ATTO SECONDO
SCENA 1
Camera in casa di Bartolo con sedia ed un pianoforte con varie carte di musica.
Bartolo, solo
Recitativo
BARTOLO
Ma vedi il mio destino! Quel soldato,
per quanto abbia cercato,
niun lo conosce in tutto il reggimento.
Io dubito ...,eh, cospetto!
Che dubitar? Scommetto
che dal conte Almaviva
è stato qui spedito quel signore
ad esplorar della Rosina il core.
Nemmen in casa propria
sicuri si può star! Ma io ...
(Battono.)
Chi batte?
Ehi, chi è di là ... Battono, non sentite!
In casa io son; non v'è timore, aprite.
SCENA 2
Il Conte vestito da maestro di musica, e detto.
N. 10 - Duetto
CONTE
Pace e gioia sia con voi.
BARTOLO
Mille grazie, non s'incomodi.
CONTE
Gioia e pace per mill'anni.
BARTOLO
Obbligato in verità.
(tra sé)
Questo volto non m'è ignoto,
non ravviso ... non ricordo ...
ma quel volto ... ma quel volto ...
non capisco ... chi sarà?
CONTE
(tra sé)
Ah, se un colpo è andato a vuoto
a gabbar questo balordo,
un novel travestimento
più propizio a me sarà.
(forte)
Gioia e pace, pace e gioia!
BARTOLO
Ho capito.
(tra sé)
Oh! ciel! che noia!
CONTE
Gioia e pace, ben di core.
BARTOLO
Basta, basta, per pietà,
(tra sé)
Ma che perfido destino!
Ma che barbara giornata!
Tutti quanti a me davanti!
Che crudel fatalità!
CONTE
(tra sé)
Il vecchion non mi conosce:
oh, mia sorte fortunata!
Ah, mio ben! Fra pochi istanti
parlerem con libertà.
Recitativo
BARTOLO
Insomma, mio signore,
chi è lei si può sapere? ...
CONTE
Don Alonso,
Professore di musica ed allievo
di Don Basilio.
BARTOLO
Ebbene?
CONTE
Don Basilio
sta male, il poverino, ed in sua vece ...
BARTOLO
(in atto di partire)
Sta mal? ... Corro a vederlo ...
CONTE
(trattenendolo)
Piano, piano.
Non è mal così grave.
BARTOLO
(tra sé)
Di costui non mi fido.
(forte)
Andiam, andiamo.
(risoluto)
CONTE
Ma signore...
BARTOLO
(brusco)
Che c'è?
CONTE
(tirandolo a parte e sottovoce)
Voleva dirvi...
BARTOLO
Parlate forte.
CONTE
(sottovoce)
Ma ...
BARTOLO
(sdegnato)
Forte, vi dico.
CONTE
(sdegnato anch'esso e alzando la voce)
Ebben, come volete,
ma chi sia Don Alonso apprenderete.
(in atto di partire)
Vo dal conte Almaviva ...
BARTOLO
(trattenendolo con dolcezza)
Piano, piano.
Dite, dite, v'ascolto.
CONTE
(a voce alta e sdegnato)
Il Conte ...
BARTOLO
Piano,
per carità.
CONTE
(calmandosi)
Stamane
nella stessa locanda
era meco d'alloggio, ed in mie mani
per caso capitò questo biglietto
(mostrando un biglietto)
dalla vostra pupilla a lui diretto.
BARTOLO
(prendendo il biglietto e guardandolo)
Che vedo! ... è sua scrittura!
CONTE
Don Basilio
nulla sa di quel foglio: ed io, per lui
venendo a dar lezione alla ragazza,
voleva farmene un merito con voi ...
perché ... con quel biglietto ...
(mendicando un ripiego con qualche imbarazzo)
si potrebbe ...
BARTOLO
Che cosa? ...
CONTE
Vi dirò ...
s'io potessi parlare alla ragazza,
io creder ... verbigrazia ... le farei
che me lo die' del Conte un'altra amante,
prova significante
che il Conte di Rosina si fa gioco.
E perciò ...
BARTOLO
Piano un poco.
