a - Aria
IDAMANTE
No, la morte io non pavento,
se alla patria, al genitore
frutta, oh Numi! il vostro amore
e di pace il bel seren.
Agli Elisi andrò contento,
e riposo avrà quest’alma,
se in lasciare la mia salma
vita e pace avrà il mio ben.
IDAMANTE
Ma che più tardi? Eccomi pronto, adempi
Il sacrifizio, il voto.
IDOMENEO
Oh qual mi sento
In ogni vena insolito vigor?...
Or risoluto io son... l'ultimo amplesso
Ricevi... e mori.
IDAMANTE, IDOMENEO
Oh Dio!...
IDAMANTE
da sé
Oh Ilia... ahimè!
a Idomeneo
Vivi felice,
IDAMANTE, IDOMENEO
Addio.
SCENA X
Ilia frettolosa, Elettra e detti
ILIA
Corre a ritenere il braccio d'Idomeneo
Ferma, oh sire, che fai?
IDOMENEO
La vittima io sveno,
Che promisi a Nettuno.
IDAMANTE
Ilia, t'accheta...
GRAN SACERDOTE
a Ilia
Deh non turbar il sacrifizio...
ILIA
In vano
Quella scure altro petto
Tenta ferir. Eccoti, sire, il mio,
La vittima io son.
Sempre più grata è ai Dei
Vittima volontaria.
IDAMANTE
Idolo mio! deh dammi
Del tuo amore l'ultimo pegno.
ILIA
Ecco il mio sangue.
IDAMANTE
Ah no, la gloria in pace
Lasciami di morir per la mia patria.
ILIA
A me s'aspetta...
IDAMANTE
Oh Dio! in me è dover.
ILIA
Gratitudine è in me,
Ma ti dispensa amore
Nettun! Eccoti il mio.
Corre all'ara, vuole inginocchiarsi
IDAMANTE
La ritiene
O vivi e parti,
O insiem noi moriremo.
ILIA
No, sola io vuo' varcare il guado estremo;
A te, sacro ministro …
S'inginocchia avanti al Gran Sacerdote.
S'ode gran strepito sotterraneo, la statua di Nettuno si scuote; il Gran Sacerdote si trova avanti all'ara in estasi. Tutti rimangono attoniti ed immobili per lo spavento. Una voce profonda e grave pronunzia la seguente sentenza del cielo:
No. 28b - La Voce
LA VOCE
A Idomeneo perdona
il gran trascorso il ciel...ma non al re,
lo sia Idamante... ed Ilia a lui sia sposa;
la pace renderà di Creta al regno.
Stabilito nel ciel nodo sì degno.
(No. 28c - La Voce)
Ha vinto amore... a Idomeneo perdona
il gran trascorso il ciel,ma non al re,
a lui mancar non lice a sue promesse...
cessi esser re... lo sia Idamante... ed Ilia
a lui sia sposa, e fia pago Nettuno,
contento il ciel, premiata l’innocenza.
La pace renderà di Creta al regno.
Stabilito nel ciel nodo sì degno.
(No. 28d - La Voce)
Ha vinto Amore...
Idomeneo cessi esser re...
lo sia Idamante... ed Ilia
a lui sia sposa, e fia pago Nettuno,
contento il ciel, premiata l’innocenza.
No. 29 - Recitativo
IDOMENEO
Oh ciel pietoso!...
IDAMANTE
Ilia...
ILIA
Idamante, udisti?
ARBACE
Oh gioia! oh amor, oh Numi!
ELETTRA
Oh smania! oh furie...
Oh disperata Elettra!
Vedrò Idamante alla rivale in braccio?
Ah no; il germano Oreste
Ne' cupi abissi io vuo' seguir.
Or or compagna
M'avrai là nell'inferno
A sempiterni guai, al pianto eterno.
Oh smania! oh furie!
oh disperata Elettra!...
Addio amor, addio speme!
Ah il cor nel seno già m’ardono
l’Eumenidi spietate.
Misera, a che m’arresto?
Sarò in queste contrade
della gioia e trionfi
spettatrice dolente?
Vedrò Idamante alla rivale in braccio,
e dall’uno e dall’altra
mostrarmi a dito?...Ah no: il germano Oreste
ne’ cupi abissi io vuo’
seguir.Ombra infelice!
lo spirto mio accogli, or or compagna
m’avrai là nell’inferno
a sempiterni guai, al pianto eterno.
No. 29a - Aria
ELETTRA
D'Oreste, d'Aiace
Ho in seno i tormenti,
D'Aletto la face
Già morte mi dà.
Squarciatemi il cuore
Ceraste, serpenti,
O un ferro il dolore
in me finirà.
Parte infuriata
SCENA ULTIMA
Idomeneo, Idamante, Ilia, Arbace. Seguito d'Idomeneo, d'Idamante, e d'Ilia; popolo
No. 30 - Recitativo
IDOMENEO
Popoli, a voi l'ultima legge impone
Idomeneo, qual re. Pace v'annunzio,
Compiuto è il sacrifizio, e sciolto il voto,
Nettuno, e tutti Numi a questo regno
Amici son. Resta, che al cenno loro
Idomeneo ora ubbidisca. Oh quanto,
Oh sommi Dei, quanto m'è grato il cenno!
Eccovi un altro re, un altro me stesso:
A Idamante mio figlio, al caro figlio
Cedo il soglio di Creta, e tutto insieme
Il sovrano poter. I suoi comandi
Rispettate, eseguite ubbidienti,
Come i miei eseguiste, e rispettaste;
Onde grato io vi son: questa è la legge.
Eccovi la real sposa. Mirate
In questa bella coppia un don del cielo
Serbato a voi. Quanto a sperar vi lice!
Oh Creta fortunata! Oh me felice!
No. 30a - Aria
IDOMENEO
Torna la pace al core,
Torna lo spento ardore;
Fiorisce in me l'età.
Tal la stagion di Flora
L'albero annoso infiora,
Nuovo vigor gli dà.
Segue l'incoronazione d'Idamante, che s’eseguisce in Pantomima, ed il coro, che si canta durante l'incoronazione, ed il ballo.
No. 31 - Coro
CORO
Scenda Amor, scenda Imeneo,
E Giunone ai regi sposi,
D'alma pace omai li posi
La Dea pronuba nel sen.