Sinfonia

ATTO PRIMO

Ameno, ma solitario boschetto di allori e cipressi, che, ad arte diradato, racchiude in un piccolo piano la tomba di Euridice.

SCENA PRIMA
All'alzar della tenda, al suono di mesta sinfonia, si vede occupata la scena da uno stuolo di Pastori e Ninfe, seguaci di Orfeo, che portano serti di fiori e ghirlande di mirto; e, mentre una parte di loro arder fa de' profumi, incorona il marmo e sparge fiori intorno alla tomba, intuona l'altra il Seguente coro, interrotto dai lamenti di Orfeo, che, disteso sul davanti sopra di un sasso va di tempo in tempo replicando appassionatamente il nome di Euridice.

Coro

CORO
Ah! se intorno a quest'urna funesta,
Euridice, ombra bella, t'aggiri,

ORFEO
Euridice!

CORO
Odi i pianti, i lamenti, i sospiri
Che dolenti si spargon per te.

ORFEO
Euridice!

Ed ascolta il tuo sposo infelice
Che piangendo
Ti chiama e si lagna;

ORFEO
Euridice!

Come quando
La dolce compagna
Tortorella amorosa perdé.

Recitativo

ORFEO
Amici, quel lamento
Aggrava il mio dolore!
All'ombra pietosa d'Euridice
Rendete omai gli estremi onori e il marmo
Ne inghirlandate!

CORO
Ah! se intorno a quest'urna funesta
Euridice, ombra bella, t'aggiri,
Odi i pianti, i lamenti, i sospiri,
Che dolenti si spargon per te.

ORFEO
Restar vogl'io da sol fra l'ombre oscure
Coll'empia compagnia di mie sventure!

Le danze funebri cessano. Tutti si allontanano

Aria

ORFEO
Chiamo il mio ben così
Quando si mostra il dì,
Quando s'asconde.
Ma, oh vano mio dolor!
L'idolo del mio cor
Non mi risponde.

Recitativo
Euridice! Euridice!
Ombra cara, ove sei? sempre affannato
Il tuo sposo fedel invan ti chiama,
Agli Dei ti domanda e sparge ai venti
Con le lagrime sue Invano i suoi lamenti!

Aria
Cerco il mio ben così
In queste, ove morì,
Funeste sponde.
Ma sola al mio dolor,
Perché conobbe amor,
L'eco risponde.

Recitativo
Euridice! Euridice!
Ah, questo nome
San le spiaggie, e le selve
L'appresero da me! Per ogni valle
Euridice risuona: in ogni tronco
Io quel nome incidea con man tremante!
Euridice moriva! ed io respiro ancor!
Dei! se non torna in vita, me pur spegnete allor!

Aria
Piango il mio ben così,
Se il sole indora il dì,
Se va nell'onde.
Pietoso al pianto mio
Va mormorando il rio
E mi risponde.
Numi! barbari Numi!
D'Acheronte e d'Averno
Reggitori implacati! la cui mano
Il fiero Pluto vuol de' cenni suoi
Crudel ministra, voi giammai commuove
Beltà né gioventude! a me rapiste
La dolce mia consorte!
Oh! memoria crudel! Ahimè! non valse
La grazia sua dal barbaro destino
Quella cara a salvar! Implacati tiranni!
A voi la vo' rapir!
Penetrare vogl'io ne l'atro Averno,
Il mio pianto dovrà
L'ira vostra placar!
Ricercare saprò nel vostro orrore
La mia sposa, il mio bene!


SCENA II
Amore e detto

Recitativo

AMORE
Assisterà
Pietoso Amor l'infelice consorte!
A te concede Giove, in sua pietà,
Varcar le pigre onde di Lete. Va!
Euridice a trovar nel tetro regno!
Se il dolce suon de la tua lira,
Al cielo, Orfeo, saprà salir,
Placata fia dei Numi l'ira
E resa l'ombra cara
Al primo tuo sospir!

ORFEO
Rivederla potrò!

AMORE
Sì, ma sai tu
Qual patto, l'alta impresa per compir.
Giove, il gran Nume, impone a te?

ORFEO
Niun suo
Voler mi fa tremar! per essa ad ogni
Più dura prova io reggo.

AMORE
Ascolta allora,
Orfeo! Sin che non sii fuor di quegli antri,
Ti si vieta mirar la sposa tua,
Se per sempre non vuoi perderla ancora!
Suona così lassù
Il supremo voler! Ti rendi degno
Del celeste favor!

Aria
Gli sguardi trattieni,
Affrena gli accenti:
Rammenta che peni,
Che pochi momenti
Hai più da penar.

Sai pur che talora
Confusi, tremanti
Con chi gl'innamora
Son ciechi gli amanti,
Non sanno parlar.

parte

ORFEO
Che disse! che ascoltai! Dunque Euridice
Vivrà, l'avrò presente! E dopo i tanti
Affanni miei, in quel momento, in quella
Guerra d'affetti, io non dovrò mirarla,
Non stringerla al mio sen! Sposa infelice!
Che dirà mai? che penserà? preveggo
Le smanie sue: comprendo
L'angustie mie. Nel figurarlo solo
Sento gelarmi il sangue,
Tremarmi il cor... Ma... lo potrò... lo voglio,
Ho risoluto. Il grande,
L'insoffribìl de' mali è l'esser privo
Dell'unico dell'alma amato oggetto;
Assistetemi, o Dei, la legge accetto.

Addio, o miei sospiri!
Han speme i miei desiri!
Per lei soffrir vo' tutto
Ed ogni duol sfidar!
Io vo' da l'atre sponde
Varcar di Stige l'onde
E de l'orrendo Tartaro
Le Furie superar!

