ATTO SECONDO
(Valle profonda.
In lontano vedesi il villaggio di Brunnen ai piedi delle alte montagne del Rütli.
A sinistra dell'attore si scorge parte del lago dei Quattro Cantoni.
Incomincia la notte.)

SCENA I
(Coro di cacciatori recando le uccise belve, indi coro di pastori di dentro.)

▼CORO▲
Qual silvestre metro intorno
Si congiunge al nostro corno!
Mesce il daino il suon morente
Al fragore del torrente.
Ed allor ch'estinto resta
Chi la gioia può imitar?
Il furor della tempesta
Può quel giubilo eguagliar.

(Odesi il suono d'una campana, quindi la cornamusa dei boari svizzeri.)

▼UN CACCIATORE▲
Qual suon?… Udiam.

▼CORO DI PASTORI▲
Del raggiante lago in seno
Cade il giorno.
Il suo placido sereno
Sparve intorno.
La campana del villaggio
Di partenza è a noi messaggio.
Già cade il dì.

▼UN CACCIATORE▲
La molesta voce è questa
Del monotono pastor.

(Suono lontano.)

▼CORO▲
Di Gessler risuona il corno.
Ciascun riede al suo soggiorno,
Già cade il dì.

(partono)


SCENA II
(Matilde sola.)

▼MATILDE▲
S'allontanano alfine!
Io sperai rivederlo,
E il cor non m'ha ingannata,
Ei mi seguìa… lontano esser non puote…
Io tremo… ohimè!… se qui venisse mai!
Onde l'arcano sentimento estremo
Di cui nutro l'ardor, ch'amo fors'anco!
Arnoldo! Arnoldo! ah! sei pur tu ch'io bramo.
Semplice abitator di questi campi,
Di questi monti caro orgoglio e speme,
Sei tu sol che incanti il mio pensiero,
Che il mio timor cagioni. Oh! almen ch'io possa
Confessarlo a me stessa… io t'amo, Arnoldo!
Tu i giorni miei salvasti,
E l'amor più possente in me destasti.

Selva opaca, deserta brughiera
Qual piacer la tua vista mi dà.
Sovra i monti ove il turbine impera
Alla calma il mio cor s'aprirà.
L'eco sol le mie pene udirà.
Tu, bell'astro, al cui dolce riflesso
Il mio passo vagante sen va,
Tu m'addita ove Arnoldo s'aggira;
A lui solo il mio cuor s'aprirà,
Esso sol le mie pene udirà.


SCENA III
(Arnoldo e detta.)

▼ARNOLDO▲
Se il mio giungere t'oltraggia,
Mel perdona, Matilde. I passi miei,
Incauto sino a te spinger osai.

▼MATILDE▲
A mutua colpa è facile il perdono.
Arnoldo, io t'attendea.

▼ARNOLDO▲
Questi soavi accenti, ah! ben lo veggo,
Ha la pietà inspirati.
Deh! compiangi il mio stato;
Amandoti io t'offendo.
Il mio destino è orribile!

▼MATILDE▲
Ed è men tristo il mio?

▼ARNOLDO▲
Uopo è però
Che in così dolce e barbaro momento,
E fors'anco l'estremo,
L'alma figlia dei re
A conoscermi apprenda.
Io con nobile orgoglio ardisco dirlo:
Il ciel per te dato m'avea la vita.
D'un fatal pregiudizio
Lo scoglio misurai.
Col suo poter esso tra noi s'innalza:
Rispettarlo saprò da te lontano.
Comandami, o Matilde,
Fuggir dagli occhi tuoi,
Che abbandoni la patria e il padre mio,
Morte trovar sovra straniera terra,
Sceglier per tomba inospital foresta;
Parla, pronunzia un solo accento.

▼MATILDE▲
Arresta.
Tutto apprendi, o sventurato,
Il segreto del mio cor.
Per te solo fu piagato,
Per te palpita d'amor.

▼ARNOLDO▲
Se tu m'ami, se all'affetto
Puoi risponder del mio cor,
Una speme avere in petto
Io potrò di pace ancor.
Ma tra noi qual mai distanza,
Quanti ostacoli vi sono!

▼MATILDE▲
Ah, non perder la speranza:
Tutto il ciel ti dette in dono.

▼ARNOLDO▲
Cari, onesti e dolci accenti!
Di piacer colmate il cor.

▼MATILDE▲
(Posso amarlo. Quai momenti
Proverò di gioia e amor!)
Riedi al campo della gloria
Nuovi allori a conquistar…
Potrai sol colla vittoria
La mia destra meritar.

▼ARNOLDO▲
Riedo al campo della gloria
Nuovi allori a meritar.
Quando in premio di vittoria
Cesserò di palpitar?

MATILDE e ARNOLDO
Il core che t'ama
Sol cerca, sol brama
Di viver con te.
Ah! questa speranza,
Che sola m'avanza
Fia sempre con me.

(S'ode un calpestìo.)

▼MATILDE▲
Alcun vien… Separiamoci.

▼ARNOLDO▲
Potrò vederti ancora?

▼MATILDE▲
Al nuovo giorno,

▼ARNOLDO▲
Oh gioia!

▼MATILDE▲
Quando sorga l'aurora,
Nell'antico tempietto,
Al cospetto di Dio,
Da te riceverò l'ultimo addio.

