ATTO TERZO


N. 21 Sinfonia

Scena Prima

(Portici de' giardini reali. Poro, poi Erissena)

Recitativo

▼PORO▲
Erissena!

▼ERISSENA▲
Che miro?
Poro tu vivi?

▼PORO▲
E quando morto io fui?

▼ERISSENA▲
Si pubblicò che disperato
Asbite nell'Idaspe morì.

▼PORO▲
Follia ingegnosa,
che d'Alessandro ad evitar lo sdegno
Timagene inventò.

▼ERISSENA▲
Lascia ch'io vada
di sì lieta novella a Cleofide…

▼PORO▲
Ascolta!
In sin ch'io giunga un disegno a compir,
giova ch'ogn'uno mi creda estinto.
Taci, e trova solo Timagene l'amico,
a cui dirai
che nel giardino ascoso
quivi Alessandro attendo.
Io di svenarlo, ei di condurlo abbia la cura.

▼ERISSENA▲
Oh dèi!

▼PORO▲
Tu impallidisci e temi?

▼ERISSENA▲
Temo, che Timagene…

▼PORO▲
(cava una lettera)
Eccoti un foglio di sua man
che mi stimola alle insidie.
Mostrati mia germana,
e mostra che ti diede in vario sesso
un istesso coraggio un sangue istesso.

N. 22 Aria

▼PORO▲
Risveglia lo sdegno,
rammenta l'offesa;
e pensa a qual segno
mi fido di te.
Nell'aspra contesa
di tante vicende
da te sol dipende
l'onor dell'impresa,
la pace d'un regno,
la vita d'un re.

(parte)

Scena Seconda

Recitativo

▼ERISSENA▲
Ah! funesto comando!

(Cleofide entra, piange)

▼CLEOFIDE▲
Oh! ingiusta sorte!

▼ERISSENA▲
(Fra sè)
Lagrime intempestive;
mi fa pietà;
le vorrei dir che vive.

Scena Terza

(Alessandro entra)

▼ALESSANDRO▲
Regina, è dunque vero
che non partisti? A che mi chiami? E come
senza Poro qui sei?

▼CLEOFIDE▲
Mi lasciò, lo perdei.

▼ALESSANDRO▲
Troppo contro di te grande il furore.

▼CLEOFIDE▲
Si, ma più grande è d'Alessandro il core.

▼ALESSANDRO▲
Che far poss'io?

▼CLEOFIDE▲
Della tua destra il dono
de' Greci placherà l'ira funesta.
Tu me la offristi, il sai.

▼ERISSENA▲
(Fra sè)
Sogno o son desta?

▼ALESSANDRO▲
(Fra sè)
Oh sorpresa! oh dubbiezza!

▼CLEOFIDE▲
A che pensoso?
Tu solo puoi salvarmi.
Deh! magnanimo eroe, non più sospendi.

▼ALESSANDRO▲
Vanne al tempio, verrò. Sposo m'attendi.

(parte)

Scena Quarta

(Cleofide ed Erissena)

▼ERISSENA▲
Cleofide, sì presto io non credea
vederti inaridir sul ciglio il pianto.
Quando costa sì poco
l'uso della virtude, a chi non piace.

▼CLEOFIDE▲
S'inganna a giudicar chi è troppo audace.

N. 23 Aria

▼CLEOFIDE▲
Se troppo crede al ciglio
colui che va per l'onde,
invece del naviglio
vede partir le sponde,
giura che fugge il lido
e pur così non è.
Se troppo al ciglio crede
fanciullo al fonte appresso,
scherza con l'ombra e vede
moltiplicar sé stesso;
e semplice deride
l'immagine di sé.

(parte)

Scena Quinta

Recitativo

▼ERISSENA▲
Giunge Alessandro.
Oh dèi! Sdegnato farmi.

(Alessandro entra con due Guardie)

▼ALESSANDRO▲
Oh infedeltà!
Mai non avrei potuto figurarmi Erissena…

▼ERISSENA▲
(Frasè)
Ah! di noi parla.

(Ad Alessandro)

Perché, signor, con tanto sdegno?

