ATTO PRIMO
(L'interno della "Polka". Uno stanzone costruito rozzamente in forma di triangolo, del quale due pareti costituiscono i lati, quello a destra più sviluppato. L'angolo nel fondo è smussato da una grande apertura che forma la porta, a due battenti, che si sprangano dall'interno. In una parete laterale una scaletta porta ad un pianerottolo che sporge sulla stanza come un ballatoio dal quale pendono pelli di cervo e ruvidi drappi di vivi colori. Sotto il ballatoio un breve passaggio immette nella "sala da ballo" come indica una scritta a caratteri rossi. Il passaggio è custodito da un orso impagliato. Presso la porta di fondo, è il banco con bicchieri, bottiglie, ecc: dietro di esso, ad un lato, una credenzetta senza sportelli, con stoviglie, e dall'altro lato, un piccolo barile nel quale i minatori depositano la polvere d'oro. Dietro il banco, nel mezzo, una finestra rettangolare con telaio a dadi: in alto, sopra la finestra è scritto a grandi lettere: " A real home for the boys". Sulla stessa parete è affisso un avviso di taglia di 5000 dollari: si leggono chiaro le cifre, il nome "Ramerrez" la firma "Wells Fargo". Dal soffitto pende una varietà di caratteristici commestibili. Da una parte uno schermo di lamina di ferro, per riparare le persone dai colpi di pistola: dall'altro un largo camino. Verso il proscenio il tavolo del "faraone" con accessori pel giuoco - un altro tavolo verso il fondo - un altro ancora presso il banco. Dalla grande porta del fondo e attraverso la finestra si scorge la valle, con la sua vegetazione selvaggia di quercie e conifere basse, tutta avvolta nel fiammeggiare del tramonto. Lontano, le montagne nevose si sfumano di toni d'oro e di viola. La luce violenta dell'esterno, che va calando rapidamente, rende anche più oscuro l'interno della "Polka". Nel buio appena si scorgono i contorni delle cose. A sinistra, quasi al proscenio, presso il camino, si vede rosseggiare la bragia del sigaro di Jack Rance. Presso la scaletta a destra, su di una botte è seduto, con la testa fra le mani, Larkens. A un tratto si alza, si leva di tasca una lettera, la guarda con tristezza, va al banco, prende un francobollo, ve l'appiccica sopra, la depone nella cassetta e ritorna a sedere. Fuori, nella lontananza, s'incrociano grida ed echi lamentosi di canti).
VOCI LONTANE
Alla "Polka"!
Alle "Palme"!
"Hallo!"
«Hallo!»
(un ritornello lontanissimo)
"Là lontano,
Là lontano,
quanto piangerà!…"
(Nick, esce dal sottoscala con una candela che ha acceso al lumino ad olio. Accende le candele sparse qua e là: sale su uno sgabello e accende la lampada di mezzo : accende i lumi della sala da ballo, poi sale ad accendere quelli della saletta superiore. La Polka si anima ad un tratto. Cominciano ad entrare a gruppi i minatori di ritorno dal campo)
HARRY, JOE, BELLO ED ALTRI
(entrando)
"Hallo", Nick!
NICK
Buona sera, ragazzi
SID, HAPPY, BILLY
"Hallo"!
NICK
"Hallo"!
JOE, BELLO
(canterellando un ritornello americano)
"Dooda, dooda, day"
HARRY
(sedendosi al tavolo del faraone)
Sigari, Nick!
JOE
(battendo una mano sul tavolo)
whisky!
NICK
Son qua.
BELLO
Minnie?
NICK
Sta bene.
SID
(che si è seduto al tavolo del faraone, agli altri che sono intorno)
Ragazzi, un faraone! Chi ci sta?
HARRY
Io ci sto.
HAPPY
Anch'io ci sto.
JOE
Anch'io.
BELLO
"All right!» Chi è che tiene banco?
HAPPY
(indicando Sid)
Sid.
BELLO
Brutto affare.
SID
(gettando con sprezzo le carte sul tavolo)
Chi vuol mischiare, mischi.
(Harry mischia le carte)
JOE
(battendo con la palma aperta sulla spalla di Sid)
"Holla!"
(Entrano Sonora e Trin seguiti da parecchi minatori
con selle ed arnesi che sono gettati rumorosamente a terra; alcuni poi salgono alle sale superiori, altri
vanno nella sala da ballo e attorno al tavolo di giuoco)
SONORA, TRIN
Da cena, Nick!
Che cosa c'è?
NICK
C'è poco.
Ostriche sott'aceto…
SONORA
Quello che c'è.
TRIN
… con whisky.
SONORA
(battendo sulle spalle di Larkens )
"Hallo", Larkens!
LARKENS
(con melanconia, senza alzare il capo dalle mani)
"Hallo"!
MINATORI
(preparandosi al giuoco)
Andiamo!…
SID
Fate il giuoco.
(Nick, affaccendato, va e viene con bottiglie e bicchieri dalla saletta superiore alla sala da ballo. Apparecchia anche il tavolino di mezzo per Sonora e Trin)
JOE
(puntando)
Al "giardino"!
HARRY
(c. s.)
Alle "piccole"!
BELLO
(c. s.)
Alle "grandi"!
MINATORI
(dal ballatoio)
Nick, da bere!
SONORA
(a Trin, sedendo al tavolino apparecchiato)
Ti aspetto?
TRIN
(dal gruppo dei giuocatori, a Sonora)
Vengo…
HAPPY
Gettoni!
SID
Un re… Un asso.
