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ATTO PRIMO

Sinfonia
(con coro)

▲CORO▼
O nume pietoso,
O padre amoroso
Che reggi ad un tempo
La terra ed il ciel,
Nume pietoso, ecc.

Scena Prima
(tenebrose caverne)

▲A▼
Scendiam…

▲B▼
Silenzio…

▲A▼
Silenzio…

▲B▼
Immerso,
tutto nel sonno è l'universo…

▲A▼
Da questo ignoto,
profondo speco a
Palesarci non sorga un'eco.

▲TUTTI▼
Ancor ci asconda un velo arcano
all'empio ferro che ne minaccia.
Il giorno forse non è lontano
che fra i martiri
al mondo in faccia,
per, noi la prece,
con labbro esangue,
al Re de' cieli s'innalzerà:
E più del labbro,
il nostro sangue
del Dio vivente favellerà.

▲NEARCO▼
(a Poliuto)
Tu sei commosso!

▲POLIUTO▼
È ver…
Sul capo mio l'onda
che terge dall'antica macchia
fia sparse in breve…
Un sacro terror m'investe!

▲NEARCO▼
Di terror che parli?
Quei che t'apre le braccia,
ostia di pace s'offerse,
e pace ei dona
nell'alma in cui discende.

▲POLIUTO▼
Io n'ho ben d'uopo!
Da procellosi affetti
è sconvolta la mia.

▲NEARCO▼
Poliuto!

▲POLIUTO▼
Velen di gelosia
mi freme il cor!…

▲NEARCO▼
Fia vero…

▲POLIUTO▼
Dir la parola,
intendere il pensiero mal può
di quanto amor la mia consorte
amava… ed amo…
Di tristezza ingombra
talor la vidi, e tacito le guance
solcarle amaro pianto:
a lei ne chiesi; con labbro incerto
mendicò ragioni,
che fur pretesti.
A Callistene spersi
il mio pensier geloso,
e d'un rivale anch'ei sospetta.

▲NEARCO▼
Ah! Chi nomasti? Taci.
Ministro d'un culto iniquo,
ben costui le parti tutte ne adempie!
Di virtù severa
specchio è la tua consorte.
Calmati… cessa.
Il momento s'appressa
il momento solenne!
A Dio ti volgi,
e quel soccorso implora,
che invan giammai non fu richiesto.

▲POLlUTO▼
Io piego la fronte nella polve…
… e gemo… e prego.
D'un'alma troppo fervida
tempra, buon Dio, gli affetti…
Tu che lo puoi, tu dissipa
gli orrendi miei sospetti…
Nel combattuto cuore
t'inebrii il mio favore,
né più lo scuota un palpito
che indegno sia di te…
Ah, amor!
(Partono. Entra Paolina, sola.)

▲PAOLINA▼
Ove m'inoltro?
Qual tremendo speco!
Ah!
Vano il mio sospetto non fu!
Qui certo han loco
i sanguinosi altari,
e le vietate orribili adunanze
di lor, che Dio si fer un uom.
Lo sposo,…
Anch'egli dunque?
O morte,
rapito m'hai l'amante,
ora il consorte bieca sogguardi!…
Gente s'appressa!…

(Entra Nearco, seguito da un drappello di Cristiani)

▲NEARCO▼
Fin, che si compia
il rito
cauti vegliate
della rupe il varco.
In voi m'affido.

▲UN CRISTIANO▼
Non temer.
(esce)

▲PAOLINA▼
Nearco?

▲NEARCO▼
Qual voce!
Che! traveggo!
Donna, tu qui?

▲PAOLINA▼
Sull'orme di Poliuto trassi.
Un dubbio, un fero dubbio
è sorto
nel mio pensier…
La santa religion degli
avi osato
avria disdir?

▲NEARCO▼
Tu dici il vero.

▲PAOLINA▼
Numi!

▲NEARCO▼
Fatal mistero
tu penetrasti!
Una recente legge
non più d'esilio,
ma di pronta morte
i neofiti coglie!
La tua virtù
fia pegno
del tuo silenzio,
ed il periglio estremo
di Poliuto!…
Andar m'è d'uopo.
▲▼
(Rientra)

▲PAOLINA▼
Io tremo!

▲POLIUTO ▼
(dalla speco)
Infiamma quest'alma,
spirto di Dio,
che piena di speme
a te ricovrò…
E il premio le serba
che avanza il desio,
pei nostri nemici
preghiamo,
Signor.

