ATTO UNICO
PARTE PRIMA: "La Partenza"
Scena Prima
(Giardino nel castello di Ravenswood. Normanno e coro di abitanti del castello in arnese da caccia)
NORMANNO E CORO
Percorrete le spiagge vicine,
Percorriamo le spiagge vicine,
Della torre le vaste rovine:
Cada il velo di sì turpe mistero
Lo domanda… lo impone l'onor.
Splenderà l'esecrabile vero
Come lampo fra nubi d'orror,
L'onor lo vuol.
(il Coro parte rapidamente)
Scena Seconda
(Entrano Enrico e Raimondo. Enrico s'avanza fieramente accigliato, Raimondo lo segue mesto e silenzioso. Breve pausa)
NORMANNO
(accostandosi rispettosamente ad Enrico)
Tu sei turbato!
ENRICO
E n'ho ben donde. Il sai:
Del mio destin si impallidi la stella…
Intanto Edgardo… quel mortale nemico
Di mia prosapia, dalle sue rovine
Erge la fronte baldanzosa e ride!
Sola una mano raffermar mi puote
Nel vacillante mio poter…
Lucia osa respinger quella mano!…
Ah! suora Non m'è colei!
RAIMONDO
(in tuono di chi cerca di calmare l'altrui collera)
Dolente vergin,
che geme sull'urna recente
Di cara madre, al talamo potria
Volger lo sguardo? Ah! rispettiam quel core
Che trafitto dal duol, schivo è d'amore.
NORMANNO
(con ironia)
Schivo d'amor?… Lucia
D'amore avvampa.
ENRICO
Che favelli?…
RAIMONDO
(In disparte)
Oh detto!
NORMANNO
M'udite.
Ella sen già colà del parco
Nel solingo vial dove la madre
Giace sepolta. Impetuoso toro
Ecco su lei s'avventa…
Quando per l'aria
rimbombar si sente
Un colpo, e al suol repente
Cade la belva.
ENRICO
E chi vibrò quel colpo?
NORMANNO
Tal… che il suo nome ricoprì d'un velo.
ENRICO
Lucia forse?…
NORMANNO
L'amò.
ENRICO
Dunque il rivide?
NORMANNO
Ogni alba…
ENRICO
E dove?
NORMANNO
In quel viale.
ENRICO
Io fremo!
Né tu scovristi il seduttor?…
NORMANNO
Sospetto io n'ho soltanto.
ENRICO
Ah! parla.
NORMANNO
È tuo nemico.
RAIMONDO
(In disparte)
Oh ciel!…
NORMANNO
Tu lo detesti.
ENRICO
Esser potrebbe… Edgardo?
RAIMONDO
(In disparte)
Ah!…
NORMANNO
Lo dicesti.
ENRICO
Cruda… funesta smania
Tu m'hai destata in petto!…
È troppo, è troppo orribile
Questo fatal sospetto!
Mi fa gelare e fremere!…
Mi drizza in fronte il crin!
Colma di tanto obbrobrio
Chi suora mia nascea!
(Con terribile impulso di sdegno)
Pria che d'amor sì perfido
a me svelarti rea,
Se ti colpisse un fulmine,
Fora men rio dolor!
NORMANNO
Pietoso al tuo decoro
Io fui con te crudel!
RAIMONDO
(In disparte)
La tua clemenza imploro;
Tu lo smentisci, o ciel!.
Scena Terza
(Coro di cacciatori, Normanno ed Enrico)
CORO
(accorrendo a Normanno)
Il tuo dubbio è ormai certezza.
NORMANNO
(ad Enrico)
Odi tu?
ENRICO
Narrate.
RAIMONDO E CORO
(In disparte)
Oh giorno!
CORO
Come vinti da stanchezza
Dopo lungo errar d'intorno,
Noi posammo della torre
Nel vestibolo cadente:
Ecco tosto lo trascorre
In silenzio un uom pallente.
Come appresso ei n'è venuto
Ravvisiam lo sconosciuto:
Ei su rapido destriero
S'involò dal nostro sguardo…
Qual s'appella un falconiero.
Ne apprendeva, qual s'appella.
ENRICO
E quale?
CORO
Edgardo.