Una calunnia! ... Oh bravo!
Degno e vero scolar di Don Basilio!
(Lo abbraccia, e mette in tasca il biglietto.)
Io saprò come merita
ricompensar sì bel suggerimento.
Vo a chiamar la ragazza;
poiché tanto per me v'interessate,
mi raccomando a voi.
CONTE
(tra sé)
Non dubitate.
(Bartolo entra nella camera di Rosina)
L'affare del biglietto
dalla bocca m'è uscito non volendo.
Ma come far? Senza d'un tal ripiego
mi toccava andar via come un baggiano.
Il mio disegno a lei
ora paleserò; s'ella acconsente,
io son felice appieno.
Eccola. Ah, il cor sento balzarmi in seno.
SCENA 3
Bartolo conducendo Rosina, e detto.
BARTOLO
Venite, signorina. Don Alonso,
che qui vedete, or vi darà lezione.
ROSINA
(vedendo il Conte)
Ah! ...
BARTOLO
Cos'è stato?
ROSINA
È un granchio al piede.
CONTE
Oh nulla:
sedete a me vicin, bella fanciulla.
Se non vi spiace, un poco di lezione,
di Don Basilio invece, vi darò.
ROSINA
Oh, con mio gran piacer la prenderò.
CONTE
Che volete cantare?
ROSINA
Io canto, se le aggrada,
il Rondò dell' «Inutil Precauzione».
BARTOLO
E sempre, sempre in bocca
l'Inutil Precauzione!
ROSINA
Io ve l'ho detto:
è il titolo dell'opera novella.
BARTOLO
Or bene, intesi; andiamo.
ROSINA
Eccolo qua.
CONTE
Da brava, incominciamo.
(Il Conte siede al pianoforte e Rosina canta accompagnata dal Conte; Bartolo siede ed ascolta.)
N. 11 - Aria
ROSINA
Contro un cor che accende amore
di verace, invitto ardore,
s'arma invan poter tiranno
di rigor, di crudeltà.
D'ogni assalto vincitore
sempre amor trionferà.
(Bartolo s'addormenta.)
Ah Lindoro, mio tesoro,
se sapessi, se vedessi!
Questo cane di tutore,
ah, che rabbia che mi fa!
Caro, a te mi raccomando,
tu mi salva, per pietà.
CONTE
Non temer, ti rassicura;
sorte amica a noi sarà.
ROSINA
Dunque spero?
CONTE
A me t'affida.
ROSINA
E il mio cor?
CONTE
Giubilerà.
(Bartolo si va risvegliando.)
ROSINA
Cara immagine ridente,
dolce idea d'un lieto amore,
tu m'accendi in petto il core,
tu mi porti a delirar.
Recitativo
CONTE
Bella voce! Bravissima!
ROSINA
Oh! mille grazie!
BARTOLO
Certo, bella voce,
ma quest'aria, cospetto! è assai noiosa;
la musica a' miei tempi era altra cosa.
Ah! quando, per esempio,
cantava Caffariello
quell'aria portentosa la, ra, la
(provandosi di rintracciare ii motivo)
sentite, Don Alonso: eccola qua.
N. 12 - Arietta
BARTOLO
Quando mi sei vicina,
amabile Rosina ...
(con vezzo verso Rosina)
l'aria dicea Giannina,
ma io dico Rosina...
Quando mi sei vicina,
amabile Rosina ...
Il cor mi brilla in petto,
mi balla il minuetto ...
(Entra Figaro col bacile sotto il braccio, e si pone dietro Bartolo imitando il canto con caricatura.)
Recitativo
Figaro e detti
BARTOLO
(avvedendosi di Figaro)
Bravo, signor barbiere,
ma bravo!
FIGARO
Eh, niente affatto:
scusi, son debolezze.
BARTOLO
Ebben, qui dunque
che vieni a fare?
FIGARO
Oh bella!
Vengo a farvi la barba: oggi vi tocca.
BARTOLO
Oggi non voglio.
FIGARO
Oggi non vuoi? ... Dimani
non potrò io.
BARTOLO
Perché?