▲PAOLINA▼
Un turbamento arcano
lo provo!..
Al cor mi scende
quella preghiera!
È forza,
È forza ch'io m'atterri!
Oh! che mai sento!…
Fin pei nemici loro!
Divino accento!
Di quai soavi lagrime
aspersa è la mia gota!…
Qual mi ricerca l'anima
dolce potenza ignota!…
Somiglia alla speranza…
L'umana gioia avanza…
Par che dal ciglio infranto
mi cada un fosco vel!…
Par che il devoto canto
ritrovi un'eco
in ciel!

(Entrano Poliuto e Nearco quindi gli altri cristiani)

▲NEARCO▼
Mira…

▲POLIUTO▼
Donna!…

▲PAOLINA▼
Ah, sposo mio…
Di'… rispondi…
Abbandonasti il tuo rito?

▲POLIUTO▼
Un vero Dio me raccolse.

▲PAOLINA▼
Ed obliasti qual rigor?

▲POLIUTO▼
Nol temo, nol temo.
Donde viene il periglio,
onde viene il terror?

(odesi lieta musica guerriera, i cristiani ricompariscono)

▲NEARCO▼
Un favorito del sommo imperator,
un più tremendo proconsol empio
in questo dì qui giunge,
e il suo braccio feroce
ora dal cor n'è sprone
a carnefici nostri,
onde novelli s'inventino supplici.

▲POLIUTO▼
Io l'affronto il furore;
al lor pugnali già
presento il sen.

▲PAOLINA▼
Ah! deh, taci! Al proconsole
e a mio padre più ancora
cela il segreto.
Io pure il taccio.

▲POLIUTO▼
Che io rinneghi
quel Dio che tanto adoro!

▲PAOLINA▼
Taci, se m'ami!
Taci… taci, se m'ami,
o di spavento,
o di spavento morrò!

▲POLIUTO▼
Oggetto de miei numi,
gentil pensier di me,
clemente fra gli eletti
Iddio ti chiama a sé.

▲PAOLINA▼
Ah! se tu m'ami, taci
Piangendo chieggo a te.
Lo sdegno lor paventa,
Lo sposo salva a me,
Paventa il loro sdegno!

▲NEARCO, CRISTIANI▼
Nell'ombra e nel silenzio
volgiamo amici il piè,…
Poter un Dio clemente
farà trionfar la fè ecc.

▲POLIUTO▼
Oggetto de miei numi,
gentil pensier di me,
clemente fra gli eletti
Iddio ti chiama sé.

▲PAOLINA▼
Se tu m'ami, Ah, taci,
piangendo chieggo a te,
lo sposo salva a me, ah,
si, ecc.

▲UN CRISTIANO▼
Omai da lunge
nell'immense pianure
brillan le insegne
di romane legion.

▲NEARCO▼
Il proconsol s'avanza
del alto Imperator:
Qui Severo giunge armato.

▲PAOLINA▼
Ah! Severo!… E combattendo
ei sul campo non mori?

▲NEARCO▼
Egli vive.

▲PAOLINA▼
O ciel!… che sento?
Ah! Egli vive! Severo? Ah!
Perchè di stolto giubilo
mi balzi,
o cor, nel petto?…
Vive l'amato oggetto,
ma spento egli è per me!
Condanna questi palpiti
il mio dover… la sorte…
Il palpito di morte
meglio s'addice a te…
Perchè mi balzi, o cor,
perchè?
L'amato oggetto è spento,
Spento egli è per me;
Il palpito di morte
Ah, s'addice a te.
(Partono)

Scena Seconda

(piazza di Mitilene. Severo preceduto dalle sue legioni)

▲CORO▼
Plausi all'inclito Severo,
lauri eterni alla sua chioma;
egli è vita dell'impero,
brando e scudo agli è di Roma,
sì, vita…
Plausi all'inclito
Severo, ecc.
Saggio in pace;
forte in guerra,
fra i mortali
un Dio sembrò:
Plausi all'inclito Severo
lauri eterni alla sua chioma.

In guerra fra mortali
un Dio sembrò, ecc.
Plausi! Plausi! Viva!

▲SEVERO▼
Decio, signor del mondo,
popolo armeno,
a te m'invia:
felice egli ti brama,
ed a tal uopo
ingiunto m'ha d'estirpar
l'iniqua sacrilega genia
ribelle ai numi,
che s'annida fra voi,
come tra i fiori malvagia serpe.