BELLO
(con rabbia)
Maledetto
RANCE
(a Nick che gli passa accanto, accennandogli Larkens, che ha chinato il capo sulle braccia)
Larkens che ha?
Sta male?
NICK
Il suo solite male. Nostalgia.
Mal di terra natia
Ripensa la sua vecchia Cornovaglia
e la madre lontana che l'aspetta…
RANCE
(riaccendendo il sigaro)
Che terra maledetta, quest'occidente d'oro!
NICK
Ha la malaria gialla.
L'oro avvelena il sangue a chi lo guarda.
RANCE
E Minnie, come tarda!
(Esce per la porta del fondo)
(Al tavolo del faraone il giuoco continua più intenso)
SID
(a Happy, indicando la puntata)
Quanti dollari?
HAPPY
Dieci.
SID
(dandogli il resto)
E novanta, fan cento.
Fante… Regina…
JOE
Hurrà! Evviva!
HAPPY
(con rabbia)
Sacramento!
TRIN
Australiano d'inferno!
JOE
Il tre non vince mai.
TRIN
Tutto sul tre!
SID
Tre… Sette…
(I giuocatori puntano con più accanimento, s'odono parole come bestemmie represse e tintinnii di monete)
TRIN
Tutto perso. "Good bye!"
(Si stacca dal tavolo del giuoco e siede a quello dove Sonora sta mangiando. Al tavolo del giuoco si accalorano di più le discussioni e le proteste. Nick corre di qua e di là portando bibite, sigari, ecc. Alcuni minatori salgono al piano superiore, altri ne discendono; chi va ai banco, chi si sofferma al tavolo del giuoco interessandosene. Entrano pure nuovi tipi di minatori. Billy si avvicina al banco furtivamente, ruba dei sigari ed esce. Nel cielo nuvoloso si vedono grandi squarci stellati).
NICK
(rientrando dalla sala da ballo, forte a tutti)
Nella sala, ragazzi,
vi si vuole a ballare!
SONORA
A ballare? Son pazzi!
Io non ballo con uomini!
(a Trin)
Ti pare?
TRIN
Giusto.
SONORA
(alzandosi, in disparte a Nick che torna dal banco con la cassetta dei sigari)
Minnie infine s'è decisa per me?
NICK
(furbescamente, secondandolo)
Certo: ho capito che siete il preferito!…
SONORA
(gongolando, forte ai compagni)
Sigari a tutti!
TUTTI
Hurrà!
(Nick corre a prendere la cassetta dei sigari, distribuendo; discende dalla sala da ballo escono due giovanotti danzando).
TRIN
(fermando Nick, in disparte, sottovoce)
Nick, che ti ha detto?
NICK
(furbescamente anche a lui)
Mah! Se ho ben capito
voi siete il preferito.
TRIN
(gongolando)
Whisky per tutti!
TUTTI
Hurrà!
(Nick porta in giro bottiglie e bicchieri)
JAKE WALLACE
(di fuori cantando)
"Che faranno i vecchi miei
là lontano,
là lontano,
che faran laggiù?
Tristi e soli i vecchi miei
piangeranno,
penseranno
ch'io non torni più!"
NICK
(facendosi sulla porta)
Ragazzi, vi annunzio Jake Wallace
il menestrello del campo!
(Ma già la canzone nostalgica ha preso tutte quelle anime avide e rudi: le teste si sollevano, gli orecchi sono tesi: il giuoco langue. Quelli del piano superiore si affacciano ad osservare: nel silenzio, il tintinnio dei gettoni adagio, adagio si spegne. Jake Wallace, il cantastorie, appare sulla porta cantando e accompagnandosi sul banjo).
JAKE WALLACE
(entrando)
"La mia mamma…
(Si ferma stupito del silenzio che l'accoglie. Tutti i minatori, col viso proteso verso di lui, gli fanno cenno con le mari di continuare)
… che farà
s'io non torno,
s'io non torno?
Quanto piangerà!"
ALCUNI MINATORI
(dal tavolo del giuoco)
Al telaio tesserà
lino e duolo
pel lenzuolo
che la coprirà…"
ALCUNI MINATORI
(dal ballatoio della sala superiore)
E il mio cane dopo tanto…
JAKE WALLACE
Il mio cane…
ALTRI MINATORI
(di sopra)
il mio cane mi ravviserà?…"
(Una nostalgia quasi disperata si impadronisce di tutti. Qualcuno, che ha cominciato ad accompagnare la canzone battendo col pugno dei colpi sordi sul tavolo, si interrompe)
HARRY
(prorompendo come in un singhiozzo)
O mia casa, al rivo accanto…
I MINATORI
(dal tavolo)
… là lontano…
I MINATORI
(di sopra)
là lontano…
TUTTI
(sommessamente)
… Chi ti rivedrà?"
(Il canto si spegne angosciosamente. Silenzio. Larkens, al canto nostalgico, si scosso dai suo torpore doloroso, e si è alzato. Alle ultime parole del coro scoppia in pianto. Jake Wallace entra nella stanza, si fa versare da bere al banco da Nick e poi esce per la porta del fondo)
VOCI
Jim, perchè piangi?… Jim!…
Che hai ?…
LARKENS
(in lacrime, supplicando)
Non reggo più,
non reggo più, ragazzi! Son malato,
non so di che.. Mandatemi,.
ah, mandatemi via! Son rovinato!
Son stanco di piccone e di miniera!