FIGARO
(lascia sul tavolino il bacile e cava un libro di memorie)
Perché ho da fare
a tutti gli Ufficiali
del nuovo reggimento barba e testa ...
alla marchesa Andronica
il biondo parrucchin coi maroné...
al contino Bombè
il ciuffo a campanile ...
purgante all'avvocato Bernardone
che ieri s'ammalò d'indigestione ...
e poi ... e poi ... che serve?
(riponendosi in tasca il libro)
Doman non posso.
BARTOLO
Orsù, meno parole.
Oggi non vo' far barba.
FIGARO
No? Cospetto!
Guardate che avventori!
Vengo stamane: in casa v'è l'inferno ...
ritorno dopo pranzo: oggi non voglio ...
(contraffacendolo)
Ma che? M'avete preso
per un qualche barbier da contadini?
Chiamate pur un altro, io me ne vado.
(Riprende il bacile in atto di partire.)
BARTOLO
(tra sé)
Che serve? ... a modo suo;
vedi che fantasia!
(forte)
Va' in camera a pigliar la biancheria.
(Si cava dalla cintola un mazzo di chiavi per darle a Figaro, indi le ritira.)
No, vado io stesso.
(Entra.)
FIGARO
(tra sé)
Ah, se mi dava in mano
il mazzo delle chiavi, ero a cavallo.
(a Rosina, marcato)
Dite: non è fra quelle
La chiave che apre quella gelosia?
ROSINA
Sì, certo; è la più nuova.
BARTOLO
(rientrando, tra sé)
Ah, son pur buono
a lasciar qua quel diavolo di barbiere!
(forte)
Animo, va' tu stesso.
(dando le chiavi a Figaro)
Passato il corridor, sopra l'armadio
il tutto troverai.
Bada, non toccar nulla ...
FIGARO
Eh, non son matto.
(piano)
Allegri!
(forte)
Vado e torno.
(piano)
Il colpo è fatto.
(Entra.)
BARTOLO
(al Conte)
È quel briccon, che al Conte
ha portato il biglietto di Rosina.
CONTE
Mi sembra un imbroglion di prima sfera.
BARTOLO
Eh, a me non me la ficca ...
(Si sente di dentro un gran rumore come di vasellame che si spezza.)
Oh, disgraziato me!
ROSINA
Ah, che rumore!
BARTOLO
Oh, che briccon! Me lo diceva il core.
(Entra.)
CONTE
(a Rosina)
Quel Figaro è un grand'uomo; or che siam soli,
ditemi, o cara: il vostro al mio destino
d'unir siete contenta?
Franchezza! ...
ROSINA
(con entusiasmo)
Ah, mio Lindoro,
altro io non bramo ...
(Si ricompone vedendo rientrar Bartolo e Figaro.)
CONTE
Ebben?
BARTOLO
Tutto mi ha rotto;
sei piatti, otto bicchieri, una terrina.
FIGARO
(mostrando di soppiatto al Conte la chiave della gelosia che avrà rubata dal mazzo)
Vedete che gran cosa! Ad una chiave
se io non mi attaccava per fortuna,
per quel maledettissimo
corridor così oscuro,
spezzato mi sarei la testa al muro.
Tiene ogni stanza al buio, e poi ... e poi ...
BARTOLO
Oh, non più.
FIGARO
Dunque andiam.
(al Conte e Rosina)
Giudizio.
BARTOLO
A noi.
(Si dispone per sedere e farsi radere.
In quella entra Basilio.)
SCENA 4
Don Basilio e detti
N. 13 - Quintetto
ROSINA
Don Basilio!
CONTE
(tra sé)
Cosa veggo!
FIGARO
(tra sé)
Quale intoppo!
BARTOLO
Come qua?
BASILIO
Servitor di tutti quanti.
BARTOLO
(tra sé)
Che vuol dir tal novità?
CONTE e FIGARO
(tra loro)
Qui franchezza ci vorrà.
ROSINA
(tra sé)
Ah, di noi che mai sarà?
BARTOLO
Don Basilio, come state?
BASILIO
(stupito)
Come sto?