(da sé)

In breve ti rivedrò, mia speme!
Il sen mi scuote
un palpitar frequente!…
La tua dolce presenza
il cor già sente!
Di tua beltade immagine
è questo sol ch'io miro;
Piena è di te quest'aura,
piena del tuo respiro…
Ah! tutto in queste arene
parla contento e amor!
Celeste Iddio propizio
chiuse la mia ferita,
pur da te lunge, ah! Misero!
Io non sentia la vita…
Dappresso a te, mio bene,
saprò che vivo ancor! ecc.

(Entrano Callistene, Poliuto, ecc.)

▲CALLISTENE▼
Come fausta è a noi l'aurora
che in Armenia ti conduce;
a'tuoi voti
Giove ognora
Fausto arrida, invitto Duce

▲SEVERO▼
Grato appien!…

(vede Felice)

Sei tu?…M'abbraccia.
E la figlia?

▲FELICE▼
(sa sè)
Ciel!… che mai,
che dir posso?
… il cor s'agghiaccia!

▲SEVERO▼
Non rispondi?

▲FELICE▼
La vedrai…

▲SEVERO▼
Ella forse?

▲FELICE▼
Al tuo cospetto mira intanto
il suo consorte.

▲SEVERO▼
(come tocco da fulmine)
Il consorte!

▲POLIUTO▼
(da sé)
Qual sospetto!

▲FELICE▼
(da sé)
Oh momento!

▲SEVERO▼
(da sé)
Oh colpo!

▲CALLISTENE▼
(da sé)
Oh sorte!

▲FELICE▼
(da sé)
Fremo!

▲SEVERO▼
(da sé)
Non deliro?… Ella?)

▲CALLISTENE▼
(da sé)
Oh sorte!

▲POLIUTO▼
(da sé)
Si converse di pallor

▲SEVERO▼
Altrui porgesti, donna rea,
la mano e il cor?…
Ahimè!
No, l'acciar non fu spietato
che versava il sangue mio,
ma spietato fu quel Dio
che la vita a me serbò!
Godi pure, o core ingrato,
gel di morte in sen
mi piomba…
Quest'avanzo della tomba
alla tomba io renderò.
No l'acciar non fu spietato…

▲CORO▼
Gloria! Gloria!
Fra i mortali
un Dio sembro!
Plausi all'inclito Severo,
lauri eterni alla sua chioma;
egli è vita dell'impero.
Saggio in pace, forte in guerra,
fra i mortali un
Dio sembrò!

(Severo entra nel palagio; tutti lo seguono.)

Fine dell'Atto Primo
ATTO PRIMO

Sinfonia
(con coro)

CORO
O nume pietoso,
O padre amoroso
Che reggi ad un tempo
La terra ed il ciel,
Nume pietoso, ecc.

Scena Prima
(tenebrose caverne)

A
Scendiam…

B
Silenzio…

A
Silenzio…

B
Immerso,
tutto nel sonno è l'universo…

A
Da questo ignoto,
profondo speco a
Palesarci non sorga un'eco.

TUTTI
Ancor ci asconda un velo arcano
all'empio ferro che ne minaccia.
Il giorno forse non è lontano
che fra i martiri
al mondo in faccia,
per, noi la prece,
con labbro esangue,
al Re de' cieli s'innalzerà:
E più del labbro,
il nostro sangue
del Dio vivente favellerà.

NEARCO
(a Poliuto)
Tu sei commosso!

POLIUTO
È ver…
Sul capo mio l'onda
che terge dall'antica macchia
fia sparse in breve…
Un sacro terror m'investe!

NEARCO
Di terror che parli?
Quei che t'apre le braccia,
ostia di pace s'offerse,
e pace ei dona
nell'alma in cui discende.

POLIUTO
Io n'ho ben d'uopo!
Da procellosi affetti
è sconvolta la mia.

NEARCO
Poliuto!

POLIUTO
Velen di gelosia
mi freme il cor!…

NEARCO
Fia vero…

POLIUTO
Dir la parola,
intendere il pensiero mal può
di quanto amor la mia consorte
amava… ed amo…
Di tristezza ingombra
talor la vidi, e tacito le guance
solcarle amaro pianto:
a lei ne chiesi; con labbro incerto
mendicò ragioni,
che fur pretesti.
A Callistene spersi
il mio pensier geloso,
e d'un rivale anch'ei sospetta.

