PARTE QUARTA - Il supplizio
SCENA I
Un'ala del palazzo dell'Aliaferia. All'angolo una torre con finestre assicurate da spranghe di ferro. Notte oscurissima.
Si avanzano due persone ammantellate: sono Ruiz e Leonora
RUIZ
sommessamente
Siam giunti; ecco la torre, ove di Stato
Gemono i prigionieri... ah, l'infelice
Ivi fu tratto!
LEONORA
Vanne,
Lasciami, né timor di me ti prenda...
Salvarlo io potrò forse.
Ruiz si allontana
Timor di me?... sicura,
Presta è la mia difesa.
I suoi occhi figgonsi ad una gemma che le fregia la mano destra
In quest'oscura
Notte ravvolta, presso a te son io,
E tu nol sai... Gemente
Aura che intorno spiri,
Deh, pietosa gli arreca i miei sospiri...
D'amor sull'ali rosee
Vanne, sospir dolente:
Del prigioniero misero
Conforta l'egra mente...
Com'aura di speranza
Aleggia in quella stanza:
Lo desta alle memorie,
Ai sogni dell'amor!
Ma deh! non dirgli, improvvido,
Le pene del mio cor!
Suona la campana dei morti
VOCI INTERNE
Miserere d'un'alma già vicina
Alla partenza che non ha ritomo!
Miserere di lei, bontà divina,
Preda non sia dell'infernal soggiorno!
LEONORA
Quel suon, quelle preci solenni, funeste,
Empiron quest'aere di cupo terror!...
Contende l'ambascia, che tutta m'investe,
Al labbro il respiro, i palpiti al cor!
Rimane assorta; dopo qualche momento scuotesi, ed è in procinto di partire, allorché viene dalla torre un gemito e quindi un mesto suono: ella si ferma
MANRICO
dalla torre
Ah, che la morte ognora
È tarda nel venir
A chi desia morir!...
Addio, Leonora!
LEONORA
Oh ciel!... sento mancarmi!
VOCI INTERNE
Miserere d'un'alma già vicina
Alla partenza che non ha ritorno!
Miserere di lei, bontà divina
Preda non sia dell'infernal soggiorno!
LEONORA
Sull'orrida torre, ah! par che la morte
Con ali di tenebre librando si va!
Ahi! forse dischiuse gli fian queste porte
Sol quando cadaver già freddo sarà!
MANRICO
dalla torre
Sconto col sangue mio
L'amor che posi in te!...
Non ti scordar di me!
Leonora, addio!
LEONORA
Di te, di te scordarmi!!...
Tu vedrai che amore in terra
Mai del mio non fu più forte;
Vinse il fato in aspra guerra,
Vincerà la stessa morte.
O col prezzo di mia vita
La tua vita io salverò,
O con te per sempre unita
Nella tomba io scenderò.
SCENA II
S'apre una porta; n'escono il Conte ed alcuni Seguaci. Leonora si pone in disparte
CONTE
Udite? Come albeggi,
La scure al figlio ed alla madre il rogo.
I Seguaci entrano nella torre
Abuso io forse del poter che pieno
In me trasmise il prence! A tal mi traggi,
Donna per me funesta!... Ov'ella è mai?
Ripreso Castellor, di lei contezza
Non ebbi, e furo ondarne
Tante ricerche e tante!
Ah! dove sei, crudele?
LEONORA
avanzandosi
A te davante.
CONTE
Qual voce!... come!... tu, donna?
LEONORA
Il vedi.
CONTE
A che venisti?
LEONORA
Egli è già presso
All'ora estrema; e tu lo chiedi?
CONTE
Osar potresti?...
LEONORA
Ah sì, per esso
Pietà dimando...
CONTE
Che! tu deliri!
Io del rival sentir pietà?
LEONORA
Clemente Nume a te l'ispiri...
CONTE
È sol vendetta mio Nume... Va.
LEONORA
Si getta disperatamente a' suoi piedi
Mira, di acerbe lagrime
Spargo al tuo piede un rio:
Non basta il pianto? svenami,
Ti bevi il sangue mio...
Calpesta il mio cadavere,
Ma salva il Trovator!