FIGARO
(interrompendo)
Or che s'aspetta?
Questa barba benedetta
la facciamo sì o no?
BARTOLO
(a Figaro)
Ora vengo!
(a Basilio)
E ... ii Curiale?
BASILIO
(stupito)
Il Curiale?...
CONTE
(interrompendo, a Basilio)
Io gli ho narrato
che già tutto è combinato.
Non è ver? ...
BARTOLO
Sì, tutto io so.
BASILIO
Ma, Don Bartolo, spiegatevi ...
CONTE
(a Bartolo, interrompendolo)
Ehi, Dottore, una parola.
(a Basilio)
Don Basilio, son da voi.
(a Bartolo)
Ascoltate un poco qua.
Son da voi, son da voi,
ascoltate un poco qua.
(piano)
Fate un po' ch'ei vada via,
ch'ei ci scopra ho gran timore:
della lettera, signore,
ei l'affare ancor non sa.
BARTOLO
(piano al Conte)
Dite bene, mio signore;
or lo mando via di qua.
ROSINA
(tra sé)
Io mi sento il cor tremar!
FIGARO
(piano a Rosina)
Non vi state a disperar.
BASILIO
(tra sé)
Ah, qui certo v'è un pasticcio;
non l'arrivo a indovinar.
CONTE
(a Basilio)
Colla febbre, Don Basilio,
che v'insegna a passeggiar?...
(Figaro ascoltando con attenzione si prepara a secondare il Conte.)
BASILIO
(stupito)
Colla febbre?
CONTE
E che vi pare?
Siete giallo come un morto.
BASILIO
(stupito)
Sono giallo come un morto?
FIGARO
(tastando il polso a Basilio)
Bagattella!
Cospetton! Che tremarella!
Questa è febbre scarlattina! ...
BASILIO
Scarlattina?
CONTE
(Dà a Basilio una borsa di soppiatto.)
Via, prendete medicina,
non vi state a rovinar.
FIGARO
Presto, presto, andate a letto ...
CONTE
Voi paura inver mi fate ...
ROSINA
Dice bene, andate, a letto ...
TUTTI
Presto, andate a riposar.
BASILIO
(stupito, tra sé)
Una borsa! ... Andate a letto! ...
Ma che tutti sian d'accordo!
TUTTI
Presto a letto.
BASILIO
Eh, non son sordo.
Non mi faccio più pregar.
FIGARO
Che color! ...
CONTE
Che brutta cera! ...
BASILIO
Brutta cera?...
CONTE, FIGARO e BARTOLO
Oh, brutta assai! ...
BASILIO
Dunque vado...
TUTTI
Vada, vada!
Buona sera, mio signore,
presto, andate via di qua.
Maledetto seccatore
Pace, sonno e sanità.
BASILIO
Buona sera ... ben di core ...
poi diman si parlerà.
Non gridate, ho inteso già.
(Parte.)
FIGARO
Orsù, signor Don Bartolo ...
BARTOLO
Son qua.
(Bartolo siede, Figaro gli cinge al collo un asciugatoio disponendosi a fargli la barba; durante l'operazione Figaro va coprendo i due amanti.)
Stringi, bravissimo.
CONTE
Rosina, deh, ascoltatemi.
ROSINA
Vi ascolto; eccomi qua.
(Siedono fingendo studiar musica.)
CONTE
(a Rosina, con cautela)
A mezzanotte in punto
a prendervi qui siamo:
or che la chiave abbiamo
non v'è da dubitar.
FIGARO
(distraendo Bartolo)
Ahi! ... ahi! ...
BARTOLO
Che cos'è stato?...
FIGARO
Un non so che nell'occhio!
Guardate ... non toccate ...
soffiate per pietà.
ROSINA
A mezzanotte in punto,
anima mia, t'aspetto.
Io già l'istante affretto
che a te mi stringerà.
CONTE
Ora avvertir vi voglio.
(Bartolo si alza e si avvicina agli amanti.)
Cara, che il vostro foglio,
perché non fosse inutile
il mio travestimento ...
BARTOLO
(scattando)
Il suo travestimento?
