ATTO II


(Ricevimento in casa della principessa Fedora Romazoff a Parigi. Un'arcata, sorretta da snelle colonne, divide il Salone propriamente detto dall'antisala, che serve da sfogatoio. Nel fondo si scorge l'entrata d'una serra a cristalli ricca di piante rare. Di là dall'arcata, sopra un rialzo un pianoforte a coda: intorno molte poltroncine. Quando si alza il sipario, vediamo che il ricevimento è in pieno svolgimento. Fedora dirige il servizio del thé, assistita dal conte Loris Ipanoff)

OLGA
(presentando Boleslao Lazinski agli invitati. È un bellissimo dammeno dai capelli biondi alla Liszt, ed è ovvio che sta facendo la corte ad Olga per raggiungere i propri fini. Lei è una farfalla madonna, che si prefigge il piacere come unico scopo della vita.)
Signori, vi presento Lazinski.
Basta il nome nevvero?

(a Lazinski)

Il dottor Boroff...
Il barone Rouvel...

ROUVEL
(ironico)
Felice!

BOROFF
(scientemente)
Lusingato!

OLGA
Un esule, sapete.

ROUVEL, BOROFF
Come voi?

OLGA
Come me.
Vedete, la politica
é la mia passione.

BOROFF
(assecondandola)
Davvero?

OLGA
(con entusiasmo)
Come é bello il cospirar!

ROUVEL
(celiando)
Vi cercano.

OLGA
(Infervorandosi)
V'ascondete.

BOROFF
(celiando)
Vi arrestano.

OLGA
Fuggite.

ROUVEL
E vi ripigliano!

(Tutti ridono.)

FEDORA
(tendendo la mano a De Siriex)
Oh! II signor de Siriex.. .

(a Loris con un sorriso)

Vecchi amici di Russia.

(a De Siriex)

Ed ecco uno recente...
Il conte Loris Ipanoff...

(a Loris)

II signor de Siriex,
segretario degli Esteri.

(De Siriex esce al sentir nominare Ipanoff, ma si riprende subito mentre Fedora gli offre una tazza di thé.)

BOROFF
Loris...

(conduce Loris alla sinistra in modo che possono parlare in privato)

LORIS
Che vuoi?

DE SIRIEX
(a Fedora, con riferimento a Loris)
Egli è qui?

FEDORA
Lo tengo.

DE SIRIEX
Come faceste?

FEDORA
Semplicemente.

(A questo punto, le due conversazioni cominciano a sovrapposi musicalmente.)

So ch'è a Parigi;
lo cerco, lo spio,
lo adesco,
l'inebrio...

BOROFF
(a Loris, gravemente)
Giurato avevi
di non riporre piedi qui dentro.

LORIS
La cortesia!

DE SIRIEX
Ed egli?

FEDORA
E innamorato!
Ignoto a tutti.

BOROFF
Mio Loris,
del fulgido sguardo diffida.

DE SIRIEX
E il suo delitto?

FEDORA
Ignoto a tutti...

(Le due conversazioni distinte - L'una tra Fedora e De Siriex, l'altra tra Loris e Boroff- procedono in questo brano concertato; tra poco vi si unisce una terza conversazione tra Olga e il Barone Rouvel)

DE SIRIEX
(a Fedora)
Ed ora?

LORIS
(appassionatamente. A Boroff)
L'amo.. .

FEDORA
(A De Siriex)
Aspetto...

DE SIRIEX
(a Fedora)
Che mai?

FEDORA
(A De Siriex)
La prova.

DE SIRIEX
(a Fedora)
Come?

BOROFF
(A Loris)
Questa notte io parto...
Pensa a tua madre!

FEDORA
(A De Siriex)
Dalla sua bocca.
Oh! se lo fosse!
Non l'odio
quanto dovrei...

LORIS
(A Boroff)
L'amo, l'amo!

DE SIRIEX
(a Fedora)
E se innocente?

ROUVEL
(ad Olga)
Non comprendo...

OLGA
(spensieratamente. A Rouvel)
Lo sono il capriccio leggiero,
veloce, che invidia le rondini,
e ignora il perché!

DE SIRIEX
(a Fedora)
L'amate?

FEDORA
(A De Siriex)
Forse!

BOROFF
(A Loris)
Sei vinto!
Ti assista il ciel!

DE SIRIEX
(a Fedora)
Se parla?

FEDORA
(A De Siriex)
Senza pietà!

LORIS
(a Boroff)
Forte io son!

ROUVEL
(ad Olga)
Il vostro cuor.

(Fedora e De Siriex risalgono parlando sempre.)

OLGA
(continuando a civettare con Rouvel)
Lo son, io son lo sbadiglio molesto,
tenace, che dissipa il bacio,
che uccide la gioia,
e ignora il perché!

ROUVEL
Voi siete un bisticcio!

(galantemente a Fedora)

Principessa,
ci fate languir!

FEDORA
(sorridendo gravosamente)
Ognuno porta la sua Croce.

(toccandosi quella bizantina che le pende sol petto)

Vedete, anch'io!

ROUVEL
É un talismano?

FEDORA
(facendosi seria subitamente e indicando col dito un piccolo scompartimento nel ciondolo)
In quest'antica Croce,
era una pia reliquia;
io vi riposi un farmaco,
che sana ogni malor...

LORIS
(con intenzione)
Per voi o per gli amici?

FEDORA
(Sorridendo)
Chi lo sa!

LORIS
(con un inchino)
Grazie.

ROUVEL, DE SIRIEX, BOROFF
(ridendo)
Grazie.

OLGA
(presentandolo a Fedora)
Vi presento Lazinski,
il maestro polacco,
nipote e successore di Chopin...
un poeta del pianoforte,
un principe del sentimento,
un mago...

FEDORA
(interrompendo Olga con un saluto a Boleslao)
Vi applaudirem stasera?

OLGA
(con entusiasmo)
Naturalmente!

FEDORA
Bene!

(Mentre si allontanano Fedora e Loris, De Siriex e Boleslao offrono entrambi il braccio ad Olga, la quale, dopo alquante moine, si decide per quello di Boleslao)

DE SIRIEX
(tra l'offeso e il galante, ad Olga, che si discosta a braccio di Boleslao)
Cosacca!

OLGA
(attirando l'attenzione degli invitati maschi allo scopo di fare una scenata)
Miei signori, venite...
M'hanno offesa!

ROUVEL
(comicamente)
Chi mai?

BOROFF
(comicamente)
Chi mai?

CORO
Chi mai?

OLGA
II signor de Siriex.

ROUVEL, BOROFF, CORO
(con stupore)
Lui?

DE SIRIEX
(piegandosi come un colpevole)
lo stesso.

OLGA
(sempre comicamente)
Osò chiamarmi cosacca!
Ma perché?