Voglio l'aratro, vo' la mamma mia!…
(Tutti gli sono attorno, confortandolo, commossi. Sonora prende un cappello e invita tutti a versar denari per Larkens. Rance rientra in scena)
SONORA
Per rimandarlo a casa…
VOCI
Prendi… - To'… - Cinque dollari!
Altri cinque!… - A te, Son…
Anche questi..-
SONORA
(Versa il contenuto del vassoio nelle mani di Larkens)
Coraggio!
LARKENS
(commosso, rivolgendosi un po' a tutti ed avviandosi, mandando saluti, esce, salutato da tutti con cenni della mano)
Grazie, grazie ragazzi!…
(Larkens esce; i minatori riprendono il loro posto ai tavoli)
VOCI
Va tutto?… - Al quattro… - Al tre-
Raddoppio… - Giuoco fatto…
Niente va più!… - Due!… Re!
BELLO
(che ha colto Sid a barare, dà un gran pugno sul tavolo e butta le carte in faccia a Sid)
Questa è da ladro!
SONORA
(estraendo il revolver e minacciandone Sid)
Su le mani!… Baro!
(tutti si alzano in grande agitazione. Joe prende per le spalle Sid she si è alzato e tiene alte le braccia. Trin gli piglia il revolver e lo dà a Nick che si è avvicinato appena scoppia il tumulto. Nick ripone il revolver di Sid in un cassetto del banco)
BELLO
(a Sid)
Su le braccia!
(prende il mazzo di carte che Sid teneva nascoste in una tasca interna della giacca e le butta sul tavolo)
Guardate!
HARRY
Sia legato!
VOCI
Al laccio il ladro!
Al laccio il baro!
(Sid è afferrato e portato in mezzo alla scena. Tutti gli sono addosso malmenandolo. Jake Rance, che era uscito, comparisce sulla porta della sala da ballo, osservando la scena con fredda indifferenza)
SID
(supplichevole)
Per carità'…
JACK RANCE
(avvicinandosi, freddamente)
Che succede?
BELLO
Ha barato!
Avrà ciò che gli spetta!…
VOCI
Al laccio!…
RANCE
(sorride, si leva di tasca con fiamma il fazzoletto, lo spiega con flemma, e si pulisce le scarpe appoggiando il piede ad una sedia)
Andiamo, ragazzi!
Un po' di calma… Qua… vediamo.
VOCI
Al laccio, Sid
A morte!
(Tutti si stringano di nuovo minacciosi attorno a Sid tremante)
RANCE
(trattenendoli, freddo)
Evvia! Che è poi la morte?
Un calcio dentro al buio e buona notte!
So un castigo più degno.
Datemi la sua carta…
(Dànno a Rance il due di picche; egli con uno spillo lo appunta sul petto di Sid, sopra il cuore)
Sopra il cuore,
come si porta un fiore.
Non toccherà più carte.
È questo il segno.
Se si azzardasse a toglierlo, impiccatelo.
(a Bello, con autorità)
Domani al campo, tu spargi la voce.
(dando un calcio a Sid)
Va!
SID
(piagnucoloso, raccomandandosi)
Ragazzi, siate buoni!…
TUTTI
(sbertandolo e spingendolo fuori)
Via di qua!
Via! - Fuori! - Via di qua! - Ladro! -
Uh! Uh!
(Lo cacciano a pedate. Rance si siede al tavolo del faraone, invitando Sonora, Trin e altri)
RANCE
(a Sonora e Trin)
Un poker!
(a Nick)
Nick, gettoni!
(Nick porta i gettoni. Mentre si rimettono al giuoco, entra Ashby)
ASHBY
Sceriffo, "hallo!»
RANCE
(ai minatori)
Ragazzi, fate largo!
Presento mister Ashby, dell'Agenzia Wells Fargo.
(Ashby stringe la mano a Rance, a Sonora e a Trin e agli altri più vicini. Saluta con un cenno della mano i più lontani, che rispondono con lo stesso cenno)
ASHBY
Nick, portami da bere.
(ai vicini, sedendosi al tavolo con Rance)
Come sta la ragazza?
TUTTI
(lusingati)
Grazie, bene.
(Nick porta da bere a Ashby)
RANCE
Che nuove del bandito?
ASHBY
Da tre mesi lo apposto
non è molto discosto…
(Nick esce)
RANCE
(a Ashby)
Dicon che ruba come un gran signore!
È spagnuolo?
ASHBY
La banda di ladri, a cui comanda,
è messicana: gentaccia gagliarda,
astuta, pronta a tutto. State in guardia.
Io mi, sdraio. Son stanco, ho l'ossa rotte.
(Si alza e s'avvia verso il sottoscala)
A tutti, buona notte!
(Prende un mantello sotto la scala: si adagia sui sacchi, senza curarsi di quanto gli succede intorno. Nick ritorna dentro con un vassoio pieno di bicchieri con whisky e limone)
TRIN
(a Nick)
Che cos'è ?
NICK
Offre Minnie!
TUTTI
Viva Minnie!
Viva la nostra Minnie!
RANCE
(con sussiego)
Mistress Rance, fra poco.
SONORA
(scattando)
No, faccia di cinese!
Minnie si prende giuoco di te!
RANCE
(alzandosi, livido)
Ragazzo, è l'whisky che lavora.
Ti compatisco… Di Jack Rance finora
nessuno, intendi, s'è mai preso giuoco!
(avanza verso Sonora)
E buon per te ch'io non curi le offese
degli ubriachi!
SONORA
(Dà un pugno sul tavolo; gli altri si voltano, cercano di calmare Sonora, ma questi si svincola e si alza minacciando Rance)
Vecchio biscazziere!