Ah, ah! bravo, bravissimi!
Sor Alonso, bravo!
Bricconi, birbanti!
Ah, voi tutti quanti
avete giurato
di farmi crepar!
Su, fuori, furfanti,
vi voglio accoppar.
Di rabbia, di sdegno
mi sento crepar.
ROSINA, CONTE e FIGARO
La testa gli gira.
Ma zitto, Dottore,
La testa gli gira.
Ma zitto, Dottore,
vi fate burlar.
Tacete, tacete,
non serve gridar.
(tra loro)
L'amico delira,
intesi già siamo,
l'amico delira,
non v'è a replicar.
(partono, meno Bartolo)
SCENA 5
Bartolo solo, poi Ambrogio, indi Berta
Recitativo
BARTOLO
Ah! disgraziato me! ma come! ed io
non mi accorsi di nulla! Ah! Don Basilio sa certo
qualche cosa. Ehi! chi è di là?
Chi è di la?
(Compariscono Berta e Ambrogio da parti opposte.)
Senti, Ambrogio:
corri da Don Basilio qui rimpetto,
digli ch'io qua l'aspetto,
che venga immantinente
che ho gran cose da dirgli e ch'io non vado
perché ... perché ... perché ho di gran ragioni.
Va subito.
(Ambrogio parte ed entra Berta.)
(a Berta)
Di guardia
tu piantati alla porta,
e poi ... no, no ...
(tra sé)
non me ne fido.
Io stesso ci starò.
(Parte.)
SCENA 6
Berta, sola
BERTA
Che vecchio sospettoso!
Vada pure
e ci stia finché crepa ...
Sempre gridi e tumulti in questa casa;
si litiga, si piange, si minaccia ...
Non v'è un'ora di pace
con questo vecchio avaro, brontolone!
Oh, che casa! Oh, che casa in confusione!
N. 14 - Aria
BERTA
Il vecchiotto cerca moglie,
vuol marito la ragazza;
quello freme, questa è pazza.
Tutti e due son da legar.
Ma che cosa è questo amore
che fa tutti delirar?
Egli è un male universale,
una smania, un pizzicore ...
un solletico, un tormento ...
Poverina, anch'io lo sento,
né so come finirà.
Oh! vecchiaia maledetta! ...
Son da tutti disprezzata ...
E vecchietta disperata.
mi convien così crepar.
(Parte.)
SCENA 7
Camera con griglia come nel primo atto
Bartolo e Don Basilio
Recitativo
BARTOLO
(introducendo Don Basilio)
Dunque voi Don Alonso
non conoscete affatto?
BASILIO
Affatto.
BARTOLO
Ah, certo
il Conte lo mando'.
Qualche gran tradimento
qui si prepara.
BASILIO
Io poi
dico che quell'amico
era il Conte in persona.
BARTOLO
Il Conte?
BASILIO
Il Conte.
(La borsa parla chiaro.)
BARTOLO
Sia chi si vuole amico, dal notaro
vo' in questo punto andare; in questa sera
stipular di mie nozze io vo' il contratto.
BASILIO
Il notar? siete matto?
Piove a torrenti, e poi
questa sera il notaro
è impegnato con Figaro; il barbiere
marita sua nipote.
BARTOLO
Una nipote?
Che nipote! Il barbiere
non ha nipoti. Ah, qui v'è qualche imbroglio.
Questa notte i bricconi
me la voglion far; presto, il notaro
qua venga sull'istante.
(gli dà una chiave)
Ecco la chiave del portone: andate,
presto, per carità.
BASILIO
Non temete;
in due salti io torno qua.
(Parte.)
SCENA 8
Bartolo, indi Rosina
BARTOLO
Per forza o per amore
Rosina avrà da cedere. Cospetto!
Mi viene un'altra idea. Questo biglietto
(Cava dalla tasca il biglietto datogli dal Conte.)
che scrisse la ragazza ad Almaviva
potria servir che colpo da maestro!
Don Alonso, il briccone,
senza volerlo mi diè l'armi in mano.