Si vede un lampo, si sente un tuono, e parte Orfeo
Sinfonia

ATTO PRIMO

Ameno, ma solitario boschetto di allori e cipressi, che, ad arte diradato, racchiude in un piccolo piano la tomba di Euridice.

SCENA PRIMA
All'alzar della tenda, al suono di mesta sinfonia, si vede occupata la scena da uno stuolo di Pastori e Ninfe, seguaci di Orfeo, che portano serti di fiori e ghirlande di mirto; e, mentre una parte di loro arder fa de' profumi, incorona il marmo e sparge fiori intorno alla tomba, intuona l'altra il Seguente coro, interrotto dai lamenti di Orfeo, che, disteso sul davanti sopra di un sasso va di tempo in tempo replicando appassionatamente il nome di Euridice.

Coro

CORO
Ah! se intorno a quest'urna funesta,
Euridice, ombra bella, t'aggiri,

ORFEO
Euridice!

CORO
Odi i pianti, i lamenti, i sospiri
Che dolenti si spargon per te.

ORFEO
Euridice!

Ed ascolta il tuo sposo infelice
Che piangendo
Ti chiama e si lagna;

ORFEO
Euridice!

Come quando
La dolce compagna
Tortorella amorosa perdé.

Recitativo

ORFEO
Amici, quel lamento
Aggrava il mio dolore!
All'ombra pietosa d'Euridice
Rendete omai gli estremi onori e il marmo
Ne inghirlandate!

CORO
Ah! se intorno a quest'urna funesta
Euridice, ombra bella, t'aggiri,
Odi i pianti, i lamenti, i sospiri,
Che dolenti si spargon per te.

ORFEO
Restar vogl'io da sol fra l'ombre oscure
Coll'empia compagnia di mie sventure!

Le danze funebri cessano. Tutti si allontanano

Aria

ORFEO
Chiamo il mio ben così
Quando si mostra il dì,
Quando s'asconde.
Ma, oh vano mio dolor!
L'idolo del mio cor
Non mi risponde.

Recitativo
Euridice! Euridice!
Ombra cara, ove sei? sempre affannato
Il tuo sposo fedel invan ti chiama,
Agli Dei ti domanda e sparge ai venti
Con le lagrime sue Invano i suoi lamenti!

Aria
Cerco il mio ben così
In queste, ove morì,
Funeste sponde.
Ma sola al mio dolor,
Perché conobbe amor,
L'eco risponde.

Recitativo
Euridice! Euridice!
Ah, questo nome
San le spiaggie, e le selve
L'appresero da me! Per ogni valle
Euridice risuona: in ogni tronco
Io quel nome incidea con man tremante!
Euridice moriva! ed io respiro ancor!
Dei! se non torna in vita, me pur spegnete allor!

Aria
Piango il mio ben così,
Se il sole indora il dì,
Se va nell'onde.
Pietoso al pianto mio
Va mormorando il rio
E mi risponde.
Numi! barbari Numi!
D'Acheronte e d'Averno
Reggitori implacati! la cui mano
Il fiero Pluto vuol de' cenni suoi
Crudel ministra, voi giammai commuove
Beltà né gioventude! a me rapiste
La dolce mia consorte!
Oh! memoria crudel! Ahimè! non valse
La grazia sua dal barbaro destino
Quella cara a salvar! Implacati tiranni!
A voi la vo' rapir!
Penetrare vogl'io ne l'atro Averno,
Il mio pianto dovrà
L'ira vostra placar!
Ricercare saprò nel vostro orrore
La mia sposa, il mio bene!


SCENA II
Amore e detto

Recitativo

AMORE
Assisterà
Pietoso Amor l'infelice consorte!
A te concede Giove, in sua pietà,
Varcar le pigre onde di Lete. Va!
Euridice a trovar nel tetro regno!
Se il dolce suon de la tua lira,
Al cielo, Orfeo, saprà salir,
Placata fia dei Numi l'ira
E resa l'ombra cara
Al primo tuo sospir!

ORFEO
Rivederla potrò!

AMORE
Sì, ma sai tu
Qual patto, l'alta impresa per compir.
Giove, il gran Nume, impone a te?

ORFEO
Niun suo
Voler mi fa tremar! per essa ad ogni
Più dura prova io reggo.

AMORE
Ascolta allora,
Orfeo! Sin che non sii fuor di quegli antri,
Ti si vieta mirar la sposa tua,
Se per sempre non vuoi perderla ancora!
Suona così lassù
Il supremo voler! Ti rendi degno
Del celeste favor!

Aria
Gli sguardi trattieni,
Affrena gli accenti:
Rammenta che peni,
Che pochi momenti
Hai più da penar.

Sai pur che talora
Confusi, tremanti
Con chi gl'innamora
Son ciechi gli amanti,
Non sanno parlar.

parte

ORFEO
Che disse! che ascoltai! Dunque Euridice
Vivrà, l'avrò presente! E dopo i tanti
Affanni miei, in quel momento, in quella
Guerra d'affetti, io non dovrò mirarla,
Non stringerla al mio sen! Sposa infelice!
Che dirà mai? che penserà? preveggo
Le smanie sue: comprendo
L'angustie mie. Nel figurarlo solo
Sento gelarmi il sangue,
Tremarmi il cor... Ma... lo potrò... lo voglio,
Ho risoluto. Il grande,
L'insoffribìl de' mali è l'esser privo
Dell'unico dell'alma amato oggetto;
Assistetemi, o Dei, la legge accetto.

Addio, o miei sospiri!
Han speme i miei desiri!
Per lei soffrir vo' tutto
Ed ogni duol sfidar!
Io vo' da l'atre sponde
Varcar di Stige l'onde
E de l'orrendo Tartaro
Le Furie superar!

Si vede un lampo, si sente un tuono, e parte Orfeo
最終更新:2010年04月05日 17:12