Minnie ti burla!
RANCE
(avanzandosi d'un passo)
Provalo!
SONORA
(svincolandosi)
Ti burla, muso giallo!
RANCE
Ah, miserabile!
(Gli si slancia contro; si azzuffano; gli altri cercano dividerli, ma non fanno a tempo; una donna è entrata d'un balzo, li ha, con ferino polso, divisi violentemente, strappando dalle mani di Sonora la pistola, È Minnie. Bello la segue, fermandosi al banco a guardare, ammirato. Un grido scoppia da tutte le parti: l'ira cade subitamente. Solo Rance si apparta, tutto cupo, nella sua sedia di sinistra).
TUTTI
(con entusiasmo, agitando i cappelli)
"Hallo" Minnie! "Hallo" Minnie!
MINNIE
(avanzandosi, con autorità)
Che cos'è stato?…
(severa, a Sonora)
Sempre tu, Sonora?
TRIN
Nulla, Minnie; sciocchezze…
Si scherzava!
MINNIE
(adirata)
Voi manderete tutto alla malora!
Vergogna!…
JOE
Minnie…
MINNIE
Non farò più scuola.
TUTTI
No, Minnie, no!…
SONORA
(imbarazzato)
Sai, quando tu ritardi ci si annoia…
Ed allora…
MINNIE
(scuote la testa e sorride rabbonita; avvicinandosi al banco, vede Bello in contemplazione)
Bello, che fai?
Che guardi?
BELLO
(si scuote, sorridendo impacciato)
Nulla…
ALCUNI
(ridendo)
Guardava… te!
JOE
(offrendole il mazzolino di fiori)
Minnie, li ho colti
lungo il Torrente Nero… Al mio paese
ce ne son tanti! I prati ne son folti…
MINNIE
Oh, grazie, grazie, Joe!…
SONORA
(levandosi di tasca un nastro ripiegato)
È passato pel campo oggi un merciaio
di San Francisco… Aveva trine e nastri.
(con galanteria affettuosa, svolgendo il nastro)
Questo è per voi… Vedete, è color porpora
colpe la vostra bocca…
HARRY
(come Sonora, spiegando un fazzoletto di seta)
E questo è azzurro, come il vostro sguardo!
MINNIE
Grazie, grazie!…
ASHBY
(che si è rialzato e si è avvicinato al banco, alzando il bicchiere)
Gli omaggi di Wells Fargo!
MINNIE
(toccando il suo bicchiere con quello di Ashby)
Hip! Hip!…
(offrendo sigari ad Ashby)
"Regalias" ? "Auroras" ? "Eurekas" ?
ASHBY
(con galanteria affettata)
Se li scegliete voi, la qualità
non conta nulla. Ognuno
avrà per me il profumo
della man che li tocca!
NICK
(a Minnie, sommessamente)
Vi prego, andate in giro ogni vostra parola,
ogni sorriso è una consumazione!
MINNIE
(battendolo sulla spalla)
Mala lingua!
(scorgendo Rance in disparte)
Vi do la buona sera, sceriffo!
RANCE
Buona sera, Minnie.
SONORA
(a Minnie consegnandole un sacchetto d'oro)
Tira una riga sul mio conto!
(Minnie cancella il conto di Sonora, pesa l'oro, io contrassegna e lo ripone nel barile)
ASHBY
(a Rance)
Con queste bande in giro, è una pazzia
tener l'oro qua dentro… All'Agenzia
starebbe molto meglio.
(Continua a parlare con Rance, seduto al tavolo del faraone. Minnie ha preso dal cassetto del banco un libro, la Bibbia, ed è venuta in mezzo alla stanza. Tutti i minatori la seguono e le fanno circolo intorno. Qualcuno rimane in piedi, due portano lì vicino una panca e si siedono. Anche Minnie si siede ed apre la Bibbia. Rance e Ashby, di lontano, guardano e tacciono)
MINNIE
(sfogliando la Bibbia)
Dove eravamo?… Ruth… Ezechiel… No…
Ester?… Ali, ecco il segno.
"Salmo cinquantunesimo, di David…"
(a Harry che si è seduto)
Harry, ricordi chi era David?
HARRY
(alzandosi, grottescamente, come uno scolaretto che reciti la lezione)
Era un re dei tempi antichi, un vero eroe
che quando ancor era ragazzo, armatosi
d'una mascella d'asino,
affrontò un gran gigante e l'ammazzò…
MINNIE
(ridendo)
Che confusione!… Siedi.
(Harry siede confuso)
A posto, Joe!
Ora leggiamo. "Versetto secondo
Aspergimi d'issòpo e sarò mondo…"
TRIN
(ingenuo)
Che cos'è quest'issòpo, Minnie?
MINNIE
È un'erba che fa in Oriente…
JOE
(dolcemente)
E qui da noi non fa?
MINNIE
Sì, Joe, nel cuore ognun di noi ne serba
un cespuglietto…
JOE
(ridendo)
Nel cuore?
MINNIE
Nel cuore.
(continuando a leggere)
"Lavami e sarò bianco come neve.
Poni dentro al mio petto
un puro cuore, e rinnovella in me
uno spirito eletto…"
(interrompendosi)
Ciò vuol dire, ragazzi, che non v'è,
al mondo, peccatore
cui non s'apra una via dl redenzione…
Sappia ognuno di voi chiudere in se
questa suprema verità d'amore.
(se senti il galoppo d'un cavallo)
NICK
(accorrendo alla porta)
La posta!