▼ALESSANDRO▲
Ingrato a benefizi miei…

▼ERISSENA▲
Pietà, Alessandro…

▼ALESSANDRO▲
Timagene fedel, che diè l'avviso,
venga.

(partono le due guardie)

▼ERISSENA▲
Che indegno! Accusa
gli altri del suo delitto! E Poro ed io,
signor, siamo innocenti. In questo foglio
vedrai l'autor del tradimento.

(gli dà la lettera di Timagene)

▼ALESSANDRO▲
E quando
io mi dolsi di voi. De' Greci io parlo,
ribelli al mio voler.

▼ERISSENA▲
(Fra sè)
Che feci mai?timor mi tradì.
Ah! m'ingannai!

▼ALESSANDRO▲
(legge)
A chi mai darò più fede?
Parti, Erissena, parti.

▼ERISSENA▲
Ah! tu mi scacci!
E pur, signore, io sono…
Devo perder così di fida il vanto?

▼ALESSANDRO▲
Eh! non dolerti tanto; Un dubbio alfine…

▼ERISSENA▲
Ma il cor che gloria accende
un dubbio di tradimento offende.

N. 24 Aria

▼ERISSENA▲
Come il candore
d'intatta neve
è d'un bel core
la fedeltà.
Un'orma sola
che in sé riceve
tutta le invola
la sua beltà.

(parte)

Scena Sesta

Recitativo

▼ALESSANDRO▲
Per qual via non pensata
mi scopre il cielo un traditor.
Ma viene.

(Timagene entra)

▼TIMAGENE▲
Mio signor, già sedai…

▼ALESSANDRO▲
Taci! Un consiglio da te desio.
Qual pena merita un traditore
che pria amico mi fu?

▼TIMAGENE▲
Con un supplizio orrendo lo punirei.

▼ALESSANDRO▲
Ma l'amistade offendo.

▼TIMAGENE▲
Palesa il traditor, scoprilo ormai.

▼ALESSANDRO▲
Prendi, leggi quel foglio e lo saprai.

(gli dà la lettera)

▼TIMAGENE▲
(Fra sè)
Stelle!
Il mio foglio! Ah son perduto; oh sorte!

(Poro nascosto dietro ad un colonnato intende il tutto)

▼ALESSANDRO▲
Tu impallidisci e tremi?

▼TIMAGENE▲
(s'inginocchia)
Ah signore al tuo piè…

▼ALESSANDRO▲
Sorgi. Mi basta
per ora il tuo rossor. Ti rassicura
nel mio perdono; e conservando in mente
del fallo tuo la rimembranza amara,
ad esser fido un'altra volta impara.

N. 25 Aria

▼ALESSANDRO▲
Serbati a grandi imprese,
acciò rimanga ascosa
la macchia vergognosa
di questa infedeltà.
Che nel sentier d'onore
se ritornar saprai,
ricompensata assai
vedrò la mia pietà.

(partono)

Scena Sesta (bis)

(Timagene solo)

Recitativo

▼TIMAGENE▲
O perdono, o dei libero, o rimorso, a lo sombre.
E no me nascondo, misero, ai ray del vile.
Con cual coraggio sofrò la tua sguardi,
se reo in queste cesco.
Horribili son ìo, tanta me steso!

N. 25 (bis) Aria

▼TIMAGENE▲
Sei do in longi pena,
scorre mi sento il sangue,
la colpa mi fa esangue,
mi onra di terror.
Enferma io gia pena,
ce io ce fui crudele,
all'ora a un anima fedèle,
audito sente cor.

Scena Settima

Recitativo

▼PORO▲
Ecco spezzato il solo
filo di mie speranze.
A che più giova
questa misera vita? Cielo! O sorte!
Finisca il mio martir con la mia morte!

(Gandarte entra)

▼GANDARTE▲
Mio re tu vivi!

▼PORO▲
Amico,
posso della tua fede
assicurarmi ancor?

▼GANDARTE▲
Tutto ne attendi.

▼PORO▲
Dunque stringi quel brando,
ferisci questo sen.
Tu impallidisci?

▼GANDARTE▲
Mio signor…

▼PORO▲
Sei vile.

▼GANDARTE▲
Se ben palpita il cor…

▼PORO▲
Che tardi?