Ehi, Rosina, Rosina,
avanti, avanti;
(Rosina dalle sue camere entra senza parlare.)
del vostro amante io vi vo' dar novella.
Povera sciagurata! In verità
collocaste assai bene il vostro affetto!
Del vostro amor sappiate
ch'ei si fa gioco in sen d'un'altra amante.
Ecco la prova.
(Le dà il biglietto.)
ROSINA
(tra sé)
Oh cielo! il mio biglietto!
BARTOLO
Don Alonso e il barbiere congiuran
contro voi; non vi fidate.
Nelle braccia del Conte d'Almaviva
vi vogliono condurre.
ROSINA
(tra sé)
In braccio a un altro!
Che mai sento ah, Lindoro! ah, traditore!
Ah si'! vendetta e vegga,
vegga quell'empio chi è Rosina.
(forte)
Dite signore, di sposarmi
voi bramavate
BARTOLO
E il voglio.
ROSINA
Ebben, si faccia!
Io son contenta! ma all'istante. Udite:
a mezzanotte qui sarà l'indegno
con Figaro il barbier; con lui fuggire
per sposarlo io voleva
BARTOLO
Ah, scellerati!
Corro a sbarrar la porta.
ROSINA
Ah, mio signore!
Entran per la finestra. Hanno la chiave.
BARTOLO
Non mi muovo di qui.
Ma e se fossero armati? Figlia mia,
poiché tu sei sì bene illuminata
facciam cosi'. Chiuditi a chiave in camera,
io vo a chiamar la forza;
diro' che son due ladri, e come tali,
corpo di Bacco! l'avrem da vedere!
Figlia, chiuditi presto; io vado via.
(Parte.)
ROSINA
Quanto, quanto è crudel la sorte mia!
(Parte.)
N. 15 - Temporale
Scoppia un temporale.
Dalla finestra di prospetto si vedono frequenti lampi, e si sente il rumore del tuono. Sulla fine del temporale si vede dal di fuori aprirsi la gelosia, ed entrano uno dopo l'altro Figaro ed il Conte avvolti in mantelli e bagnati dalla pioggia. Figaro avrà in mano una lanterna.
SCENA 9
Il Conte e Figaro, indi Rosina.
Recitativo
FIGARO
Alfine, eccoci qua.
CONTE
Figaro, dammi man. Poter del mondo!
Che tempo indiavolato!
FIGARO
Tempo da innamorati.
CONTE
Ehi, fammi lume.
(Figaro accende i lumi.)
Dove sarà Rosina?
FIGARO
(spiando)
Ora vedremo...
Eccola appunto.
CONTE
(con trasporto)
Ah, mio tesoro!
ROSINA
(respingendolo)
Indietro,
anima scellerata; io qui di mia
stolta credulità venni soltanto
a riparar lo scorno, a dimostrarti
qual sono, e quale amante
perdesti, anima indegna e sconoscente.
CONTE
(sorpreso)
Io son di sasso.
FIGARO
(sorpreso)
Io non capisco niente.
CONTE
Ma per pietà ...
ROSINA
Taci. Fingesti amore
per vendermi alle voglie
di quel tuo vil Conte Almaviva ...
CONTE
(con gioia)
Al Conte?
Ah, sei delusa! ... oh, me felice ... adunque
tu di verace amore
ami Lindor rispondi
N. 16 - Terzetto
ROSINA
Ah, si'! t'amai purtroppo!
CONTE
Ah, non è tempo
di più celarsi, anima mia; ravvisa
(S'inginocchia gettando il mantello che viene raccolto da Figaro.)
colui che si' gran tempo
segui' tue tracce, che per te sospira,
che sua ti vuole; mira, o mio tesoro,
Almaviva son io, non son Lindoro.
ROSINA
(stupefatta, con gioia tra sé)
Ah! qual colpo inaspettato!
Egli stesso? o ciel, che sento!
Di sorpresa e di contento
son vicina a delirar.
FIGARO
(tra sé)
Son rimasti senza fiato:
ora muoion di contento.
Guarda, guarda il mio talento
che bel colpo seppe far!
CONTE
(tra sé)
Qual trionfo inaspettato!