POSTIGLIONE
(fuori, apparendo sulla porta, a cavallo)
"Hallo", ragazzi!
(dà le lettere a Nick, che le porta dentro)
State attenti!
S'è visto sul sentiero un ceffo di meticcio…
(Nick distribuisce; un dispaccio per Ashby; lettere a Happy, Bello e Joe; a Harry un giornale. Ashby apre il dispaccio, lo legge con stupore)
ASHBY
Postiglione!
(Entra il Postiglione. Tutti gli sono intorno: Ashby lo interroga)
Conosci certa Nina?
Nina Micheltorena?
MINNIE
(interponendosi, con aria di donna informata)
E una finta spagnola
nativa di Cachuca, una sirena
che fa molto consumo di nerofumo
per farsi l'occhio languido.
… Chiedetene ai ragazzi!
(Il Postiglione esce con Nick. Minnie torna al banco. Happy, Bello, Joe ed altri, in varie pose, chi più indietro, chi più avanti scorrono le loro lettere. Harry legge il giornale. Ashby e Rance si avanzano verso il proscenio)
ASHBY
Sceriffo, questa sera
ho Ramerrez al laccio…
RANCE
Come?
ASHBY
(mostrandogli il dispaccio ripiegato)
L'avventuriera
mi dice che sa il covo del bandito
e che stanotte a mezzanotte vada
alle "Palme" a trovarla.
RANCE
(dubitoso)
Quella Micheltorena è una canaglia.
Ashby non vi fidate: è un brutto azzardo.
ASHBY
(strizzando l'occhio)
Hum! Vendette di donne innamorate…
Ad ogni modo, Rance, tengo l'invito.
(Asbby esce per la porta di fondo, accompagnato da Rance. Sparsi qua e là i minatori continuano a leggere le loro lettere; chi straccia con dispetto la lettera dopo averla letta, dicendo: Maladetta. Altri invece la bacia e la mette con grande cura nel portafoglio; altri leggono e ripongono le loro lettere dicendo: va bene. Minnie, al banco, parla scherzosa con Sonora e Trin)
BELLO
(leggendo una lettera)
Ketty sposa? E chi sposa la mia Ketty?
Sentì! L'orologiaio suo vicino…
Quel vecchio sordo!… Mah!…
(sospiro di chi ricorda molte cose)
Povera Ketty!
HAPPY
(leggendo sottovoce)
"… Perfino il pappagallo s'è avvilito;
non grida più: "Buongiorno, fratellino!"
ma chiama: te Happy" e poi dice: "Partito!"…
HARRY
(leggendo il giornale)
Incendi, guerre, terremoti, piene…
Quante cose nel mondo!… E al mio villaggio,
che faranno laggiù? Staranno bene?…
JOE
(leggendo)
"Pur troppo, Joe, ci son notizie tristi…"
(continua a leggere sottovoce, poi dà un gran pugno sul tavolo e si butta di schianto sdraiato su una panca, con la testa fra le mani, mugolando)
TUTTI
(facendoglisi attorno)
Joe, che c'è? - Brutte nuove? -
Su, coraggio!
JOE
(sbattendo in terra il berretto, con ira dolorosa)
Ed anche nonna se n'è andata!
(sta per dire altre parole, ma si trattiene, si morde un dito, asciuga gli occhi col dorso della mano e ordina, seccamente)
Whisky!
(va al banco dove è Minnie, beve ed esce).
NICK
(rientrando, dalla porta di fondo)
C'è fuori uno straniero…
MINNIE
Chi è
NICK
Non l'ho mai visto…
Sembra di San Francisco.
Mi ha chiesto un whisky ed acqua.
MINNIE
Whisky ed acqua? Che son questi pasticci?
NICK
È quello che gli ho detto
Alla "Polka" si beve l'whisky schietto.
MINNIE
Bene, venga. Gli aggiusteremo i ricci.
(Nick esce di nuovo. Intorno a un tavolo rimangono tre o quattro a giuocare ai dadi; dopo poco se ne vanno; tutti a poco a poco si allontanano, chi nella sala da ballo, chi esce, chi va sopra. Rimangono soli Minnie e Rance. Rance si fa più dappresso a Minnie, parlandole con voce tremante di desiderio)
RANCE
Ti voglio bene, Minnie…
MINNIE
(sorridendo, indifferente)
Non lo dite…
RANCE
Mille dollari, qui, se tu mi baci!…
MINNIE
(nervosa, ridendo)
Rance, voi mi fate ridere…
Su via, finitela!
RANCE
(incalzandola)
Tu non puoi star qui soia!
Ti sposo..,
MINNIE
(scansandolo, ironica)
E vostra moglie, che dirà?…
RANCE
Se tu lo vuoi, mai più mi rivedrà!
MINNIE
(con fierezza)
Rance, basta! M'offendete!
Vivo sola così, voi lo sapete,
perchè così mi piace…
(frugandosi ili petto e facendo luccicare in faccia a Rance una pistola )
con questa compagnia sicura e buona,
che mai non m'abbandona…
Rance, lasciatemi in pace.
(Si ripone la pistola nel petto. Rance si allontana dal banco in silenzio, siede al tavolo del faraone e nervosamente mischia le carte. Minnie lo guarda di sottecchi, poi gli si avvicina)
Siete in collera, Rance? Perchè?
Vi ho detto il mio pensiero schietto…
RANCE
(getta le carte sul tavolo con un gesto violento, poi con voce aspra e tagliente)
Minnie, dalla mia casa son partito,
ch'è là dai monti, sopra un altro mare:
non un rimpianto, Minnie, m'ha seguito,
non un rimpianto vi potea lasciare!