ROUVEL, BOROFF, CORO
(sempre comicamente, a De Siriex)
Risponda il reo!
Risponda!

DE SIRIEX
(con motteggievo le eleganza, canta una canzone russa)
La donna russa è femmina
due volte,
doppiamente adorabile ed ostil.. .
Essa é la vera donna,
d'Eva la figlia vera,
con le dolcezze e gl'impeti,
le audacie e le viltà,
l'ali e gli artigli,
l'estasi e le frodi,
pronta a immolarsi
e facile a tradir.
Tutto il suo sesso è in lei,
tutto l'esser umano:
un altare, un abisso,
un mistero!
Angelo e serpe, zingara e regina,
sol d'oriente e gelo boreal!
Ecco la donna russa,
con le dolcezze e gl'impeti,
le audacie e le viltà,
pronta a immolarsi
e facile a tradir!
Ecco la donna russa,

(con un inchino galante ad Olga)

ed ecco l'ideal!

BOROFF
(a De Siriex)
Il ritratto è preciso.

ROUVEL
(a De Siriex)
Benché non troppo gaio...

OLGA
Evvia!
Eccone un altro più somigliante ancor.
Il Parigino é come il vino,
il vino della vedova,
la Vedova Clicquot.
Fragrante e perfido,
giocondo e gelido,
ci fa girar la testa ed i garretti;
ma il cuor?
Il cuore? Ohibò!
Acido e zucchero,
vapore e spirito,
ribolle, balza, crepita,
gorgoglia, freme,
e poi? e poi?
passò!
Farmaco biondo,
tossico blando,
fa troppo vano strepito,
fa troppa spuma...
perché? perché? Non so...
Svanito il fumo,
spenta l'ebbrezza,
resta il tedio, e l'emicrania.
Adunque? Dunque? Buon pro!
II Parigino é come
il vino della Vedova Clicquot!

BOROFF
Brava, Contessa!

DE SIRIEX
(inchinandosi)
Toccato!

ROUVEL
(a Olga)
Benissimo!

OLGA
(a Boleslao, investendolo quasi gelosamente)
Finalmente! vi colgo...
Con chi eravate?
Cosa faceste?
Rispondete!

(Boleslao altro non fa che inchinarsi profondamente.)

(Loris e Fedora rientrano dalla sinistra a braccetto. ella freddamente istigante, egli sempre più inebriato, parlando, passeggiano per l'anticamera.)

FEDORA
Ma dunque, é amore?

LORIS
(con forza)
Delirio.

FEDORA
(ironica)
Che sperate?

LORIS
Tutto.

FEDORA
(fingendosi offesa)
E s'io t'impedissi?

LORIS
Con qual dritto?

FEDORA
(insistendo nel fingere irritazione)
Amarvi per forza or dunque dovrò?

LORIS
Amor ti vieta
di non amar.
La man tua lieve,
che mi respinge,
cerca la stretta
della mia man;
la tua pupilla esprime:
T'amo! "
se il labbro dice:
"Non t'amerò!"

BOROFF
(rientrato dalla dritta, si accosta vivamente a Fedora e Loris, ed inchinandosi a Fedora)
Principessa,
se aveste ordini
per la Russia...

FEDORA
Partite?

BOROFF
A mezzanotte.

FEDORA
Ed io domani.

LORIS
(con un grido soffocato)
voi?

BOROFF
(a Fedora, inchinandosi)
Ci rivedremo allora...

FEDORA
(porgendogli la destra)
A Pietroburgo...

BOROFF
(dopo aver baciato la mano alla Principessa, a Loris tristemente, con un gesto di saluto)
Addio!

LORIS
Addio!

(a Fedora)

Doman?

FEDORA
(con un sospiro subdolo)
Lascio Parigi...

LORIS
Sciagurato!
ed io seguirvi la non posso!

FEDORA
(come per consolarlo)
Appena giunta,
pregherò per voi perdono...

LORIS
Vana impresa!

FEDORA
(fissandolo intensamente)
Perchè no?
Che faceste?
E cosa grave?

LORIS
(capo)
Grave.

FEDORA
Dunque sei reo?

LORIS
No.

FEDORA
(con gioia)
Innocente?

LORIS
D'un delitto...

(Fedora, ben decisa a carpire a Loris la verità, trovandosi presso il divanetto, con dolce violenza vi fa sedere Loris, e quindi siede al sul banco.)

OLGA
Principessa, Boleslao può cominciar?

FEDORA
(facendo con la mano un gesto di indifferenza, e non volendo essere disturbata)
Cominci...

(Lazinski si siede al pianoforte. Assicuratasi che non ci saranno altre interruzioni, Fedora si concentra sulla preda. Lei e Loris sono parzialmente nascosti olla vista degli altri invitati da un paravento ornamentale e un gruppo di palme in vaso.)

FEDORA
(sottovoce)
Dimmi, dunque...
Di'... che fu?

LORIS
(si guarda intorno per assicurarsi di non essere udito)
Fu l'accusa d'aver teso un tranello
a Vladimiro Andrejevich.. .

FEDORA
(rabbrividendo)
E non corri a scolparti?

LORIS
Da suo padre?
Contro tutti?

FEDORA
Se innocente sei davvero, crederà...

(Lazinski comincia a suonare un notturno.)

LORIS
(tentennando il capo)
Egli?

(tutta questa scena a mezzavoce)

FEDORA
E tu qui propormi
ardisci l'amor tuo
contaminato dal terribile sospetto...
e il tuo nome...
il turpe nome d'un assassino!

LORIS
Innocente!

FEDORA
(con simulata passione)
Prova, dunque,
questa tua
grande innocenza...
e la gitta in taccia al mondo
pel tuo onor, per l'amor mio!

(lo guarda con feroce ansietà:affascinando Loris con la persona piegata e palpitante)

Tu taci?
Rispondi... rispondi!

LORIS
(con intensità)
Fedora, m'amate?

FEDORA
(affascinandolo sempre più)
Si, t'amo... t'amo.
Ma parla... parla. . .

LORIS
(dopo uno sforzo supremo, subito con voce spenta)
Ebben... Si... l'uccisi...

FEDORA
(sorgendo in piedi di scatto, inorridita)
Eri tu?

LORIS
Fedora!

FEDORA
Assassino!

(Nel salone tutti applaudiscono Lazinski, che a finito il notturno e é in procinto di iniziare il secondo brano.)

LORIS
T'inganni! Tu ignori...

FEDORA
(sogghignando)
Fu qualche disgrazia?

LORIS
Castigo!

FEDORA
Un agguato codardo?

LORIS
E che ne sai tu?

FEDORA
(fra sé)
Nulla io so!

(Loris si alza e manifesta chiaramente la propria intenzione di lasciare la festa.)

Mi sfugge!