▼GANDARTE▲
All'opra!

(Poro rivolge il volto non mirando Gandarte, e questo allontanandosi da lui, si pone in atto di uccider sé stesso)

▼GANDARTE▲
Gandarte, o re, la sua viltà ti scopra.

Scena Ottava

(Erissena entra, trattiene Gandarte)

▼ERISSENA▲
Fermati!

▼PORO▲
(Rivolgendosi a Gandarte)
O ciel, che fai!

▼ERISSENA▲
Qui di morir si parla e intanto altrove
un placido imeneo
stringe Alessandro all'infedel tua sposa.

▼PORO▲
Come.

▼GANDARTE▲
E fia ver?

▼ERISSENA▲
Tutto risuona il tempio
di Giove, arde l'incenso,
e a queste nozze
mancan pochi momenti.

▼PORO▲
Udiste mai
più perfida incostanza?
Ah, Gandarte, ah, germana
io mi sento morir. Gelo ed avvampo
d'amor, di gelosia. Lagrimo e fremo
di tenerezza e d'ira; ed è si fiero
di sì barbare smanie il moto alterno
ch'io sento nel mio cor tutto l'inferno.

N. 26 Aria

▼PORO▲
Dov'è? Si affretti
per me la morte.
Poveri affetti!
Barbara sorte!
Perché tradirmi
sposa infedel!
Lo credo appena;
l'empia m'inganna.
Questa è una pena
troppo tiranna,
questo è un tormento
troppo crudel.

(parte)

Scena Nona

(Erissena e Gandarte)

Recitativo

▼ERISSENA▲
Gandarte, in questo stato
non lasciarlo, se m'ami.

▼GANDARTE▲
Addio, mia vita.
Non mi porre in oblio,
se questo fosse mai l'ultimo addio.

N. 27 Aria

▼GANDARTE▲
Mio ben ricordati,
se avvien ch'io mora,
quanto quest'anima
fedel t'amò.
Io, se pur amano
le fredde ceneri,
nell'urna ancora
ti adorerò.

(parte)

Scena Decima

Recitativo

▼ERISSENA▲
D'inaspettati eventi
qual serie è questa! O come
l'alma mia non avvezza
a sì strane vicende,
si perde, si confonde
e nulla intende!

N. 28 Aria

▼ERISSENA▲
Son confusa pastorella
che nel bosco a notte oscura
senza face e senza stella
infelice si smarrì.
Ogni moto più leggero
mi spaventa e mi scolora,
è lontana ancor l'aurora
e non spero un chiaro dì.

(parte)

Scena Undicesima

(Tempio magnifico dedicato a Bacco, con rogo nel mezzo che poi si accende. Poro con stilo alla mano, e Gandarte)

Recitativo

▼PORO▲
Tu mi contrasti invano.

(vedendo venir Cleofide, si nasconde nel tempio)

La coppia rea cadrà per questa mano.

Scena Dodicesima

(Entrano Alessandro e Cleofide, Guardie, Baccanti e Ministri del tempio)

N. 29 Sinfonia

Recitativo

▼CLEOFIDE▲
Nella odorata pira
si destino le fiamme!

(i ministri accendono il rogo)

▼ALESSANDRO▲
È dolce sorte
d'un alma grande accompagnare insieme
e la gloria e l'amor.

▼PORO▲
(Fra sè)
Reggete il colpo vindici dèi!

▼ALESSANDRO▲
(accostandosi a Cleofide)
Si uniscano, o regina
ormai le destre, e i cori.

(Poro esce con lo stilo impugnato, poi si ferma)

▼CLEOFIDE▲
(Ad Alessandro)
Ferma.
È tempo di morte e non d'amori.

▼ALESSANDRO▲
Come!

▼PORO▲
(si ritira di nuovo, fra sè)
Che ascolto!

▼CLEOFIDE▲
Io fui consorte a Poro;
ei più non vive. Io deggio
su quel rogo morir. Scusa l'inganno!
Or s'adempisca il sacrificio appieno.

(in atto di andare verso il rogo)

▼ALESSANDRO▲
Ah no 'l deggio soffrir.