Nessuno mai mi amò, nessuno ho amato,
nessuna cosa mai mi diè piacere!
Chiudo nei petto un cuor di biscazziere,
amaro e avvelenato,
che ride dell'amore e del destino:
mi son messo in cammino
attratto sol dal fascino dell'oro…
È questo il solo che non m'ha ingannato.
Or per un bacio tuo getto un tesoro!
MINNIE
(sognando)
L'amore è un'altra cosa…
RANCE
(beffardo)
Poesia
MINNIE
Laggiù nel Soledad, ero piccina,
avevo una stanzuccia affumicata
nella taverna sopra la cucina.
Ci vivevo con babbo e mamma mia.
Tutto ricordo: vedo le persone
entrare e uscire a sera.
Mamma facea da cuoca e cantiniera,
babbo dava le carte a faraone.
Mamma era bella, aveva un bel piedino.
Qualche volta giuocava anch'essa; ed io,
che me ne stavo sotto al tavolino
aspettando cader qualche moneta
per comprarmi dei dolci, la vedevo
serrar furtiva il piede al babbo mio…
S'amavan tanto!… Anch'io così vorrei
trovare un uomo: e certo l'amerei.
RANCE
(guardandola fisso, minaccioso, poi reprimendosi)
Forse, Minnie, la perla è già trovata?
(Minnie stà per rispondere, quando Nick rientra. È con lui Dick Johnson. Ha sotto il braccio la sella del suo cavallo)
JOHNSON
(posando la sella in terra, fieramente)
Chi c'è, per farmi i ricci?…
MINNIE
(ha uno scatto di sorpresa, come chi riconosce una persona. Ma si frena subito)
Salute allo straniero!
JOHNSON
(anche lui, dopo un moto di stupore, con fare più dolce)
Io son quello che chiesi whisky ed acqua.
MINNIE
(premurosa)
Davvero?
Nick, il signore prende l'whisky come gli pare.
(Controscena di meraviglia di Nick e Rance. Nick cerca sotto il banco la caraffa dell'acqua. Rance osserva, con le ciglia aggrottate)
(indicando a Johnson una panca, un po' imbarazzata)
Sedetevi… Dovete essere stanco…
JOHNSON
(con lo stesso imbarazzo, guardandola)
La ragazza del campo?
MINNIE
(arrossendo)
… Sì.
RANCE
(provocante e canzonatorio, avvicinandosi a Johnson)
Nessuno straniero può entrare al campo.
Certo, voi sbagliaste sentiero, giovinotto.
Per caso, andavate a trovare
Nina Micheltorena?
MINNIE
(a Rance, sgridandolo)
Rance!
JOHNSON
Fermai il cavallo qualche momento appena
per riposarmi… e,
al caso, tentare un baccarat.
RANCE
(aspro)
Giuocare? E il vostro nome?
MINNIE
(ridendo)
Forse che qui si sa
il nome della gente?
JOHNSON
(fissando Rance)
Johnson.
RANCE
(ostile)
Johnson… E poi?
JOHNSON
Vengo da Sacramento.
MINNIE
(con molta gentilezza)
Benvenuto fra noi,
Johnson di Sacramento!
(Rance si ritira in disparte, fremendo. Nick esce)
JOHNSON
(a Minnie. Entrambi sono appoggiati al banco)
Grazie… Vi ricordate di me?
MINNIE
(sorridendo)
Sì, se anche voi mi ricordate…
JOHNSON
E come non potrei?
Fu pel sentiero di Monterey…
MINNIE
Fu nel tornare…
Mi offriste un ramo di gelsomino…
JOHNSON
E poi vi dissi: Andiamo a cogliere le more…
MINNIE
Ma io non venni…
JOHNSON
È vero…
MINNIE
Ricordate, signore?
JOHNSON
Come adesso…
MINNIE
Io ripresi il mio cammino,
Voi dicevate…
(abbassando gli occhi)
Non ricordo più…
JOHNSON
(avvicinandolesi)
Sì, che lo ricordate
Dissi che da quell'ora…
MINNIE
Non m'avreste scordato.
JOHNSON
Nè v'ho scordato mai!
MINNIE
Quanto tempo sperai
di rivedervi… E non vi vidi più!
RANCE
(si è avvicinato al banco. Con un colpo rovescia il bicchiere di Johnson)
Signor Johnson, infine voi m'avete seccato!
Sono Jack Rance, sceriffo. Non mi lascio burlare.
Che venite a far qui?
(Johnson si ritrae d'un passo e lo guarda sdegnosamente. Rance va alla porta della sala da ballo e chiama:)
Ragazzi!
Uno straniero ricusa confessare,
perchè si trova al campo!
I MINATORI
(investendo Johnson)
Chi é ? Dov'è?
Lo faremo cantare!
MINNIE
(arrestandoli con un gesto imperioso)
Io lo conosco! Innanzi al campo intero
sto garante per Johnson!…
(L'intervento di Minnie calma tutti i minatori, che si avvicinano a Johnson, salutando con fare cordiale)
SONORA
Buona sera, signor Johnson!
JOHNSON
(con effusione, stringendo le mani che gli si tendono)
Ragazzi, buona sera
TRIN
(indicando Rance, che si è ritirato indietro, più pallido del consueto)
Ho piacere per lui!
Questo cialtrone smetterà quel suo fare da padrone!
HARRY
(a Johnson, indicando la sala da ballo)
Signor Johnson, un valzer?…
JOHNSON
Accetto.