(più forte)

Ma dove ten vai?
Vuoi, dunque, lasciarmi nel dubbio?

LORIS
(fermandosi, con grande tristezza)
Che giova? Non m'ami!
T'incuto ribrezzo!

FEDORA
(sforzandosi di sorridere)
Rifletti...
la prima sorpresa...

LORIS
(con un gesto disperato)
Chiamarmi assassino potesti!

FEDORA
(accostandosi con mal repressa ripugnanza)
Fu il grido del sangue.
Ma poi, il cuore risponde:
chi sa?

LORIS
(con grande trasporto)
Che sii benedetta!

FEDORA
(procurando di farlo un'altra volta sedere)
Ma dimmi...
Perché l'uccidesti?

LORIS
(resistendo)
Parlare, in mezzo a una testa?
Vo' darti la prova...
Domani... qui stesso...

FEDORA
(fermandolo)
Stanotte! Rispondi... Verrai?

LORIS
Si, verrò...

FEDORA
(quasi amorosamente)
Lo vedi!
Non provo ribrezzo.

LORIS
(baciandole ardentemente la mano)
Oh, grazie! Fra un'ora?

(s'allontana rapidamente e scompare a sinistra. Fedora fa l'atto di strapparsi rabbiosamente dalla mano l'impronta del bacio)

FEDORA
(trucemente)
Infame!
Più non mi sfuggi!

(Le signore circondano il concertista per complimentarlo)

OLGA
(con entusiasmo a una dama)
Portentoso!

ROUVEL
(a De Siriex, astutamente)
Strepitoso!

DE SIRIEX
(ridendo a Rouvel)
Schiacciante!

OLGA
(giocondamente a Fedora)
Si fanno quattro salti?

FEDORA
(distratta, e sempre intenta alla vendetta contra Loris)
Veramente, è un po' tardi.

OLGA
(chiedendo)
Un altro giro?

ROUVEL
Il ballo è il cognac dell'amor.

(Olga prende il braccio di Lazinski, un generale offre Il suo a Fedora. Mentre le coppie si muovono verso la pista da ballo, un lacchè reca un dispaccio su d'un vassoio a De Siriex, che lo apre in disparte e lo legge con crescente emozione.)

DE SIRIEX
(accostandosi rapidamente a Fedora)
Principessa! Un dispaccio ufficiale.
Vi consiglio di sospendere la festa.

FEDORA
(stupita)
Perché?

DE SIRIEX
Un attentato!

FEDORA
Contro lo Czar?

DE SIRIEX
(porgendole il dispaccio)
Leggete.

FEDORA
(leggendo)
Quei maledetti!

(il dispaccio passa di mano in mano. La costernazione si dipinge su tutti i volti.)

DE SIRIEX
(a Fedora, con intenzione baciandole la mano)
I nichilisti!

OLGA
(prendendo il braccio di Boleslao, spensieratamente a Fedora)
Che peccato! Il mio giro!

FEDORA
(quasi solennemente)
Dio protegga lo Czar!

(Gli invitati si congedano da Fedora. Molta confusione nel fondo. La Principessa stringe a tutti la mano. Le due sale si sfollano rapidamente. I servi spengono i lumi dei lampadar e dei doppieri. un cameriere tira un'ampia cortina di velluto cupo tra le colonne che dividono l'antisala dal gran salone, chiudendo così tutta l'arcata. L'antisala rimane illuminata da una lampada sola. Fedora ridiscende nell'antisala, siede e resta pensosa. Ad un tratio si alza, apre la piccola scrivania Settecento e si mette a scrivere. Dopo essersi occupata per un po' in questa maniera, si alza, va verso una porta al lato del salone, e chiama il detective russo.)

FEDORA
Gretch!

(Egli compare sulla porta, e lei lo interroga nervosamente.)

I vostri uomini?

GRETCH
(accennando all'uscio donde è entrato)
Sono là...

FEDORA
Bene!

(ritorna alla scrivania, e ricomincia a scrivere)

GRETCH
(rispettosamente)
Sempre ho seguito Loris Ipanoff.

FEDORA
(chiudendo la lettera)
Dite!

GRETCH
(consultando il proprio taccuino)
Stasera un uom sospetto,
Giunto appena di Russia,
gli recava una lettera
del fratel Valeriano.

FEDORA
Il fratello? Anche lui!

(riapre la lettera e vi aggiunge alcune parole)

Valeriano... Null'altro?

GRETCH
Nulla.

FEDORA
(chiude la lettera e la suggella)
Ho la prova suprema... la confessione sua!

GRETCH
(meravigliato)
Confessa il suo delitto?

FEDORA
Confessa!

GRETCH
Finalmente!

FEDORA
Egli sta per tornare.
Voi scendete in giardino.
Appena pronti,
un segno!
Io lo congederò.

GRETCH
E poscia?

FEDORA
(alteramente)
Fate il vostro mestiere.
Non un grido, non un singulto!

GRETCH
Abbiamo un bavaglio.

FEDORA
Alle foce della Senna
vi attende la nave Elisabetta.
È quello suolo russo.

GRETCH
Obbedirò, signora...
O vivo o morto!

FEDORA
(porgendogli la lettera)
Questa per l'Ambasciata.
Sia spedita all'istante
a Pietroburgo...

GRETCH
Forse al generale Jariskin?

FEDORA
D'ogni cosa lo informo.

GRETCH
Sarà fatto, Eccellenza!

FEDORA
(in un sussurro improvviso)
Silenzio...

(va in fondo ad ascoltare)

È lui! È lui!

(a Gretch)

Andate.

(Gretch esce per dove è entrato. Come Loris compare all'ingresso, Fedora, maestosamente in piedi vicino alla scrivania, gli punta contro un dito accusatore, e gli parla con il tono di chi siede in un tribunale.)

FEDORA
Loris Ipanoff, oggi lo Czar,
nostro signore,
venia atrocemente colpito,
come un giorno
Vladimiro Andrejevich,
dai nichilisti...
E voi siete di quelli!

LORIS
(stupito)
lo?

FEDORA
Voi!

LORIS
È falso!

FEDORA
Ma perché l'uccideste?

LORIS
(con fredda energia)
Per una donna...

FEDORA
Una donna?

LORIS
La mia...

FEDORA
(soffocata dall'emozione)
La tua

LORIS
Mia moglie...

FEDORA
(smarrita)
Dimmi tutto...

LORIS
(sedendo sul divanetto. Guardandolo quasi spaventata Fedora siede essa pure.)
Mia madre, la mia vecchia madre,
Solinga vive,
Come in sogno di pace,
Nel suo castel lontan.
L'ultimo april, vi accolse
Una giovin lettrice,
Una sirena bionda,
Wanda era il nome suo fatal.

FEDORA
(soffocata)
Wanda!