▼CLEOFIDE▲
(impugna uno stilo)
Ferma, o mi sveno.

▼PORO▲
(Fra se)
O inganno! O fedeltà!

▼ALESSANDRO▲
Stelle, che far degg'io?

N. 30 Arioso

▼CLEOFIDE▲
Spirto amato dell'idol mio,
deh! raccogli i miei sospiri,
se pur giri intorno a me!

Scena Ultima

(Entrano Timagene, che conduce Poro prigioniero. Erissena, Gandarte)

Recitativo

▼CLEOFIDE▲
Come! Poro?

▼ALESSANDRO▲
Ed è vero?

▼CLEOFIDE▲
Sogno! E sei tu, mio bene?
Ah! L'ombra…

(getta lo stilo)

▼PORO▲
No, mia cara; ecco il tuo sposo.

(vuol inginocchiarsi)

Del mio tenero amor l'estremo exceso perdona!

▼CLEOFIDE▲
Ecco il perdono in questo amplesso.

▼ALESSANDRO▲
O strano ardire!

▼PORO▲
(ad Alessandro)
Ma che m'è fedele
l'idolo mio adorato.
Sfido la tua fortuna e astri,
e 'l fato.

▼ALESSANDRO▲
Poro, con troppo orgoglio
a me favelli; pensa alle offese,
e la tua sorte.
E leggi.

▼PORO▲
Sia qual tu vuoi,
ma sia sempre degna d'un re la sorte mia.

▼ALESSANDRO▲
E tal sarà. Chi seppe
serbar l'animo regio in mezzo a tante
ingiurie del destin degno è dei trono.
E regni, e sposa e libertà ti dono.
E il tuo fedel Gandarte.

▼PORO▲
Avrà Erissena.

▼ALESSANDRO▲
E di più regni in quella
di là del Gange a me suddita parte.

▼CLEOFIDE▲
O magnanimo!

▼GANDARTE, ERISSENA▲
O grande!

▼PORO▲
O augusto eroe!

▼CLEOFIDE▲
Sposo tanto adorato!

▼PORO▲
Sposa tanto adorata!

▼CLEOFIDE, PORO▲
O dì giocondo!

▼CLEOFIDE, PORO, ERISSENA, GANDARTE, TIMAGENE▲
(ad Alessandro)
Degno sei di regnar su tutto il mondo.

N. 31 Duetto

▼CLEOFIDE▲
Caro, vieni a' mio seno
dopo tanto soffrir!
Sento ch'io vengo meno
per un sì gran gioir.

▼PORO▲
Cara, torno al tuo seno
dopo tanto soffrir!
Scaccia si bel sereno
l'ombra del mio martir.

N. 32 Coro

▼TUTTI▲
Dopo tanto penare
è più grato il piacer;
chi sa costante amare,
rende immenso il goder.
ATTO TERZO


N. 21 Sinfonia

Scena Prima

Portici de' giardini reali. Poro, poi Erissena

Recitativo

PORO
Erissena!

ERISSENA
Che miro?
Poro tu vivi?

PORO
E quando morto io fui?

ERISSENA
Si pubblicò che disperato
Asbite nell'Idaspe morì.

PORO
Follia ingegnosa,
che d'Alessandro ad evitar lo sdegno
Timagene inventò.

ERISSENA
Lascia ch'io vada
di sì lieta novella a Cleofide…

PORO
Ascolta!
In sin ch'io giunga un disegno a compir,
giova ch'ogn'uno mi creda estinto.
Taci, e trova solo Timagene l'amico,
a cui dirai
che nel giardino ascoso
quivi Alessandro attendo.
Io di svenarlo, ei di condurlo abbia la cura.

ERISSENA
Oh dèi!

PORO
Tu impallidisci e temi?

ERISSENA
Temo, che Timagene…

PORO
cava una lettera
Eccoti un foglio di sua man
che mi stimola alle insidie.
Mostrati mia germana,
e mostra che ti diede in vario sesso
un istesso coraggio un sangue istesso.

N. 22 Aria

PORO
Risveglia lo sdegno,
rammenta l'offesa;
e pensa a qual segno
mi fido di te.
Nell'aspra contesa
di tante vicende
da te sol dipende
l'onor dell'impresa,
la pace d'un regno,
la vita d'un re.

parte

Scena Seconda

Recitativo

ERISSENA
Ah! funesto comando!