NEARCO
Ah! Chi nomasti? Taci.
Ministro d'un culto iniquo,
ben costui le parti tutte ne adempie!
Di virtù severa
specchio è la tua consorte.
Calmati… cessa.
Il momento s'appressa
il momento solenne!
A Dio ti volgi,
e quel soccorso implora,
che invan giammai non fu richiesto.

POLlUTO
Io piego la fronte nella polve…
… e gemo… e prego.
D'un'alma troppo fervida
tempra, buon Dio, gli affetti…
Tu che lo puoi, tu dissipa
gli orrendi miei sospetti…
Nel combattuto cuore
t'inebrii il mio favore,
né più lo scuota un palpito
che indegno sia di te…
Ah, amor!
(Partono. Entra Paolina, sola.)

PAOLINA
Ove m'inoltro?
Qual tremendo speco!
Ah!
Vano il mio sospetto non fu!
Qui certo han loco
i sanguinosi altari,
e le vietate orribili adunanze
di lor, che Dio si fer un uom.
Lo sposo,…
Anch'egli dunque?
O morte,
rapito m'hai l'amante,
ora il consorte bieca sogguardi!…
Gente s'appressa!…

(Entra Nearco, seguito da un drappello di Cristiani)

NEARCO
Fin, che si compia
il rito
cauti vegliate
della rupe il varco.
In voi m'affido.

UN CRISTIANO
Non temer.
(esce)

PAOLINA
Nearco?

NEARCO
Qual voce!
Che! traveggo!
Donna, tu qui?

PAOLINA
Sull'orme di Poliuto trassi.
Un dubbio, un fero dubbio
è sorto
nel mio pensier…
La santa religion degli
avi osato
avria disdir?

NEARCO
Tu dici il vero.

PAOLINA
Numi!

NEARCO
Fatal mistero
tu penetrasti!
Una recente legge
non più d'esilio,
ma di pronta morte
i neofiti coglie!
La tua virtù
fia pegno
del tuo silenzio,
ed il periglio estremo
di Poliuto!…
Andar m'è d'uopo.

(Rientra)

PAOLINA
Io tremo!

POLIUTO
(dalla speco)
Infiamma quest'alma,
spirto di Dio,
che piena di speme
a te ricovrò…
E il premio le serba
che avanza il desio,
pei nostri nemici
preghiamo,
Signor.

PAOLINA
Un turbamento arcano
lo provo!..
Al cor mi scende
quella preghiera!
È forza,
È forza ch'io m'atterri!
Oh! che mai sento!…
Fin pei nemici loro!
Divino accento!
Di quai soavi lagrime
aspersa è la mia gota!…
Qual mi ricerca l'anima
dolce potenza ignota!…
Somiglia alla speranza…
L'umana gioia avanza…
Par che dal ciglio infranto
mi cada un fosco vel!…
Par che il devoto canto
ritrovi un'eco
in ciel!

(Entrano Poliuto e Nearco quindi gli altri cristiani)

NEARCO
Mira…

POLIUTO
Donna!…

PAOLINA
Ah, sposo mio…
Di'… rispondi…
Abbandonasti il tuo rito?

POLIUTO
Un vero Dio me raccolse.

PAOLINA
Ed obliasti qual rigor?

POLIUTO
Nol temo, nol temo.
Donde viene il periglio,
onde viene il terror?

(odesi lieta musica guerriera, i cristiani ricompariscono)

NEARCO
Un favorito del sommo imperator,
un più tremendo proconsol empio
in questo dì qui giunge,
e il suo braccio feroce
ora dal cor n'è sprone
a carnefici nostri,
onde novelli s'inventino supplici.

POLIUTO
Io l'affronto il furore;
al lor pugnali già
presento il sen.

PAOLINA
Ah! deh, taci! Al proconsole
e a mio padre più ancora
cela il segreto.
Io pure il taccio.

POLIUTO
Che io rinneghi
quel Dio che tanto adoro!

PAOLINA
Taci, se m'ami!
Taci… taci, se m'ami,
o di spavento,
o di spavento morrò!

POLIUTO
Oggetto de miei numi,
gentil pensier di me,
clemente fra gli eletti
Iddio ti chiama a sé.

PAOLINA
Ah! se tu m'ami, taci
Piangendo chieggo a te.
Lo sdegno lor paventa,
Lo sposo salva a me,
Paventa il loro sdegno!

NEARCO, CRISTIANI
Nell'ombra e nel silenzio
volgiamo amici il piè,…
Poter un Dio clemente
farà trionfar la fè ecc.