LORIS
Cedendo alle lusinghe,
l'amai beato.
Ma la mia buona madre
L'ascosa vampa travide,
e lunge volle
l'incantatrice.
lo la raggiungo,
l'adduco al tempio,
mia la proclamo
davanti a Dio!
M'eran padrini due vecchi amici...

FEDORA
(interrompendolo)
Vladimiro?

LORIS
Vladimiro.
Nel segreto nostro asilo
tanto assiduo
egli si mostra
che il sospetto m'entra in core.

(con crescente emozione)

Un vespro,
a Natale,
partendo pel dolce castello paterno,
sovvienmi d'un dono promesso a mia
madre.
Risalgo in slitta,
E ratto ritorno.
A mezzo la via,
Discesa dall'uscio del nobile amico.
ravviso la fante di Wanda.
L'inseguo.
La donna vacilla,
balbetta,
confessa.
Di Wanda un biglietto reco
a Vladimiro,
lo salgo: egli è uscito.
II servo mi lascia un istante.
lo corro al tiretto
e trovo...

FEDORA
(interrompendolo)
La lettera infame?

LORIS
(continuando)
Che dice:
"Ti attendo stasera, alle nove!"

FEDORA
(fissandolo quasi con spavento)
lo mi domando ancora se chi mi parla
sia l'uomo più turpe
o più infelice.

LORIS
(stupito)
Come?

FEDORA
(con la voce piena di odio)
Se tu mentissi?

LORIS
(alzandosi di scatto)
Di me dubiti ancora?

FEDORA
Chi mi da la certezza?

LORIS
Lui stesso.

FEDORA
(incredula sempre)
Vladimiro?

LORIS
Ecco la prova.

(getta sulla tavola un pacco di lettere)

Leggi!

FEDORA
(riconosce la scrittura di Vladimiro, legg)
"Anima mia!"

(fra sè, esterrefatta)

La sua scrittura.

(correndo con l'occhio alla firma)

"Vladimiro tuo che t'adora"

(guardando l'acclusa fotografia da biglietto da visita)

Il suo ritratto!
Dunque è vero?

LORIS
(porgendole un'altra lettera)
Leggi! Ed era fidanzato!

FEDORA
(leggendo)
Pensa alla mia fortuna"

(fra sé)

Alla fortuna sua!

(prende la lettura)

Colei che sposerò
non sarà tua rivale:
la sola donna mia,
sei tu, Wanda adorata!"

(straccia la lettera)

Vile! Vile!

FEDORA, LORIS
Vile!

FEDORA
(guardando il ritratto)
Essere abbietto!
Cuore di fango!

(straccia il ritratto e se getta via i pezzi. poi, agitata fin quasi alla frenesia, fissa l'attenzione su Loris.)

Ed or narra il castigo...

LORIS
La fante mi svela
l'immondo ritrovo.
All'ora fissata
vi penetro armato.
Deserta è la prima stanzetta.
Vi ascolto.
Un'onda di risa...
Un'onda di baci!

FEDORA
Avanti!

LORIS
II mio nome!
Cieco di rabbia!
Un urto alla porta e mi slancio.

FEDORA
(afferrando con le mani il tavolino)
Avanti... avanti!

LORIS
Ella balza.
lo l'afferro,
e l'atterro.
"Lascia quella donna"
grida il vile.
Mi rivolgo furibondo:
al vedermi armato ei s'arma.
Spara... al fianco mi ferisce...
lo rispondo... ma l'uccido.

FEDORA
(come un grido di gioia selvaggia)
Ah! anche lei!

LORIS
(calmo)
Ella fuggi...
ma inferma cadde...
langui... si spense.

(fieramente)

Ma chi m'accusa?
Chi dunque mi spia?
Conosci tu gl'infami?

FEDORA
(presto)
Nulla io so!

LORIS
Vedi, io piango...
ma, se piango,
no, non è per la mia vita.
A mia madre penso,
e piango per il suo gran dolor.
Non sarò nella mia casa
a implorare il suo perdono,
e quei dolci occhi morenti
socchiuder non potrò!
Vedi, io piango,
ma, se piango, no,
non è il piango mio viltà!

FEDORA
(dolcemente, con passione, tentando di consolarlo)
Lascia che pianga io sola
e pianga di vergogna:
pianga L'infame accusa,
pianga il profondo inganno.
T'avea creduto un vile
schiavo dell'odio altrui
ed eri un forte,
un nobile,
un santo punitor.

LORIS
(sconsolatamente)
Vana pietà!
Vana pietà, se parti!
lo patria e tetto e nome
e madre più non ho!
Vana, vana pietà!

FEDORA
Loris,
non parto più,
non parto più!
Un'altra madre tra
le mie braccia avrai!

LORIS
(alzandosi, risoluto)
Addio!

(lontano fischio interno)

FEDORA
(fra sè)
Il segnale!

LORIS
(dirigendosi all'uscio di destra)
Addio! a domani...

FEDORA
(sbarrandogli il passo)
Dove ten vai?

LORIS
Rincaso... È tardi.

FEDORA
No, non partire!

LORIS
Perché?

FEDORA
(cercando di prendere tempo)
Le spie che ti circondano?

LORIS
(sfiorandola mentre le passa accanto)
lo non le temo!

FEDORA
(cercando ancora di prendere tempo)
Ben io le temo!

(tra sè)

L'uccideranno!

LORIS
Non vo' recarti sventura...
Addio...

FEDORA
(frapponendosi tra lui e l'uscio)
Ah! rimani!
Ho paura.
Tu corri a un agguato...
Fors' anche alla morte.

LORIS
(cercando di allontanarla)
Diranno che sono il tuo amante!

FEDORA
(fissandolo amorosamente)
Che importa?

LORIS
Se t'amo!

FEDORA
Non m'ami!

LORIS
Io t'amo!

FEDORA
No, tu non m'ami,
non m'ami!

LORIS
(abbracciandola con passione)
Fedora,
io t'amo,
il tuo sguardo m'inebria!

FEDORA
Nè patria,
Nè madre
Rimpiangi per me?

LORIS
Più nulla!

(Tranquillamente, senza togliere gli occhi da Loris, Fedora si sposta indietro verso la porta del salone, la tira, e la chiude a chiave.)

Fedora, ti perdi!

FEDORA
Ti salvo!
Ma ripeti ancor
Che m'ami...

LORIS
(avvicinandosi lentamente a lei, le mani tese, fissandola negli occhi)
T'adoro!

FEDORA
(con gioia profonda)
E dunque, rimani!

FEDORA, LORIS
(avvicinandosi l'uno all'altra al centro della stanza, nella felicità più intensa)
T'amo!