CONTE
Ah! dell'indegno rendere
Vorrei peggior la sorte:
Fra mille atroci spasimi
Centuplicar sua morte;
Più l'ami, e più terribile
Divampa il mio furor!
Vuol partire, Leonora si avviticchia ad esso
LEONORA
Conte...
CONTE
Né cessi?
LEONORA
Grazia!...
CONTE
Prezzo non havvi alcuno
Ad ottenerla... scostati...
LEONORA
Uno ve n'ha... sol uno!...
Ed io te l'offro.
CONTE
Spiegati, Qual prezzo, di'.
LEONORA
stendendo la destra con dolore
Me stessa!
CONTE
Ciel!... tu dicesti?...
LEONORA
E compiere
Saprò la mia promessa.
CONTE
È sogno il mio?
LEONORA
Dischiudimi
La via fra quelle mura...
Ch'ei m'oda... Che la vittima
Fugga, e son tua.
CONTE
Lo giura.
LEONORA
Lo giuro a Dio che l'anima
Tutta mi vede!
CONTE
Olà!
correndo all'uscio della torre. Si presenta un custode; mentre il Conte gli parla all'orecchio, Leonora sugge il veleno chiuso nell'anello
LEONORA
(M'avrai, ma fredda esanime spoglia)
CONTE
a Leonora
Colui vivrà.
LEONORA
alzando gli occhi, cui fanno velo lagrime di gioia
(Vivrà!... contende il giubilo
I detti a me, Signore...
Ma coi frequenti palpiti
Merce' ti rende il core!
Ora il mio fine impavida,
Piena di gioia attendo...
Potrò dirgli morendo:
Salvo tu sei per me!)
CONTE
Fra te che parli?... volgimi,
Volgimi il detto ancora,
O mi parrà delirio
Quanto ascoltai finora...
Tu mia!... tu mia!... ripetilo.
Il dubbio cor serena...
Ah!... ch'io lo credo appena
Udendolo da te!
LEONORA
Andiam...
CONTE
Giurasti... pensaci!
LEONORA
È sacra la mia fe'!
Entrano nella torre
SCENA III
Orrido carcere. In un canto finestra con inferriata. Porta nel fondo. Smorto fanale pendente dalla volta.
Azucena giacente sopra una specie di rozza coltre, Manrico seduto a lei dappresso
MANRICO
Madre?... non dormi?
AZUCENA
L'invocai più volte,
Ma fugge il sonno a queste luci... Prego...
MANRICO
L'aura fredda è molesta
Alle tue membra forse?
AZUCENA
No; da questa
Tomba di vivi sol fuggir vorrei,
Perché sento il respiro soffocarmi!...
MANRICO
torcendosi le mani
Fuggir!
AZUCENA
sorgendo
Non attristarti:
Far di me strazio non potranno i crudi!
MANRICO
Ah! come?
AZUCENA
Vedi?... Le sue fosche impronte
M'ha già stampato in fronte
Il dito della morte!
MANRICO
Ahi!
AZUCENA
Troveranno
Un cadavere muto, gelido!... anzi
Uno scheletro!
MANRICO
Cessa!
AZUCENA
Non odi?... gente appressa...
I carnefici son... vogliono al rogo
Trarmi!... Difendi la tua madre!
MANRICO
Alcuno,
Ti rassicura, qui non volge...
AZUCENA
senza badare a Manrico, con ispavento
Il rogo!
Parola orrenda!
MANRICO
Oh madre!... oh madre!
AZUCENA
Un giorno, turba feroce l'ava tua condusse
Al rogo... Mira la terribil vampa!
Ella n'è tocca già! già l'arso crine
Al ciel manda faville!...
Osserva le pupille
Fuor dell'orbita lor!... ahi... chi mi toglie
A spettacol sì atroce?
cadendo tutta convulsa fra le braccia di Manrico
MANRICO
Se m'ami ancor, se voce
Di figlio ha possa d'una madre in seno,
Ai terrori dell'alma
Oblìo cerca nel sonno, e posa e calma.
La conduce presso alla coltre
AZUCENA
Sì, la stanchezza m'opprime, o figlio...
Alla quîete io chiudo il ciglio...
Ma se del rogo arder si veda
L'orrida fiamma, destami allor.