(offrendo il braccio a Minnie)
Permettete ?
(Tutti guardano Minnie, fra lo stupore e la gioia, sorridendo come per incitare Minnie a ballare. Soltanto Rance ha l'aspetto accigliato)
MINNIE
(confusa, ridendo)
Io?… Scusatemi, Johnson : voi non lo crederete,
tua non ho mai ballato in vita mia…
JOHNSON
(sorridendo)
Andiamo…
TUTTI
Avanti, Minnie!… Sarebbe scortesia!
MINNIE
(decidendosi, graziosamente)
E andiamo pure!
(prende il braccio di Johnson)
TUTTI
Avanti! Musica!… Hip!… Hurrah!
(Trin e Sonora tengono aperto l'uscio della sala: Harry ed altri minatori battono il tempo con le mani: Minnie e Johnson scompaiono nella sala, danzando, seguiti dagli uomini; restano Sonora, Tin, Bello, Harry, Rance)
NICK
(rientrando)
Dov'è Minnie ?
RANCE
(ringhioso)
E là dentro
che balla con quel can di pelo fino
giunto da Sacramento!
(Vede la sella di Johnson a terra, con un calcio la butta lontano Nick scrolla le spalle. Si sentono di fuori delle grida. Appare sulla porta Ashby, con pochi uomini, gettandosi innanzi José Castro)
ASHBY
Al laccio! Legatelo!
(Alcuni lo legano. Castro cade a terra, a sinistra, quasi al proscenio, con aria di bestia terrorizzata)
CASTRO
(vedendo la sella di Johnson, fra sè)
La sella del padrone! L'hanno' preso!
ASHBY
(a Nick, ansando)
Da bere!… Sono morto.
RANCE
(afferrando Castro per i capelli e rovesciandogli il capo)
Figlio di cane, mostraci
la tua lurida faccia!
Tu sei con Ramerrez!…
(Un gruppo di minatori esce precipitosamente dalla sala da ballo. Di dentro la danza continua)
CASTRO
(impaurito)
Son fuggito. L'odiavo.
Se volete, vi porto
sulla sua traccia!
SONORA
(violento)
Questo sudicio ladro c'inganna!
CASTRO
Non v'inganno!
RANCE
Conosci il nascondiglio?
CASTRO
(con voce fioca)
É a poco più d'un miglio:
alla Madrona Canyada.
(tutti, meno Rance, si avvicinano, curvandosi, a Castro, e ansiosamente ascoltano)
Vi mostrerò la strada.
In nome di mia madre
Maria Saltaja,
giuro che non v'inganno!
Se volete, vi porto.
Gli pianterò nel dorso
la mia navaja!
RANCE
(interrogando intorno)
Si Va?
ASHBY
(guardando fuori, scrutando il cielo)
S'è annuvolato…
Avremo la tormenta…
RANCE
Legatelo!
SONORA
E un buon colpo…
TRIN
Si tenta!
(Trin e Sonora,
verso la porta della sala da ballo, chiamando)
TRIN, SONORA
A cavallo! a cavallo!
(all'aprirsi della porta Castro ha guardato dentro; ha visto Johnson; Johnson lo ha notato)
CASTRO
(fra se, lieto)
Non è preso!
É nel ballo!
UOMINI DEL CAMPO E DEL MONTE
(uscendo dalla sala da ballo)
Dove si va?
RANCE
S'insegue Ramerrez! Presto
NICK
(a Sonora, preoccupato per Minnie e per il barile)
E l'oro ?
SONORA
(con galanteria)
Gli occhi di Minnie bastano a guardarci il tesoro!
(Tutti escono. Poco appresso esce dalla sala Johnson: vede Castro, si domina. Nick si trae dalla cintura la pistola e si mette sulla porta a fare la guardia)
CASTRO
(a Nick)
Aguardiente!
(Nick va dietro il banco a prendere l'acquavite, Johnson si avvicina a Castro senza farsi notare)
CASTRO
(pianissimo, rapido)
Mi son lasciato prendere
per sviarli. Mi seguono nel bosco
i nostri. Presto udrete
un fischio; se c'è il colpo, rispondete
col fischio vostro.
(Nick porta a Castro l'acquavite. Johnson si volge, indifferente. Castro beve con avidità)
NICK
(a Johnson).
Quest'uomo sa la traccia di Ramerrez…
(Dalla finestra, dietro il banco, si vedono apparire e sparire torce e lumi bianchi e rossi: si odono passi di cavalli: le teste dei cavalli appariscono all'altezza della finestra: si alternano voci. Rance entra con alcuni nomini)
RANCE
(Fissa Johnson, con dispetto, senza salutare; si morde di nascosto rabbiosamente una mano; ordina agli nomini di portare fuori Castro, che esce, guardando furtivamente Johnson)
Ora via!
(Partono: Nick, sulla porta, saluta)
NICK
Buona fortuna!
(Nick si dispone a chiudere la "Polka". Sale ai piano superiore e spegne il lume: spegne, qua e là, lumi e candele; va alla sala da ballo; Minnie ne esce; Nick entra, spegne e ritorna)
MINNIE
(a Johnson)
Oh, signor Johnson, Siete
rimaste indietro a farmi compagnia
per custodir la casa?…
JOHNSON
(con un lieve turbamento)
Se volete…
(siede presso al tavolo del giuoco. Minnie rimane in piedi dinanzi a lui, appoggiata al tavolo. Dopo una pausa)
Che strana cosa' Ritrovarvi qui
dove ognuno può entrare
col tranquillo pretesto
di bere, e con l'intento
di rubare…
MINNIE
Vi dò la mia parola
che saprei tener fronte
a chiunque…
JOHNSON
(osservandola, sorridendo)
Anche a chi non volesse rubare
più che un bacio?…
MINNIE
(ridendo)
Anche!…
Onesto mi è accaduto, talvolta…
(abbassando gli occhi con grazia)
Ma il primo bacio debbo darlo ancora.