(Dopo quest'ultima dichiarazione, i due amanti s'incontrano in un abbraccio appassionato, mentre cala lentamente il sipario.)
ATTO II


(Ricevimento in casa della principessa Fedora Romazoff a Parigi. Un'arcata, sorretta da snelle colonne, divide il Salone propriamente detto dall'antisala, che serve da sfogatoio. Nel fondo si scorge l'entrata d'una serra a cristalli ricca di piante rare. Di là dall'arcata, sopra un rialzo un pianoforte a coda: intorno molte poltroncine. Quando si alza il sipario, vediamo che il ricevimento è in pieno svolgimento. Fedora dirige il servizio del thé, assistita dal conte Loris Ipanoff)

OLGA
(presentando Boleslao Lazinski agli invitati. È un bellissimo dammeno dai capelli biondi alla Liszt, ed è ovvio che sta facendo la corte ad Olga per raggiungere i propri fini. Lei è una farfalla madonna, che si prefigge il piacere come unico scopo della vita.)
Signori, vi presento Lazinski.
Basta il nome nevvero?

(a Lazinski)

Il dottor Boroff...
Il barone Rouvel...

ROUVEL
(ironico)
Felice!

BOROFF
(scientemente)
Lusingato!

OLGA
Un esule, sapete.

ROUVEL, BOROFF
Come voi?

OLGA
Come me.
Vedete, la politica
é la mia passione.

BOROFF
(assecondandola)
Davvero?

OLGA
(con entusiasmo)
Come é bello il cospirar!

ROUVEL
(celiando)
Vi cercano.

OLGA
(Infervorandosi)
V'ascondete.

BOROFF
(celiando)
Vi arrestano.

OLGA
Fuggite.

ROUVEL
E vi ripigliano!

(Tutti ridono.)

FEDORA
(tendendo la mano a De Siriex)
Oh! II signor de Siriex.. .

(a Loris con un sorriso)

Vecchi amici di Russia.

(a De Siriex)

Ed ecco uno recente...
Il conte Loris Ipanoff...

(a Loris)

II signor de Siriex,
segretario degli Esteri.

(De Siriex esce al sentir nominare Ipanoff, ma si riprende subito mentre Fedora gli offre una tazza di thé.)

BOROFF
Loris...

(conduce Loris alla sinistra in modo che possono parlare in privato)

LORIS
Che vuoi?

DE SIRIEX
(a Fedora, con riferimento a Loris)
Egli è qui?

FEDORA
Lo tengo.

DE SIRIEX
Come faceste?

FEDORA
Semplicemente.

(A questo punto, le due conversazioni cominciano a sovrapposi musicalmente.)

So ch'è a Parigi;
lo cerco, lo spio,
lo adesco,
l'inebrio...

BOROFF
(a Loris, gravemente)
Giurato avevi
di non riporre piedi qui dentro.

LORIS
La cortesia!

DE SIRIEX
Ed egli?

FEDORA
E innamorato!
Ignoto a tutti.

BOROFF
Mio Loris,
del fulgido sguardo diffida.

DE SIRIEX
E il suo delitto?

FEDORA
Ignoto a tutti...

(Le due conversazioni distinte - L'una tra Fedora e De Siriex, l'altra tra Loris e Boroff- procedono in questo brano concertato; tra poco vi si unisce una terza conversazione tra Olga e il Barone Rouvel)

DE SIRIEX
(a Fedora)
Ed ora?

LORIS
(appassionatamente. A Boroff)
L'amo.. .

FEDORA
(A De Siriex)
Aspetto...

DE SIRIEX
(a Fedora)
Che mai?

FEDORA
(A De Siriex)
La prova.

DE SIRIEX
(a Fedora)
Come?

BOROFF
(A Loris)
Questa notte io parto...
Pensa a tua madre!

FEDORA
(A De Siriex)
Dalla sua bocca.
Oh! se lo fosse!
Non l'odio
quanto dovrei...

LORIS
(A Boroff)
L'amo, l'amo!

DE SIRIEX
(a Fedora)
E se innocente?

ROUVEL
(ad Olga)
Non comprendo...

OLGA
(spensieratamente. A Rouvel)
Lo sono il capriccio leggiero,
veloce, che invidia le rondini,
e ignora il perché!

DE SIRIEX
(a Fedora)
L'amate?

FEDORA
(A De Siriex)
Forse!

BOROFF
(A Loris)
Sei vinto!
Ti assista il ciel!

DE SIRIEX
(a Fedora)
Se parla?

FEDORA
(A De Siriex)
Senza pietà!

LORIS
(a Boroff)
Forte io son!

ROUVEL
(ad Olga)
Il vostro cuor.

(Fedora e De Siriex risalgono parlando sempre.)

OLGA
(continuando a civettare con Rouvel)
Lo son, io son lo sbadiglio molesto,
tenace, che dissipa il bacio,
che uccide la gioia,
e ignora il perché!

ROUVEL
Voi siete un bisticcio!

(galantemente a Fedora)

Principessa,
ci fate languir!

FEDORA
(sorridendo gravosamente)
Ognuno porta la sua Croce.

(toccandosi quella bizantina che le pende sol petto)

Vedete, anch'io!

ROUVEL
É un talismano?

FEDORA
(facendosi seria subitamente e indicando col dito un piccolo scompartimento nel ciondolo)
In quest'antica Croce,
era una pia reliquia;
io vi riposi un farmaco,
che sana ogni malor...

LORIS
(con intenzione)
Per voi o per gli amici?

FEDORA
(Sorridendo)
Chi lo sa!

LORIS
(con un inchino)
Grazie.

ROUVEL, DE SIRIEX, BOROFF
(ridendo)
Grazie.

OLGA
(presentandolo a Fedora)
Vi presento Lazinski,
il maestro polacco,
nipote e successore di Chopin...
un poeta del pianoforte,
un principe del sentimento,
un mago...

FEDORA
(interrompendo Olga con un saluto a Boleslao)
Vi applaudirem stasera?

OLGA
(con entusiasmo)
Naturalmente!

FEDORA
Bene!

(Mentre si allontanano Fedora e Loris, De Siriex e Boleslao offrono entrambi il braccio ad Olga, la quale, dopo alquante moine, si decide per quello di Boleslao)

DE SIRIEX
(tra l'offeso e il galante, ad Olga, che si discosta a braccio di Boleslao)
Cosacca!

OLGA
(attirando l'attenzione degli invitati maschi allo scopo di fare una scenata)
Miei signori, venite...
M'hanno offesa!

ROUVEL
(comicamente)
Chi mai?

BOROFF
(comicamente)
Chi mai?

CORO
Chi mai?

OLGA
II signor de Siriex.

ROUVEL, BOROFF, CORO
(con stupore)
Lui?

DE SIRIEX
(piegandosi come un colpevole)
lo stesso.

OLGA
(sempre comicamente)
Osò chiamarmi cosacca!
Ma perché?