Cleofide entra, piange

CLEOFIDE
Oh! ingiusta sorte!

ERISSENA
Fra sè
Lagrime intempestive;
mi fa pietà;
le vorrei dir che vive.

Scena Terza

Alessandro entra

ALESSANDRO
Regina, è dunque vero
che non partisti? A che mi chiami? E come
senza Poro qui sei?

CLEOFIDE
Mi lasciò, lo perdei.

ALESSANDRO
Troppo contro di te grande il furore.

CLEOFIDE
Si, ma più grande è d'Alessandro il core.

ALESSANDRO
Che far poss'io?

CLEOFIDE
Della tua destra il dono
de' Greci placherà l'ira funesta.
Tu me la offristi, il sai.

ERISSENA
Fra sè
Sogno o son desta?

ALESSANDRO
Fra sè
Oh sorpresa! oh dubbiezza!

CLEOFIDE
A che pensoso?
Tu solo puoi salvarmi.
Deh! magnanimo eroe, non più sospendi.

ALESSANDRO
Vanne al tempio, verrò. Sposo m'attendi.

parte

Scena Quarta

Cleofide ed Erissena

ERISSENA
Cleofide, sì presto io non credea
vederti inaridir sul ciglio il pianto.
Quando costa sì poco
l'uso della virtude, a chi non piace.

CLEOFIDE
S'inganna a giudicar chi è troppo audace.

N. 23 Aria

CLEOFIDE
Se troppo crede al ciglio
colui che va per l'onde,
invece del naviglio
vede partir le sponde,
giura che fugge il lido
e pur così non è.
Se troppo al ciglio crede
fanciullo al fonte appresso,
scherza con l'ombra e vede
moltiplicar sé stesso;
e semplice deride
l'immagine di sé.

parte

Scena Quinta

Recitativo

ERISSENA
Giunge Alessandro.
Oh dèi! Sdegnato farmi.

Alessandro entra con due Guardie

ALESSANDRO
Oh infedeltà!
Mai non avrei potuto figurarmi Erissena…

ERISSENA
Frasè
Ah! di noi parla.

Ad Alessandro

Perché, signor, con tanto sdegno?

ALESSANDRO
Ingrato a benefizi miei…

ERISSENA
Pietà, Alessandro…

ALESSANDRO
Timagene fedel, che diè l'avviso,
venga.

partono le due guardie

ERISSENA
Che indegno! Accusa
gli altri del suo delitto! E Poro ed io,
signor, siamo innocenti. In questo foglio
vedrai l'autor del tradimento.

gli dà la lettera di Timagene

ALESSANDRO
E quando
io mi dolsi di voi. De' Greci io parlo,
ribelli al mio voler.

ERISSENA
Fra sè
Che feci mai?timor mi tradì.
Ah! m'ingannai!

ALESSANDRO
legge
A chi mai darò più fede?
Parti, Erissena, parti.

ERISSENA
Ah! tu mi scacci!
E pur, signore, io sono…
Devo perder così di fida il vanto?

ALESSANDRO
Eh! non dolerti tanto; Un dubbio alfine…

ERISSENA
Ma il cor che gloria accende
un dubbio di tradimento offende.

N. 24 Aria

ERISSENA
Come il candore
d'intatta neve
è d'un bel core
la fedeltà.
Un'orma sola
che in sé riceve
tutta le invola
la sua beltà.

parte

Scena Sesta

Recitativo

ALESSANDRO
Per qual via non pensata
mi scopre il cielo un traditor.
Ma viene.

Timagene entra

TIMAGENE
Mio signor, già sedai…

ALESSANDRO
Taci! Un consiglio da te desio.
Qual pena merita un traditore
che pria amico mi fu?

TIMAGENE
Con un supplizio orrendo lo punirei.

ALESSANDRO
Ma l'amistade offendo.

TIMAGENE
Palesa il traditor, scoprilo ormai.