POLIUTO
Oggetto de miei numi,
gentil pensier di me,
clemente fra gli eletti
Iddio ti chiama sé.

PAOLINA
Se tu m'ami, Ah, taci,
piangendo chieggo a te,
lo sposo salva a me, ah,
si, ecc.

UN CRISTIANO
Omai da lunge
nell'immense pianure
brillan le insegne
di romane legion.

NEARCO
Il proconsol s'avanza
del alto Imperator:
Qui Severo giunge armato.

PAOLINA
Ah! Severo!… E combattendo
ei sul campo non mori?

NEARCO
Egli vive.

PAOLINA
O ciel!… che sento?
Ah! Egli vive! Severo? Ah!
Perchè di stolto giubilo
mi balzi,
o cor, nel petto?…
Vive l'amato oggetto,
ma spento egli è per me!
Condanna questi palpiti
il mio dover… la sorte…
Il palpito di morte
meglio s'addice a te…
Perchè mi balzi, o cor,
perchè?
L'amato oggetto è spento,
Spento egli è per me;
Il palpito di morte
Ah, s'addice a te.
(Partono)

Scena Seconda

(piazza di Mitilene. Severo preceduto dalle sue legioni)

CORO
Plausi all'inclito Severo,
lauri eterni alla sua chioma;
egli è vita dell'impero,
brando e scudo agli è di Roma,
sì, vita…
Plausi all'inclito
Severo, ecc.
Saggio in pace;
forte in guerra,
fra i mortali
un Dio sembrò:
Plausi all'inclito Severo
lauri eterni alla sua chioma.

In guerra fra mortali
un Dio sembrò, ecc.
Plausi! Plausi! Viva!

SEVERO
Decio, signor del mondo,
popolo armeno,
a te m'invia:
felice egli ti brama,
ed a tal uopo
ingiunto m'ha d'estirpar
l'iniqua sacrilega genia
ribelle ai numi,
che s'annida fra voi,
come tra i fiori malvagia serpe.

(da sé)

In breve ti rivedrò, mia speme!
Il sen mi scuote
un palpitar frequente!…
La tua dolce presenza
il cor già sente!
Di tua beltade immagine
è questo sol ch'io miro;
Piena è di te quest'aura,
piena del tuo respiro…
Ah! tutto in queste arene
parla contento e amor!
Celeste Iddio propizio
chiuse la mia ferita,
pur da te lunge, ah! Misero!
Io non sentia la vita…
Dappresso a te, mio bene,
saprò che vivo ancor! ecc.

(Entrano Callistene, Poliuto, ecc.)

CALLISTENE
Come fausta è a noi l'aurora
che in Armenia ti conduce;
a'tuoi voti
Giove ognora
Fausto arrida, invitto Duce

SEVERO
Grato appien!…

(vede Felice)

Sei tu?…M'abbraccia.
E la figlia?

FELICE
(sa sè)
Ciel!… che mai,
che dir posso?
… il cor s'agghiaccia!

SEVERO
Non rispondi?

FELICE
La vedrai…

SEVERO
Ella forse?

FELICE
Al tuo cospetto mira intanto
il suo consorte.

SEVERO
(come tocco da fulmine)
Il consorte!

POLIUTO
(da sé)
Qual sospetto!

FELICE
(da sé)
Oh momento!

SEVERO
(da sé)
Oh colpo!

CALLISTENE
(da sé)
Oh sorte!

FELICE
(da sé)
Fremo!

SEVERO
(da sé)
Non deliro?… Ella?)

CALLISTENE
(da sé)
Oh sorte!

POLIUTO
(da sé)
Si converse di pallor

SEVERO
Altrui porgesti, donna rea,
la mano e il cor?…
Ahimè!
No, l'acciar non fu spietato
che versava il sangue mio,
ma spietato fu quel Dio
che la vita a me serbò!
Godi pure, o core ingrato,
gel di morte in sen
mi piomba…
Quest'avanzo della tomba
alla tomba io renderò.
No l'acciar non fu spietato…

CORO
Gloria! Gloria!
Fra i mortali
un Dio sembro!
Plausi all'inclito Severo,
lauri eterni alla sua chioma;
egli è vita dell'impero.
Saggio in pace, forte in guerra,
fra i mortali un
Dio sembrò!

(Severo entra nel palagio; tutti lo seguono.)

Fine dell'Atto Primo


最終更新:2017年09月06日 12:59