ENRICO
Egli!…
Oh rabbia che m'accendi,
Contenerti un cuor non può!
RAIMONDO
Ah! No, non credere…
No, no…
ENRICO
No, contenerti un cor non può
No, non può! No, no!
RAIMONDO
…Deh sospendi!…
…Ella… Ah!
ENRICO
No, no
RAIMONDO
M'odi!
ENRICO
Udir non vò!
La pietade in suo favore
Miti sensi invan ti detta…
Se mi parli di vendetta
Solo intenderti potrò.
Sciagurati!… il mio furore
Già su voi tremendo rugge…
L'empia fiamma che vi strugge
Io col sangue spegnerò.
Si, si spegnerò!
Io Col sangue spegnerò!
RAIMONDO
No, no, non può!
No, no, non può!
CORO
Si, si spegnerà!
Si, si spegnerà!
(Enrico parte: tutti lo seguono.)
Scena Quarta
(Parco. Nel fondo della scena un fianco del castello, con picciola porta praticabile. Sul davanti la così detta fontana della Sirena, fontana altra volta coperta da un bell'edificio, ornato di tutti i fregi della gotica architettura, al presente dai rottami di quest'edificio sol cinta. Caduto n'è il tetto, rovinate le mura, e la sorgente che zampilla si apre il varco fra le pietre, e le macerie postele intorno, formando indi un ruscello. È sull'imbrunire. Sorge la luna. Lucia viene dal castello, seguita da Alisa: sono entrambe nella massima agitazione. Ella si volge d'intorno, come in cerca di qualcuno; ma osservando la fontana, ritorce altrove lo sguardo)
LUCIA
Ancor non giunse!…
ALISA
Incauta!… a che mi traggi!…
Avventurarti, or che il fratel qui venne,
È folle ardir.
LUCIA
Ben parli! Edgardo sappia
Qual ne minaccia orribile periglio…
ALISA
Perché d'intorno il ciglio
Volgi atterrita?
LUCIA
Quella fonte, ah!… mai
Senza tremar non veggo… Ah! tu lo sai.
Un Ravenswood, ardendo
Di geloso furor, l'amata donna
Colà trafisse: l'infelice cadde
Nell'onda, ed ivi rimanea sepolta…
M'apparve l'ombra sua…
ALISA
Che dici!…
LUCIA
Ascolta:
Regnava nel silenzio
Alta la notte e bruna…
Colpìa la fonte un pallido
Raggio di tetra luna…
Quando sommesso un gemito
Fra l'aure udir si fè,
Ed ecco su quel margine
L'ombra mostrarsi a me, ah!
Qual di chi parla muoversi
Il labbro suo vedea,
E con la mano esanime
Chiamarmi a sè, parea.
Stette un momento immobile
Poi ratta dileguò,
E l'onda pria sì limpida,
di sangue rosseggiò!
ALISA
Chiari, oh ciel! ben chiari e tristi
Nel tuo dir presagi intendo!
Ah! Lucia, Lucia desisti
Da un amor così tremendo!
LUCIA
Egli è luce a giorni miei,
È conforto al mio penar
Quando rapito in estasi
Del più cocente amore,
Col favellar del core
Mi giura eterna fè,
Gli affanni miei dimentico,
Gioia diviene il pianto…
Parmi che a lui d'accanto
Si schiuda il ciel per me!
ALISA
Ah! Giorni d'amaro pianto
Ah! s'apprestano per te!
Ah! Lucia, ah! Desisti!
LUCIA
Ah! Quando, rapito in estasi, ecc.
ALISA
Egli s'avanza… La vicina soglia
Io cauta veglierò
(Rientra nel Castello.)
Scena Quinta
(Edgardo entra.)
EDGARDO
Lucia, perdona se ad ora
inusitata io vederti chiedea:
ragion possente
A ciò mi trasse.
Pria che in ciel biancheggi!
L'alba novella,
dalle patrie sponde
Lungi sarò.
LUCIA
Che dici?…
EDGARDO
Pe' Franchi lidi amici
Sciolgo le vele: ivi trattar m'è dato
Le sorti della Scozia…
LUCIA
E me nel pianto
Abbandoni così!
EDGARDO
Pria di lasciarti
Asthon mi vegga… io stenderò placato
A lui la destra, e la tua destra, pegno
Fra noi di pace, chiederò.