Me felice! oh bel momento!
Ah! d'amore e di contento
son vicino a delirar.
ROSINA
Mio signor! ... ma voi ... ma io ...
CONTE
Ah, non più, non più, ben mio.
Il bel nome di mia sposa,
idol mio, t'attende già.
ROSINA
Il bel nome di tua sposa,
oh, qual gioia al cor mi dà!
CONTE
Sei contenta!
ROSINA
Ah! mio signore!
ROSINA e CONTE
Dolce nodo avventurato
che fai paghi i miei desiri!
Alla fin de' miei martiri
tu sentisti, amor, pietà.
FIGARO
Presto andiamo, vi sbrigate;
via, lasciate quei sospiri.
Se si tarda, i miei raggiri
fanno fiasco in verità.
(guardando fuori del balcone)
Ah! cospetto! che ho veduto!
Alla porta una lanterna ...
due persone! ... che si fa?
CONTE
Hai veduto due persone? Una lanterna?
FIGARO
Sì, signor.
ROSINA, CONTE e FIGARO
Che si fa?
Zitti, zitti, piano, piano,
non facciamo confusione;
per la scala del balcone
presto andiamo via di qua.
(vanno per partire)
Recitativo
FIGARO
Ah, disgraziati noi! come si fa?
CONTE
Che avvenne mai? ...
FIGARO
La scala ...
CONTE
Ebben?
FIGARO
La scala non v'è più.
CONTE
Che dici?
FIGARO
Chi mai l'avrà levata?...
CONTE
Quale inciampo crudel! ...
ROSINA
Me sventurata!
FIGARO
Zi ... Zitti ... sento gente. Ora ci siamo.
Signor mio, che si fa?
CONTE
(Si avvolge nel mantello)
Mia Rosina, coraggio.
FIGARO
Eccoli qua.
(si ritirano verso una delle quinte)
SCENA 10
Don Basilio con lanterna in mano, introducendo un notaio con carte in mano.
BASILIO
(chiamando alla quinta opposta)
Don Bartolo! Don Bartolo! ...
FIGARO
(accennando al Conte)
Don Basilio.
CONTE
E quell'altro?
FIGARO
Ve', ve', il nostro notaro. Allegramente.
Lasciate fare a me. Signor Notaro:
(Basilio e il Notaro si rivolgono e restano sorpresi. Il Notaro si avvicina a Figaro.)
dovevate in mia casa
stipular questa sera
il contratto di nozze
fra il conte d'Almaviva e mia nipote.
Gli sposi, eccoli qua. Avete indosso
la scrittura?
(Il notaro cava la scrittura.)
Benissimo.
BASILIO
Ma piano.
Don Bartolo ... dov'è? ...
CONTE
(chiamando a parte Basilio, cavandosi un anello dal dito, e additandogli di tacere)
Ehi, Don Basilio,
quest'anello è per voi.
BASILIO
Ma io ...
CONTE
(cavando una pistola)
Per voi
vi son ancor due palle nel cervello
se v'opponete.
BASILIO
(Prende l'anello.)
Oibò, prendo l'anello.
Chi firma?...
CONTE e ROSINA
Eccoci qua.
(sottoscrivono)
CONTE
Son testimoni
Figaro e Don Basilio. Essa è mia sposa.
FIGARO e BASILIO
Evviva!
CONTE
Oh, mio contento!
ROSINA
Oh, sospirata mia felicità!
FIGARO e BASILIO
Evviva!
(Nell'atto che il Conte bacia la mano a Rosina, Figaro abbraccia goffamente Basilio, ed entrano Don Bartolo e un Uffiziale con Soldati.)
SCENA ULTIMA
Bartolo, un Ufficiale con Soldati, e detti
BARTOLO
(additanto Figaro ed il Conte all'Alcade ed ai soldati, e slanciandosi contro Figaro)
Fermi tutti. Eccoli qua.
FIGARO
Colle buone, signor.
BARTOLO
Signor, son ladri.
Arrestate, arrestate.
UFFICIALE
Mio signore,
il suo nome?