ALESSANDRO
Prendi, leggi quel foglio e lo saprai.

gli dà la lettera

TIMAGENE
Fra sè
Stelle!
Il mio foglio! Ah son perduto; oh sorte!

Poro nascosto dietro ad un colonnato intende il tutto

ALESSANDRO
Tu impallidisci e tremi?

TIMAGENE
s'inginocchia
Ah signore al tuo piè…

ALESSANDRO
Sorgi. Mi basta
per ora il tuo rossor. Ti rassicura
nel mio perdono; e conservando in mente
del fallo tuo la rimembranza amara,
ad esser fido un'altra volta impara.

N. 25 Aria

ALESSANDRO
Serbati a grandi imprese,
acciò rimanga ascosa
la macchia vergognosa
di questa infedeltà.
Che nel sentier d'onore
se ritornar saprai,
ricompensata assai
vedrò la mia pietà.

partono

Scena Sesta bis

Timagene solo

Recitativo

TIMAGENE
O perdono, o dei libero, o rimorso, a lo sombre.
E no me nascondo, misero, ai ray del vile.
Con cual coraggio sofrò la tua sguardi,
se reo in queste cesco.
Horribili son ìo, tanta me steso!

N. 25 bis Aria

TIMAGENE
Sei do in longi pena,
scorre mi sento il sangue,
la colpa mi fa esangue,
mi onra di terror.
Enferma io gia pena,
ce io ce fui crudele,
all'ora a un anima fedèle,
audito sente cor.

Scena Settima

Recitativo

PORO
Ecco spezzato il solo
filo di mie speranze.
A che più giova
questa misera vita? Cielo! O sorte!
Finisca il mio martir con la mia morte!

Gandarte entra

GANDARTE
Mio re tu vivi!

PORO
Amico,
posso della tua fede
assicurarmi ancor?

GANDARTE
Tutto ne attendi.

PORO
Dunque stringi quel brando,
ferisci questo sen.
Tu impallidisci?

GANDARTE
Mio signor…

PORO
Sei vile.

GANDARTE
Se ben palpita il cor…

PORO
Che tardi?

GANDARTE
All'opra!

Poro rivolge il volto non mirando Gandarte, e questo allontanandosi da lui, si pone in atto di uccider sé stesso

GANDARTE
Gandarte, o re, la sua viltà ti scopra.

Scena Ottava

Erissena entra, trattiene Gandarte

ERISSENA
Fermati!

PORO
Rivolgendosi a Gandarte
O ciel, che fai!

ERISSENA
Qui di morir si parla e intanto altrove
un placido imeneo
stringe Alessandro all'infedel tua sposa.

PORO
Come.

GANDARTE
E fia ver?

ERISSENA
Tutto risuona il tempio
di Giove, arde l'incenso,
e a queste nozze
mancan pochi momenti.

PORO
Udiste mai
più perfida incostanza?
Ah, Gandarte, ah, germana
io mi sento morir. Gelo ed avvampo
d'amor, di gelosia. Lagrimo e fremo
di tenerezza e d'ira; ed è si fiero
di sì barbare smanie il moto alterno
ch'io sento nel mio cor tutto l'inferno.

N. 26 Aria

PORO
Dov'è? Si affretti
per me la morte.
Poveri affetti!
Barbara sorte!
Perché tradirmi
sposa infedel!
Lo credo appena;
l'empia m'inganna.
Questa è una pena
troppo tiranna,
questo è un tormento
troppo crudel.

parte

Scena Nona

Erissena e Gandarte

Recitativo

ERISSENA
Gandarte, in questo stato
non lasciarlo, se m'ami.

GANDARTE
Addio, mia vita.
Non mi porre in oblio,
se questo fosse mai l'ultimo addio.

N. 27 Aria

GANDARTE
Mio ben ricordati,
se avvien ch'io mora,
quanto quest'anima
fedel t'amò.
Io, se pur amano
le fredde ceneri,
nell'urna ancora
ti adorerò.

parte

Scena Decima

Recitativo

ERISSENA
D'inaspettati eventi
qual serie è questa! O come
l'alma mia non avvezza
a sì strane vicende,
si perde, si confonde
e nulla intende!