LUCIA
Che ascolto!…
Ah! no… rimanga nel silenzio sepolto
Per or l'arcano affetto…
EDGARDO
(con amarezza)
Intendo!
Di mia stirpe
Il reo persecutore de' mali miei
Ancor pago non è!
Mi tolse il padre
Il mio retaggio avito…
Né basta?
Che brama ancor quel cor feroce e rio?
La mia perdita intera?
il sangue mio?
Ei m'odia…
LUCIA
Ah! no…
EDGARDO
(con più forza)
Mi abborre…
LUCIA
Calma, oh ciel, quell'ira estrema!
EDGARDO
Fiamma ardente in sen mi scorre!
M'odi.
LUCIA
Edgardo!…
EDGARDO
M'odi, e trema.
Sulla tomba che rinserra
Il tradito genitore,
Al tuo sangue eterna guerra
Io giurai nel mio furore:
LUCIA
Ah!
EDGARDO
Ma ti vidi…in cor mi nacque
Altro affetto, e l'ira tacque…
Pur quel voto non è infranto…
Io potrei, si, si, potrei compirlo ancor!
LUCIA
Deh! ti placa…
deh! ti frena…
EDGARDO
Ah! Lucia!
LUCIA
Può tradirne un solo accento!
Non ti basta la mia pena?
Vuoi ch'io mora di spavento?
EDGARDO
Ah, no!
LUCIA
Ceda, ceda ogn'altro affetto;
Solo amor t'infiammi il petto…
Ah! il più nobile, il più santo
De' tuoi voti è un puro amor!
EDGARDO
Pur quel voto non è infranto…
Io potrei compirlo ancor…
LUCIA
Ah solo amor t'infiammi il petto,
Cedi, cedi a me, cedi, cedi all'amor.
EDGARDO
(con subita risoluzione)
Qui, di sposa eterna fede
Qui mi giura,
al cielo innante.
Dio ci ascolta,
Dio ci vede…
Tempio, ed ara è un core amante;
(ponendo un anello in dito a Lucia)
Al tuo fato unisco il mio
Son tuo sposo.
LUCIA
(porgendo a sua volta il proprio anello a Edgardo)
E tua son io.
LUCIA, EDGARDO
Ah! Soltanto il nostro foco
Spegnerà di morte il gel!
LUCIA
Ai miei voti amore invoco.
Ai miei voti invoco il Ciel.
EDGARDO
Ai miei voti invoco il ciel.
Separarci omai conviene.
LUCIA
Oh parola a me funesta!
Il mio cor con te ne viene.
EDGARDO
Il mio cor con te qui resta.
LUCIA
Ah! Edgardo! Ah! Edgardo!
EDGARDO
Separarci omai convien.
LUCIA
Ah! talor del tuo pensiero
Venga un foglio messaggero,
E la vita fuggitiva
Di speranza nutrirò.
EDGARDO
Io di te memoria viva
Sempre oh cara, serberò.
LUCIA
Verranno a te sull'aure
I miei sospiri ardenti,
Udrai nel mar che mormora
L'eco de' miei lamenti…
Pensando ch'io di gemiti
Mi pasco, e di dolor.
Spargi una mesta lagrima
Su questo pegno allor!
EDGARDO
Verranno a te sull'aure
I miei sospiri ardenti,
Udrai nel mar che mormora
L'eco de' miei lamenti…
Pensando ch'io di gemiti
Mi pasco, e di dolor.
Spargi una mesta lagrima
Su questo pegno allor!
LUCIA, EDGARDO
Verranno a te sull'aure
I miei sospiri ardenti,
Udrai nel mar che mormora
L'eco de' miei lamenti…
Pensando ch'io di gemiti
Mi pasco, e di dolor.
Spargi una mesta lagrima
Su questo pegno allor!
LUCIA
Il tuo scritto sempre viva
la memoria in me terrà
EDGARDO
Cara! Sì, sì, Lucia!
Io parto…
LUCIA
Addio…
EDGARDO
Rammentati! Ne stringe il Ciel!
LUCIA
Edgardo!
EDGARDO
Addio!
(Edgardo parte; Lucia si ritira nel castello.)