JOHNSON
(guardandola con interesse crescente)
Davvero?
Ed abitate qui alla «Polka?»
MINNIE
Abito una capanna a mezzo il monte.
JOHNSON
Meritate di meglio.
MINNIE
Mi contento
a me basta; credete.
Ci vivo sola, sola,
senza timore…
(mette le monete in una cassetta da sigari vuota e si avvicina al barile)
Strano!
Io sento che di voi mi fiderei,
ben ch'io non sappia ancora chi voi siate…
JOHNSON
Non so ben neppur io quello che sono.
Amai la vita, e l'amo,
e ancor bella mi appare.
Certo anche voi l'amate,
ma non avete tanto
vissuto per guardare fino in fondo
alle cose del mondo…
MINNIE
Non so, non vi comprendo.
Io non son che una povera fanciulla
oscura e buona a nulla:
mi dite delle cose tanto belle
che forse non intendo…
Non so che sia, ma sento
nel cuore uno scontento
d'esser così piccina,
e un desiderio d'innalzarmi a voi
su, su, come le stelle,
per esservi vicina,
per potervi parlare.
JOHNSON
Quello che voi tacete
me l'ha già detto il cuore
quando il braccio v'ho offerto
alla danza con me,
quando contro il mio petto
sentendovi tremare
ho provato una gioia
strana, una nuova pace
che ridire non so!
MINNIE
Ed anch'io, come voi,
leggermi in cuor non so,
ma ho l'anima piena
di tanta allegrezza,
di tanta paura…
(Nick è apparso sulla soglia, con aria preoccupata. Minnie resta contrariata)
Che cosa c'è?
NICK
Guardatevi. S'è visto
qui attorno un altro ceffo messicano…
MINNIE
(alzandosi, verso la porta)
Dove, Nick?
JOHNSON
(trattenendola, con mistero)
Non andate!
(Si ode un fischio acuto, nella notte. Johnson fra se)
Il segnale!…
MINNIE
(a un tratto timorosa, come rifugiandosi accanto a Johnson)
Ascoltate!
Che sarà questo fischio?
(indica il barile)
In quel barile, Johnson, c'è un tesoro.
Ci ripongono l'oro i ragazzi…
JOHNSON
E vi lasciano così?…
MINNIE
Ogni notte rimangon qui a vegliarlo
a turno, un po' per uno.
Stanotte son partiti sulle peste
di quel dannato…
(con impeto)
Oh, ma, se qualcuno
vuole quell'oro, prima di toccarlo,
dovrà uccidermi qui!
Povera gente! Quanti son di loro
che han lasciato lontano una famiglia,
una sposa, dei bimbi,
e son venuti a morir come cani,
in mezzo alla fanghiglia,
per mandare un po' d'oro
ai cari vecchi, ed ai bimbi lontani!
(risoluta, con semplicità)
Ecco, Johnson, perchè
chi vuol quest'oro, prima
passerà su di me!
(Minnie va dietro il banco, vi piglia due revolver e viene a posarli sul barile come per custodirlo)
JOHNSON
Oh, non temete, nessuno ardirà
(con un movimento appassionato)
Come mi piace sentirvi parlare!
E me ne debbo andare… Avrei voluto
salire a darvi l'ultimo saluto
nella vostra capanna…
MINNIE
(malinconica)
Dovete proprio andare? Che peccato!
(si avvicina alla porta, sta un momento in ascolto)
I ragazzi saranno qui fra poco.
Quando saran tornati, io me ne andrò.
Se volete venirmi a salutare,
seguiteremo la conversazione
standoci accanto al fuoco…
JOHNSON
(esita, poi decidendosi)
Grazie. Minnie… Verrò.
MINNIE
(scherzosa e triste)
Non vi aspettate molto!
Non ho che trenta dollari
soli di educazione…
(si sforza a ridere, ma gli occhi le si gonfiano di lacrime)
Se studiavo di più,
che avrei potuto essere?
Ci pensate?
JOHNSON
(commosso, come fantasticando)
Ciò che avremmo potuto essere!…
Io lo comprendo
ora soltanto che vi guardo, Minnie!
MINNIE
(asciugandosi una lacrima)
Davvero?… Ma che vale!
(risale la scena, appoggia le braccia al banco colla faccia nascosta, singhiozzando)
Io non son che una povera fanciulla
oscura, e buona a nulla…
JOHNSON
(le si avvicina, con tenerezza)
No, Minnie, non piangete…
Voi non vi conoscete.
Siete una creatura
d'anima buona e pura…
e avete un viso d'angiolo!…
(Prende la sella, si avvia verso la porta con un gesto violento. Sta un momento in ascolto, poi apre, esce rapidamente. Nick rientra, spegne il lume sul banco, guarda Minnie e se ne va pel sottoscala)
MINNIE
(Minnie come stordita, rimane ferma in mezzo alla stanza oscura. A un tratto, come perduta in un ricordo inebriante, mormora, piano)
Ha detto… Come ha detto?…
(raccogliendosi tutta in un sospiro e coprendosi il viso con le mani)
Un viso d'angiolo!…
(Cala la tela lentamente)