CONTE
Il mio nome
è quel d'un uom d'onor. Lo sposo io sono
di questa
BARTOLO
Eh, andate al diavolo! Rosina
esser deve mia sposa: non è vero?
ROSINA
Io sua sposa? Oh, nemmeno per pensiero.
BARTOLO
Come? Come, fraschetta?
(additando il Conte)
Arrestate, vi dico è un ladro.
FIGARO
Or or l'accoppo.
BARTOLO
è un furfante, è un briccon.
UFFICIALE
(al Conte)
Signore
CONTE
Indietro!
UFFICIALE
(con impazienza)
Il nome?
CONTE
Indietro, dico,
indietro
UFFICIALE
Ehi, mio signor! basso quel tono.
Chi è lei?
CONTE
Il Conte d'Almaviva io sono.
BARTOLO
Il Conte! Ah, che mai sento!
Ma cospetto!
CONTE
T'accheta, invan t'adopri,
resisti invan. De' tuoi rigori insani
giunse l'ultimo istante. In faccia al mondo
io dichiaro altamente
costei mia sposa.
(a Rosina)
Il nostro nodo, o cara,
opra è d'amore. Amore,
che ti fe' mia consorte
a te mi stringerà fino alla morte.
Respira omai: del fido sposo in braccio,
vieni, vieni a goder sorte più lieta.
BARTOLO
Ma io
CONTE
Taci
BASILIO
Ma voi
CONTE
Olà, t'accheta.
Cessa di più resistere,
non cimentar mio sdegno.
Spezzato è il gioco indegno
di tanta crudeltà.
Della beltà dolente,
d'un innocente amore
l'avaro tuo furore
più non trionferà.
E tu, infelice vittima
d'un reo poter tiranno,
sottratta al giogo barbaro,
cangia in piacer l'affanno
e in sen d'un fido sposo
gioisci in libertà, Cari amici...
CORO
Non temete.
CONTE
Questo nodo...
CORO
Non si scioglie,
sempre a lei vi stringerà.
CONTE
Ah, il più lieto, il più felice
è il mio cor de' cori amanti;
non fuggite, o lieti istanti
della mia felicità.
CORO
Annodar due cori amanti
è piacer che egual non ha.
Recitativo
BARTOLO
insomma, io ho tutti i torti ...
FIGARO
Eh, purtroppo è così!
BARTOLO
(a Basilio)
Ma tu, briccone,
tu pur tradirmi e far da testimonio! ...
BASILIO
Ah, Don Bartolo mio, quel signor Conte
certe ragioni ha in tasca,
certi argomenti a cui non si risponde.
BARTOLO
Ed io, bestia solenne,
per meglio assicurare il matrimonio,
portai via la scala del balcone.
FIGARO
Ecco che fa un' «Inutil precauzione».
BARTOLO
Ma e la dote? io non posso
CONTE
Eh, via; di dote
io bisogno non ho: va, te la dono.
FIGARO
Ah, ah! ridete adesso?
Bravissimo, Don Bartolo,
ho veduto alla fin rasserenarsi
quel vostro ceffo amaro e furibondo.
Eh, i bricconi han fortuna in questo mondo.
ROSINA
Dunque, signor Don Bartolo?
BARTOLO
Sì, sì, ho capito tutto.
CONTE
Ebben, dottore?
BARTOLO
Sì, sì, che serve? quel ch'è fatto è fatto.
Andate pur, che il ciel vi benedica.
FIGARO
Bravo, bravo, un abbraccio!
venite qua, dottore.
ROSINA
Ah, noi felici!
CONTE
Oh, fortunato amore!
N. 19 - Finaletto II
FIGARO
Di sì felice innesto
serbiam memoria eterna;
io smorzo la lanterna;
qui più non ho che far.
(Smorza la lanterna.)
ROSINA
Costò sospiri e pene
un sì felice istante:
alfin quest'alma amante
comincia a respirar.
CONTE
Dell'umile Lindoro
la fiamme a te fu accetta;
più bel destin t'aspetta,
su vieni a giubilar.
TUTTI
Amore e fede eterna
si vegga in voi regnar.
FINE