ATTO SECONDO
(Orrida selva. Frammezzo ad alcune piante vedessi il mare in distanza)
Scena Prima
(Astarotte e coro di demoni, sorgendo di sotto terra)
CORO
Alla voce d'Armida possente
Acheronte varcammo e Cocito.
Questo muto ed inospite lito
Per nostr'opra animar si dovrà.
ASTAROTTE, CORO
Su, consorti, qui fermisi il piede,
Qui spegnete le orribili tede,
Deponete il vipere flagello;
Tanto impone chi legge ne dà.
CORO
Al prodigio d'Armida novello
Tutto ligio l'inferno sarà.
PARTE DEL CORO
D'Idraote la regia nipote
Suol dell'ombre frenare il muggito.
ALTRA PARTE DEL CORO
Han possanza sue magiche note
D'addoppiar l'ululato, il ruggito
ove meta il dolore non ha.
CORO
Questo muto ed inospite lito
Per nostr'opra animar si dovrà.
ASTAROTTE
Sovr'umano potere.
Numi del tetro abisso,
Or qui ci chiama.
D'ogn'intorno la fama
Il nome spande di Rinaldo, il primo
Fra' temuti campioni
Di colui che su gli astri,
Per nostra pena eterna,
Il tutto a suo piacer move e governa.
Pur d'amoroso laccio il guerrier forte
Preda rimase; Armida osò rapirgli
Senno, onor, libertà, per far che manchi
Degli aborriti Franchi
Il maggior brando al capitan supremo,
E per toglier Sionne al fato estremo.
Il secondarla, o numi,
Non fra lieve per noi? Nell'opre nostre
Il re dell'ombre affida;
Per noi tremi Goffredo, esulti Armida.
CORO
Di ferro e fiamme cinti,
Contra il celeste impero
Là nel superno tetto
Sai che pugnammo un dì.
È ver, cademmo vinti;
Ma del valor primiero
Non anco a noi nel petto
Il germe inaridì.
ASTAROTTE
(Comparisce dall'alto una nube).
Ebben, l'istante è giunto
Da porre in opra e possa e ardir. Mirate,
S'appressa Armida. Ascoso,
Di sua magica verga ognun di voi
Al sibilo sia presto;
Del nostro maggior nume il cenno è questo.
(Spariscono)
Scena Seconda
(Giunta a terra la nube si dilegua e presenta un carro tirato da due draghi, su cui Armida e Rinaldo. Armida converte il carro in un seggio di fiori. I draghi spariscono. Rinaldo è quasi fuori di sé dalla sorpresa)
RINALDO
Dove son io!...
ARMIDA
Al fianco mio.
RINALDO
Oh me beato!
ARMIDA
Mio bel tesor!
RINALDO
Se tuo mi chiami...
ARMIDA
Caro, se m'ami,
ARMIDA, RINALDO
Sfido del fato tutto il rigor.
ARMIDA
Mio ben, questa che premi
Della Fortuna è l'isola nomata,
Sol nota a me qui si deponga omai
Ogni nostro rancore,
E qui tutto respiri e pace e amore.
Brama di rivederti,
Speme di possederti, all'altrui voglie
Ceder mi fe', non già crudel desio.
Finsi col franco duce mio malgrado,
e il tuo brando le catene troncando
A' miei seguaci amanti,
D'Idraote e di me punì la trama.
RINALDO
Vedi il mio cor se t'ama:
Tutto vada in oblio; solo
Idraote io colpevol estimo.
Or non si pensi che al nostro mutuo amor...
Ma prigioniero perché guidarmi
in orrida foresta?
ARMIDA
No; d'Amor la reggia è questa,
Ecco il centro del piacer.
(Al cenno d 'Armida la scena si cangia nell'interno d'un Magnifico palazzo. Larve in sembianza di genii, di ninfe, d'amorini e di piaceri ingombrano la scena, formando varii gruppi)
CORO
Sì, d'Amor la reggia è questa,
Questo è il centro del piacer.
ARMIDA e RINALDO
A quell’/quest’alma tal portento
Sembra un sogno lusinghier.
A sì strano e lieto evento
Si confonde il suo pensier.
ARMIDA, RINALDO, CORO
Si, d'Amor la reggia è questa,
Quest'è il centro del piacer.]
ALCUNE NINFE
Canzoni amorose, carole festose,
Cantate, formate, seguaci d'Amor.
TUTTE LE NINFE
Canzoni amorose, carole festose,
Cantiamo, formiamo, seguaci d'Amor.
(Succedono le danze, di quando in quando intrecciate col canto. Gli amorini presentano a Rinaldo ghirlande di fiori)
ARMIDA
D'Amore al dolce impero
Natura ognor soggiace.
Dov'è quell'alma audace
Che non apprezzi Amor?
Chi, misero, non sente
La fiamma sua possente,
Di smalto ha il core in petto,
O mai non ebbe un cor.
CORO
Dov'è quell'alma audace
Che non apprezzi Amor?
ARMIDA
Gli augei tra fronde e fronde
Spiegano amor col canto;
Aman perfin dell'onde
I muti abitator.
Aman le crude belve
Là tra le ircane selve,
Son per amor feconde
Le stesse piante ancor.
CORO
Dov'è quell'alma audace
Che non apprezzi Amor?
ARMIDA
La fresca età sen fugge,
È la beltade un lampo,
Ché l'una e l'altra strugge
Il tempo vorator.
Dunque godete amanti
De' vostri liet'istanti,
Or che vi ride in volto
Di giovinezza il fior.
(Armida siede accanto a Rinaldo)
CORO
Ah! sì, godete amanti
De' vostri liet'istanti,
Or che vi ride in volto
Di giovinezza il fior.
(Armida, onde estinguere nel cuore di Rinaldo ogni avanzo d'ardore di gloria, per vie più destarvi quello dell'amore, fa comparire una larva sotto le sembianze di giovine guerriero, circondato da pi leggiadre ninfe, le quali a gara si accingono a sedurlo. Egli vuole schernirsi da' loro vezzi; ma la voluttà, impossessandosi a grado a grado di lui, fa che finalmente si lasci togliere le sue guerriere insegne, sostituendo ad esse il serto e le ghirlande di fiori)
CORO
Tutto spira d'Armida all'aspetto
Pace, amore, diletto, amistà.
Tutto al regno d'Armida è soggetto,
Tutto cede ove impera beltà.