ROUVEL, BOROFF, CORO
(sempre comicamente, a De Siriex)
Risponda il reo!
Risponda!

DE SIRIEX
(con motteggievo le eleganza, canta una canzone russa)
La donna russa è femmina
due volte,
doppiamente adorabile ed ostil.. .
Essa é la vera donna,
d'Eva la figlia vera,
con le dolcezze e gl'impeti,
le audacie e le viltà,
l'ali e gli artigli,
l'estasi e le frodi,
pronta a immolarsi
e facile a tradir.
Tutto il suo sesso è in lei,
tutto l'esser umano:
un altare, un abisso,
un mistero!
Angelo e serpe, zingara e regina,
sol d'oriente e gelo boreal!
Ecco la donna russa,
con le dolcezze e gl'impeti,
le audacie e le viltà,
pronta a immolarsi
e facile a tradir!
Ecco la donna russa,

(con un inchino galante ad Olga)

ed ecco l'ideal!

BOROFF
(a De Siriex)
Il ritratto è preciso.

ROUVEL
(a De Siriex)
Benché non troppo gaio...

OLGA
Evvia!
Eccone un altro più somigliante ancor.
Il Parigino é come il vino,
il vino della vedova,
la Vedova Clicquot.
Fragrante e perfido,
giocondo e gelido,
ci fa girar la testa ed i garretti;
ma il cuor?
Il cuore? Ohibò!
Acido e zucchero,
vapore e spirito,
ribolle, balza, crepita,
gorgoglia, freme,
e poi? e poi?
passò!
Farmaco biondo,
tossico blando,
fa troppo vano strepito,
fa troppa spuma...
perché? perché? Non so...
Svanito il fumo,
spenta l'ebbrezza,
resta il tedio, e l'emicrania.
Adunque? Dunque? Buon pro!
II Parigino é come
il vino della Vedova Clicquot!

BOROFF
Brava, Contessa!

DE SIRIEX
(inchinandosi)
Toccato!

ROUVEL
(a Olga)
Benissimo!

OLGA
(a Boleslao, investendolo quasi gelosamente)
Finalmente! vi colgo...
Con chi eravate?
Cosa faceste?
Rispondete!

(Boleslao altro non fa che inchinarsi profondamente.)

(Loris e Fedora rientrano dalla sinistra a braccetto. ella freddamente istigante, egli sempre più inebriato, parlando, passeggiano per l'anticamera.)

FEDORA
Ma dunque, é amore?

LORIS
(con forza)
Delirio.

FEDORA
(ironica)
Che sperate?

LORIS
Tutto.

FEDORA
(fingendosi offesa)
E s'io t'impedissi?

LORIS
Con qual dritto?

FEDORA
(insistendo nel fingere irritazione)
Amarvi per forza or dunque dovrò?

LORIS
Amor ti vieta
di non amar.
La man tua lieve,
che mi respinge,
cerca la stretta
della mia man;
la tua pupilla esprime:
T'amo! "
se il labbro dice:
"Non t'amerò!"

BOROFF
(rientrato dalla dritta, si accosta vivamente a Fedora e Loris, ed inchinandosi a Fedora)
Principessa,
se aveste ordini
per la Russia...

FEDORA
Partite?

BOROFF
A mezzanotte.

FEDORA
Ed io domani.

LORIS
(con un grido soffocato)
voi?

BOROFF
(a Fedora, inchinandosi)
Ci rivedremo allora...

FEDORA
(porgendogli la destra)
A Pietroburgo...

BOROFF
(dopo aver baciato la mano alla Principessa, a Loris tristemente, con un gesto di saluto)
Addio!

LORIS
Addio!

(a Fedora)

Doman?

FEDORA
(con un sospiro subdolo)
Lascio Parigi...

LORIS
Sciagurato!
ed io seguirvi la non posso!

FEDORA
(come per consolarlo)
Appena giunta,
pregherò per voi perdono...

LORIS
Vana impresa!

FEDORA
(fissandolo intensamente)
Perchè no?
Che faceste?
E cosa grave?

LORIS
(capo)
Grave.

FEDORA
Dunque sei reo?

LORIS
No.

FEDORA
(con gioia)
Innocente?

LORIS
D'un delitto...

(Fedora, ben decisa a carpire a Loris la verità, trovandosi presso il divanetto, con dolce violenza vi fa sedere Loris, e quindi siede al sul banco.)

OLGA
Principessa, Boleslao può cominciar?

FEDORA
(facendo con la mano un gesto di indifferenza, e non volendo essere disturbata)
Cominci...

(Lazinski si siede al pianoforte. Assicuratasi che non ci saranno altre interruzioni, Fedora si concentra sulla preda. Lei e Loris sono parzialmente nascosti olla vista degli altri invitati da un paravento ornamentale e un gruppo di palme in vaso.)

FEDORA
(sottovoce)
Dimmi, dunque...
Di'... che fu?

LORIS
(si guarda intorno per assicurarsi di non essere udito)
Fu l'accusa d'aver teso un tranello
a Vladimiro Andrejevich.. .

FEDORA
(rabbrividendo)
E non corri a scolparti?

LORIS
Da suo padre?
Contro tutti?

FEDORA
Se innocente sei davvero, crederà...

(Lazinski comincia a suonare un notturno.)

LORIS
(tentennando il capo)
Egli?

(tutta questa scena a mezzavoce)

FEDORA
E tu qui propormi
ardisci l'amor tuo
contaminato dal terribile sospetto...
e il tuo nome...
il turpe nome d'un assassino!

LORIS
Innocente!

FEDORA
(con simulata passione)
Prova, dunque,
questa tua
grande innocenza...
e la gitta in taccia al mondo
pel tuo onor, per l'amor mio!

(lo guarda con feroce ansietà:affascinando Loris con la persona piegata e palpitante)

Tu taci?
Rispondi... rispondi!

LORIS
(con intensità)
Fedora, m'amate?

FEDORA
(affascinandolo sempre più)
Si, t'amo... t'amo.
Ma parla... parla. . .

LORIS
(dopo uno sforzo supremo, subito con voce spenta)
Ebben... Si... l'uccisi...

FEDORA
(sorgendo in piedi di scatto, inorridita)
Eri tu?

LORIS
Fedora!

FEDORA
Assassino!

(Nel salone tutti applaudiscono Lazinski, che a finito il notturno e é in procinto di iniziare il secondo brano.)

LORIS
T'inganni! Tu ignori...

FEDORA
(sogghignando)
Fu qualche disgrazia?

LORIS
Castigo!

FEDORA
Un agguato codardo?

LORIS
E che ne sai tu?

FEDORA
(fra sé)
Nulla io so!

(Loris si alza e manifesta chiaramente la propria intenzione di lasciare la festa.)

Mi sfugge!