N. 28 Aria

ERISSENA
Son confusa pastorella
che nel bosco a notte oscura
senza face e senza stella
infelice si smarrì.
Ogni moto più leggero
mi spaventa e mi scolora,
è lontana ancor l'aurora
e non spero un chiaro dì.

parte

Scena Undicesima

Tempio magnifico dedicato a Bacco, con rogo nel mezzo che poi si accende. Poro con stilo alla mano, e Gandarte

Recitativo

PORO
Tu mi contrasti invano.

vedendo venir Cleofide, si nasconde nel tempio

La coppia rea cadrà per questa mano.

Scena Dodicesima

Entrano Alessandro e Cleofide, Guardie, Baccanti e Ministri del tempio

N. 29 Sinfonia

Recitativo

CLEOFIDE
Nella odorata pira
si destino le fiamme!

i ministri accendono il rogo

ALESSANDRO
È dolce sorte
d'un alma grande accompagnare insieme
e la gloria e l'amor.

PORO
Fra sè
Reggete il colpo vindici dèi!

ALESSANDRO
accostandosi a Cleofide
Si uniscano, o regina
ormai le destre, e i cori.

Poro esce con lo stilo impugnato, poi si ferma

CLEOFIDE
Ad Alessandro
Ferma.
È tempo di morte e non d'amori.

ALESSANDRO
Come!

PORO
si ritira di nuovo, fra sè
Che ascolto!

CLEOFIDE
Io fui consorte a Poro;
ei più non vive. Io deggio
su quel rogo morir. Scusa l'inganno!
Or s'adempisca il sacrificio appieno.

in atto di andare verso il rogo

ALESSANDRO
Ah no 'l deggio soffrir.

CLEOFIDE
impugna uno stilo
Ferma, o mi sveno.

PORO
Fra se
O inganno! O fedeltà!

ALESSANDRO
Stelle, che far degg'io?

N. 30 Arioso

CLEOFIDE
Spirto amato dell'idol mio,
deh! raccogli i miei sospiri,
se pur giri intorno a me!

Scena Ultima

Entrano Timagene, che conduce Poro prigioniero. Erissena, Gandarte

Recitativo

CLEOFIDE
Come! Poro?

ALESSANDRO
Ed è vero?

CLEOFIDE
Sogno! E sei tu, mio bene?
Ah! L'ombra…

getta lo stilo

PORO
No, mia cara; ecco il tuo sposo.

vuol inginocchiarsi

Del mio tenero amor l'estremo exceso perdona!

CLEOFIDE
Ecco il perdono in questo amplesso.

ALESSANDRO
O strano ardire!

PORO
ad Alessandro
Ma che m'è fedele
l'idolo mio adorato.
Sfido la tua fortuna e astri,
e 'l fato.

ALESSANDRO
Poro, con troppo orgoglio
a me favelli; pensa alle offese,
e la tua sorte.
E leggi.

PORO
Sia qual tu vuoi,
ma sia sempre degna d'un re la sorte mia.

ALESSANDRO
E tal sarà. Chi seppe
serbar l'animo regio in mezzo a tante
ingiurie del destin degno è dei trono.
E regni, e sposa e libertà ti dono.
E il tuo fedel Gandarte.

PORO
Avrà Erissena.

ALESSANDRO
E di più regni in quella
di là del Gange a me suddita parte.

CLEOFIDE
O magnanimo!

GANDARTE, ERISSENA
O grande!

PORO
O augusto eroe!

CLEOFIDE
Sposo tanto adorato!

PORO
Sposa tanto adorata!

CLEOFIDE, PORO
O dì giocondo!

CLEOFIDE, PORO, ERISSENA, GANDARTE, TIMAGENE
ad Alessandro
Degno sei di regnar su tutto il mondo.

N. 31 Duetto

CLEOFIDE
Caro, vieni a' mio seno
dopo tanto soffrir!
Sento ch'io vengo meno
per un sì gran gioir.

PORO
Cara, torno al tuo seno
dopo tanto soffrir!
Scaccia si bel sereno
l'ombra del mio martir.

N. 32 Coro

TUTTI
Dopo tanto penare
è più grato il piacer;
chi sa costante amare,
rende immenso il goder.
最終更新:2022年09月20日 14:59