MANRICO
Riposa, o madre: Iddio conceda
Men tristi immagini al tuo sopor.
AZUCENA
tra il sonno e la veglia
Ai nostri monti... ritorneremo...
L'antica pace... ivi godremo..
Tu canterai... sul tuo lîuto...
In sonno placido... io dormirò!
MANRICO
Riposa, o madre: io prono e muto
La mente al cielo rivolgerò.
Azucena si addormenta. Manrico resta genuflesso accanto a lei
SCENA ULTIMA
Si apre la porta, entra Leonora: gli anzidetti, in ultimo il Conte con seguito di Armati
MANRICO
Ciel!.. non m'inganna quel fioco lume?...
LEONORA
Son io, Manrico...
MANRICO
Oh, mia Leonora!
Ah, mi concedi, pietoso Nume,
Gioia sì grande, anzi ch'io mora?
LEONORA
Tu non morrai... vengo a salvarti...
MANRICO
Come!... a salvarmi?, fia vero!
LEONORA
Addio...
tronca ogni indugio... t'affretta... parti...
accennandogli la porta
MANRICO
E tu non vieni?
LEONORA
Restar degg'io!...
MANRICO
Restar!...
LEONORA
Deh! fuggi!...
MANRICO
No.
LEONORA
cercando di trarlo verso l'uscio
Guai se tardi!
MANRICO
No...
LEONORA
La tua vita!...
MANRICO
Io la disprezzo...
Pur figgi, o donna, in me gli sguardi!...
Da chi l'avesti?... ed a qual prezzo?...
Parlar non vuoi?... Balen tremendo!...
Dal mio rivale!... intendo... intendo!...
Ha quest'infame l'amor venduto...
Venduto un core che mi giurò!
LEONORA
Oh, come l'ira ti rende cieco!
Oh, quanto ingiusto, crudel sei meco!
T'arrendi... fuggi, o sei perduto!
Nemmeno il cielo salvar ti può!
Leonora si getta ai piedi di Manrico
AZUCENA
dormendo
Ai nostri monti... ritorneremo...
L'antica pace... ivi godremo...
Tu canterai... sul tuo liuto...
In sonno placido... io dormirò...
MANRICO
Ti scosta...
LEONORA
Non respingermi...
Vedi?... languente, oppressa, io manco...
MANRICO
Va'... ti abbomino...
Ti maledico...
LEONORA
Ah, cessa!
Non d'imprecar, di volgere
Per me la prece a Dio
È questa l'ora!
MANRICO
Un brivido
Corse nel petto mio!
LEONORA
Cade bocconi
Manrico!
MANRICO
accorrendo a sollevarla
Donna, svelami...
Narra.
LEONORA
Ho la morte in seno...
MANRICO
La morte!...
LEONORA
Ah, fu più rapida
La forza del veleno
Ch'io non pensava!...
MANRICO
Oh fulmine!
LEONORA
Senti! la mano è gelo...
toccandosi il petto
Ma qui... qui foco orribile
Arde...
MANRICO
Che festi!... o cielo!
LEONORA
Prima che d'altri vivere...
Io volli tua morir!...
MANRICO
Insano!... ed io quest'angelo
Osava maledir!
LEONORA
Più non resisto!
MANRICO
Ahi misera!...
Entra il Conte, arrestandosi sulla soglia
LEONORA
Ecco l'istante... io moro...
stringendogli la destra in segno d'addio
Manrico! Or la tua grazia...
Padre del cielo... imploro...
Prima... che... d'altri vivere...
Io volli... tua morir!
Spira
CONTE
(Ah! volle me deludere,
E per costui morir!)
additando agli armati Manrico
Sia tratto al ceppo!
MANRICO
partendo tra gli armati
Madre... oh madre, addio!
AZUCENA
destandosi
Manrico!... Ov'è mio figlio?
CONTE
A morte corre!...
AZUCENA
Ah ferma!... m'odi...
CONTE
trascinando Azucena verso la finestra
Vedi?...
AZUCENA
Cielo!
CONTE
È spento!
AZUCENA
Egli era tuo fratello!..
CONTE
Ei!... quale orror!...
AZUCENA
Sei vendicata, o madre!
CONTE
inorridito
E vivo ancor!
(libretto: Salvatore Cammarano)