(più forte)

Ma dove ten vai?
Vuoi, dunque, lasciarmi nel dubbio?

LORIS
(fermandosi, con grande tristezza)
Che giova? Non m'ami!
T'incuto ribrezzo!

FEDORA
(sforzandosi di sorridere)
Rifletti...
la prima sorpresa...

LORIS
(con un gesto disperato)
Chiamarmi assassino potesti!

FEDORA
(accostandosi con mal repressa ripugnanza)
Fu il grido del sangue.
Ma poi, il cuore risponde:
chi sa?

LORIS
(con grande trasporto)
Che sii benedetta!

FEDORA
(procurando di farlo un'altra volta sedere)
Ma dimmi...
Perché l'uccidesti?

LORIS
(resistendo)
Parlare, in mezzo a una testa?
Vo' darti la prova...
Domani... qui stesso...

FEDORA
(fermandolo)
Stanotte! Rispondi... Verrai?

LORIS
Si, verrò...

FEDORA
(quasi amorosamente)
Lo vedi!
Non provo ribrezzo.

LORIS
(baciandole ardentemente la mano)
Oh, grazie! Fra un'ora?

(s'allontana rapidamente e scompare a sinistra. Fedora fa l'atto di strapparsi rabbiosamente dalla mano l'impronta del bacio)

FEDORA
(trucemente)
Infame!
Più non mi sfuggi!

(Le signore circondano il concertista per complimentarlo)

OLGA
(con entusiasmo a una dama)
Portentoso!

ROUVEL
(a De Siriex, astutamente)
Strepitoso!

DE SIRIEX
(ridendo a Rouvel)
Schiacciante!

OLGA
(giocondamente a Fedora)
Si fanno quattro salti?

FEDORA
(distratta, e sempre intenta alla vendetta contra Loris)
Veramente, è un po' tardi.

OLGA
(chiedendo)
Un altro giro?

ROUVEL
Il ballo è il cognac dell'amor.

(Olga prende il braccio di Lazinski, un generale offre Il suo a Fedora. Mentre le coppie si muovono verso la pista da ballo, un lacchè reca un dispaccio su d'un vassoio a De Siriex, che lo apre in disparte e lo legge con crescente emozione.)

DE SIRIEX
(accostandosi rapidamente a Fedora)
Principessa! Un dispaccio ufficiale.
Vi consiglio di sospendere la festa.

FEDORA
(stupita)
Perché?

DE SIRIEX
Un attentato!

FEDORA
Contro lo Czar?

DE SIRIEX
(porgendole il dispaccio)
Leggete.

FEDORA
(leggendo)
Quei maledetti!

(il dispaccio passa di mano in mano. La costernazione si dipinge su tutti i volti.)

DE SIRIEX
(a Fedora, con intenzione baciandole la mano)
I nichilisti!

OLGA
(prendendo il braccio di Boleslao, spensieratamente a Fedora)
Che peccato! Il mio giro!

FEDORA
(quasi solennemente)
Dio protegga lo Czar!

(Gli invitati si congedano da Fedora. Molta confusione nel fondo. La Principessa stringe a tutti la mano. Le due sale si sfollano rapidamente. I servi spengono i lumi dei lampadar e dei doppieri. un cameriere tira un'ampia cortina di velluto cupo tra le colonne che dividono l'antisala dal gran salone, chiudendo così tutta l'arcata. L'antisala rimane illuminata da una lampada sola. Fedora ridiscende nell'antisala, siede e resta pensosa. Ad un tratio si alza, apre la piccola scrivania Settecento e si mette a scrivere. Dopo essersi occupata per un po' in questa maniera, si alza, va verso una porta al lato del salone, e chiama il detective russo.)

FEDORA
Gretch!

(Egli compare sulla porta, e lei lo interroga nervosamente.)

I vostri uomini?

GRETCH
(accennando all'uscio donde è entrato)
Sono là...

FEDORA
Bene!

(ritorna alla scrivania, e ricomincia a scrivere)

GRETCH
(rispettosamente)
Sempre ho seguito Loris Ipanoff.

FEDORA
(chiudendo la lettera)
Dite!

GRETCH
(consultando il proprio taccuino)
Stasera un uom sospetto,
Giunto appena di Russia,
gli recava una lettera
del fratel Valeriano.

FEDORA
Il fratello? Anche lui!

(riapre la lettera e vi aggiunge alcune parole)

Valeriano... Null'altro?

GRETCH
Nulla.

FEDORA
(chiude la lettera e la suggella)
Ho la prova suprema... la confessione sua!

GRETCH
(meravigliato)
Confessa il suo delitto?

FEDORA
Confessa!

GRETCH
Finalmente!

FEDORA
Egli sta per tornare.
Voi scendete in giardino.
Appena pronti,
un segno!
Io lo congederò.

GRETCH
E poscia?

FEDORA
(alteramente)
Fate il vostro mestiere.
Non un grido, non un singulto!

GRETCH
Abbiamo un bavaglio.

FEDORA
Alle foce della Senna
vi attende la nave Elisabetta.
È quello suolo russo.

GRETCH
Obbedirò, signora...
O vivo o morto!

FEDORA
(porgendogli la lettera)
Questa per l'Ambasciata.
Sia spedita all'istante
a Pietroburgo...

GRETCH
Forse al generale Jariskin?

FEDORA
D'ogni cosa lo informo.

GRETCH
Sarà fatto, Eccellenza!

FEDORA
(in un sussurro improvviso)
Silenzio...

(va in fondo ad ascoltare)

È lui! È lui!

(a Gretch)

Andate.

(Gretch esce per dove è entrato. Come Loris compare all'ingresso, Fedora, maestosamente in piedi vicino alla scrivania, gli punta contro un dito accusatore, e gli parla con il tono di chi siede in un tribunale.)

FEDORA
Loris Ipanoff, oggi lo Czar,
nostro signore,
venia atrocemente colpito,
come un giorno
Vladimiro Andrejevich,
dai nichilisti...
E voi siete di quelli!

LORIS
(stupito)
lo?

FEDORA
Voi!

LORIS
È falso!

FEDORA
Ma perché l'uccideste?

LORIS
(con fredda energia)
Per una donna...

FEDORA
Una donna?

LORIS
La mia...

FEDORA
(soffocata dall'emozione)
La tua

LORIS
Mia moglie...

FEDORA
(smarrita)
Dimmi tutto...

LORIS
(sedendo sul divanetto. Guardandolo quasi spaventata Fedora siede essa pure.)
Mia madre, la mia vecchia madre,
Solinga vive,
Come in sogno di pace,
Nel suo castel lontan.
L'ultimo april, vi accolse
Una giovin lettrice,
Una sirena bionda,
Wanda era il nome suo fatal.

FEDORA
(soffocata)
Wanda!

LORIS
Cedendo alle lusinghe,
l'amai beato.
Ma la mia buona madre
L'ascosa vampa travide,
e lunge volle
l'incantatrice.
lo la raggiungo,
l'adduco al tempio,
mia la proclamo
davanti a Dio!
M'eran padrini due vecchi amici...

FEDORA
(interrompendolo)
Vladimiro?

LORIS
Vladimiro.
Nel segreto nostro asilo
tanto assiduo
egli si mostra
che il sospetto m'entra in core.

(con crescente emozione)

Un vespro,
a Natale,
partendo pel dolce castello paterno,
sovvienmi d'un dono promesso a mia
madre.
Risalgo in slitta,
E ratto ritorno.
A mezzo la via,
Discesa dall'uscio del nobile amico.
ravviso la fante di Wanda.
L'inseguo.
La donna vacilla,
balbetta,
confessa.
Di Wanda un biglietto reco
a Vladimiro,
lo salgo: egli è uscito.
II servo mi lascia un istante.
lo corro al tiretto
e trovo...

FEDORA
(interrompendolo)
La lettera infame?

LORIS
(continuando)
Che dice:
"Ti attendo stasera, alle nove!"

FEDORA
(fissandolo quasi con spavento)
lo mi domando ancora se chi mi parla
sia l'uomo più turpe
o più infelice.

LORIS
(stupito)
Come?

FEDORA
(con la voce piena di odio)
Se tu mentissi?

LORIS
(alzandosi di scatto)
Di me dubiti ancora?

FEDORA
Chi mi da la certezza?

LORIS
Lui stesso.

FEDORA
(incredula sempre)
Vladimiro?

LORIS
Ecco la prova.

(getta sulla tavola un pacco di lettere)

Leggi!

FEDORA
(riconosce la scrittura di Vladimiro, legg)
"Anima mia!"

(fra sè, esterrefatta)

La sua scrittura.

(correndo con l'occhio alla firma)

"Vladimiro tuo che t'adora"

(guardando l'acclusa fotografia da biglietto da visita)

Il suo ritratto!
Dunque è vero?

LORIS
(porgendole un'altra lettera)
Leggi! Ed era fidanzato!

FEDORA
(leggendo)
Pensa alla mia fortuna"

(fra sé)

Alla fortuna sua!

(prende la lettura)

Colei che sposerò
non sarà tua rivale:
la sola donna mia,
sei tu, Wanda adorata!"

(straccia la lettera)

Vile! Vile!

FEDORA, LORIS
Vile!

FEDORA
(guardando il ritratto)
Essere abbietto!
Cuore di fango!

(straccia il ritratto e se getta via i pezzi. poi, agitata fin quasi alla frenesia, fissa l'attenzione su Loris.)

Ed or narra il castigo...

LORIS
La fante mi svela
l'immondo ritrovo.
All'ora fissata
vi penetro armato.
Deserta è la prima stanzetta.
Vi ascolto.
Un'onda di risa...
Un'onda di baci!

FEDORA
Avanti!

LORIS
II mio nome!
Cieco di rabbia!
Un urto alla porta e mi slancio.

FEDORA
(afferrando con le mani il tavolino)
Avanti... avanti!

LORIS
Ella balza.
lo l'afferro,
e l'atterro.
"Lascia quella donna"
grida il vile.
Mi rivolgo furibondo:
al vedermi armato ei s'arma.
Spara... al fianco mi ferisce...
lo rispondo... ma l'uccido.

FEDORA
(come un grido di gioia selvaggia)
Ah! anche lei!

LORIS
(calmo)
Ella fuggi...
ma inferma cadde...
langui... si spense.

(fieramente)

Ma chi m'accusa?
Chi dunque mi spia?
Conosci tu gl'infami?

FEDORA
(presto)
Nulla io so!

LORIS
Vedi, io piango...
ma, se piango,
no, non è per la mia vita.
A mia madre penso,
e piango per il suo gran dolor.
Non sarò nella mia casa
a implorare il suo perdono,
e quei dolci occhi morenti
socchiuder non potrò!
Vedi, io piango,
ma, se piango, no,
non è il piango mio viltà!

FEDORA
(dolcemente, con passione, tentando di consolarlo)
Lascia che pianga io sola
e pianga di vergogna:
pianga L'infame accusa,
pianga il profondo inganno.
T'avea creduto un vile
schiavo dell'odio altrui
ed eri un forte,
un nobile,
un santo punitor.

LORIS
(sconsolatamente)
Vana pietà!
Vana pietà, se parti!
lo patria e tetto e nome
e madre più non ho!
Vana, vana pietà!

FEDORA
Loris,
non parto più,
non parto più!
Un'altra madre tra
le mie braccia avrai!

LORIS
(alzandosi, risoluto)
Addio!

(lontano fischio interno)

FEDORA
(fra sè)
Il segnale!

LORIS
(dirigendosi all'uscio di destra)
Addio! a domani...

FEDORA
(sbarrandogli il passo)
Dove ten vai?

LORIS
Rincaso... È tardi.

FEDORA
No, non partire!

LORIS
Perché?

FEDORA
(cercando di prendere tempo)
Le spie che ti circondano?

LORIS
(sfiorandola mentre le passa accanto)
lo non le temo!

FEDORA
(cercando ancora di prendere tempo)
Ben io le temo!

(tra sè)

L'uccideranno!

LORIS
Non vo' recarti sventura...
Addio...

FEDORA
(frapponendosi tra lui e l'uscio)
Ah! rimani!
Ho paura.
Tu corri a un agguato...
Fors' anche alla morte.

LORIS
(cercando di allontanarla)
Diranno che sono il tuo amante!

FEDORA
(fissandolo amorosamente)
Che importa?

LORIS
Se t'amo!

FEDORA
Non m'ami!

LORIS
Io t'amo!

FEDORA
No, tu non m'ami,
non m'ami!

LORIS
(abbracciandola con passione)
Fedora,
io t'amo,
il tuo sguardo m'inebria!

FEDORA
Nè patria,
Nè madre
Rimpiangi per me?

LORIS
Più nulla!

(Tranquillamente, senza togliere gli occhi da Loris, Fedora si sposta indietro verso la porta del salone, la tira, e la chiude a chiave.)

Fedora, ti perdi!

FEDORA
Ti salvo!
Ma ripeti ancor
Che m'ami...

LORIS
(avvicinandosi lentamente a lei, le mani tese, fissandola negli occhi)
T'adoro!

FEDORA
(con gioia profonda)
E dunque, rimani!

FEDORA, LORIS
(avvicinandosi l'uno all'altra al centro della stanza, nella felicità più intensa)
T'amo!

(Dopo quest'ultima dichiarazione, i due amanti s'incontrano in un abbraccio appassionato, mentre cala lentamente il sipario.)


最終更新:2017年08月25日 18:56