▼ARNOLDO▲
(cade a' piedi di Matilde e le bacia la mano)
Oh! suprema bontà!

▼MATILDE▲
Forza è lasciarti.

▼ARNOLDO▲
Cielo! Guglielmo!
Gualtier! Dio! Parti, ah! parti.

(Matilde parte.)


SCENA IV
(Gualtiero, Guglielmo e detto.)

▼GUGLIELMO▲
Solo non eri in questo loco.

▼ARNOLDO▲
Ebbene?

▼GUGLIELMO▲
Un colloquio ben grato
A turbar giunsi.

▼ARNOLDO▲
Eppure io non vi chiedo
A che mirate…

▼GUALTIERO▲
E forse,
Più che a ciascun, è a te mestieri udirlo.

▼GUGLIELMO▲
No. Ad Arnoldo che importa
S'egli abbandona i suoi,
S'egli in segreto aspira
A servir chi ne opprime?

▼ARNOLDO▲
E d'onde il sai?

▼GUGLIELMO▲
Dal fuggir di Matilde e dal tuo stato.

▼ARNOLDO▲
E tu mi vegli!

▼GUGLIELMO▲
Io stesso!
In questo cor lanciasti
Sin da ieri il sospetto.

▼ARNOLDO▲
Ma se amassi?

▼GUALTIERO▲
Gran Dio!

▼ARNOLDO▲
Se amato io fossi,
I supposti…

▼GUGLIELMO▲
Sarian veri.

▼ARNOLDO▲
E il mio amore…

▼GUALTIERO▲
Empio saria.

▼ARNOLDO▲
Matilde…

▼GUGLIELMO▲
Ell'è nostra nemica.

▼GUALTIERO▲
Ha nelle vene un abborrito sangue.

▼GUGLIELMO▲
E vilmente egli cadde a' piedi suoi.

▼ARNOLDO▲
Ma di qual dritto il cieco furor vostro?…

▼GUGLIELMO▲
Un solo accento, e ti sarà palese.
Sai, tu, Arnoldo, che sia l'amor di patria?

▼ARNOLDO▲
Voi parlate di patria?
Ah, non ve n'ha per noi.
Io lascio queste rive
Abitate dall'odio,
Dalla discordia, dal timor: fantasmi
Di servitudi orrende.
In arene men triste onor m'attende.

▼GUGLIELMO▲
Allor che scorre - De' forti il sangue!
Che tutto langue, - Che tutto è orror,
La spada impugna, - Gessler difendi,
La vita splendi - Pel traditor.

▼ARNOLDO▲
Al campo volo - Onor m'attende,
Ardir m'accende, - M'accende amor.
Desìo di gloria - M'invita all'armi:
È di vittoria - Ardente il cor.

▼GUALTIERO▲
Estinto un vecchio - Gessler facea,
Quell'alma rea - Svenar lo fe'
Da noi vendetta - L'estinto aspetta,
E la domanda, - La vuol da te.

▼ARNOLDO▲
Oh, qual mistero orrendo!…
Un vecchio ei spense!… Oh Dio!

▼GUALTIERO▲
Per te moria piangendo…

▼ARNOLDO▲
Ed è?…

▼GUALTIERO▲
Tacer degg'io.

▼GUGLIELMO▲
S'ei parla, il cor ti squarcia.

▼ARNOLDO▲
Mio padre! …

▼GUALTIERO▲
Sciagurato!
Ei stesso fu svenato,
Ei stesso cadde spento
Per man dell'oppressor.

▼ARNOLDO▲
Ah, che sento!… il padre!… ohimè! io spiro…
Troncar suoi dì
Quell'empio ardiva,
Ed il mio acciar
Non si snudò!
Mio padre, ohimè!
Mi malediva,
Ed io la patria
Allor tradiva!…
Cielo! mai più
Lo rivedrò!

GUGLIELMO e GUALTIERO
(Quali smanie! egli appena respira.
Il rimorso che il cor gli martira
Dell'amor ogni nodo spezzò;
A quel duolo già cade e delira,
Già la benda fatale strappò.)

▼ARNOLDO▲
È dunque vero?

▼GUALTIERO▲
Vidi il delitto;
Il derelitto
Vidi spirar.

▼ARNOLDO▲
Che far?… Gran Dio!

▼GUGLIELMO▲
Il tuo dover.

▼ARNOLDO▲
Morir degg'io…

▼GUGLIELMO▲
Viver dêi tu.

▼ARNOLDO▲
Quell'empio al suolo
Cadrà svenato.
Io l'ho giurato
Pel genitor.

▼GUGLIELMO▲
Deh! frena i tuoi trasporti,
Deh, calma l'ira omai
E vendicar potrai
La patria, il genitor.

▼ARNOLDO▲
E a che tardiam?

▼GUGLIELMO▲
La notte
A' voti nostri amica,
Già distende su noi
Un'ombra protettrice,
E tu vedrai tra poco
Avvolti nel mistero
Qui giunger cauti i generosi amici
Che udranno i pianti tuoi,
E il vomere e la falce,
Cangiati in brandi ed aste
Tentar con miglior sorte
O libertade o morte.

ARNOLDO, GUGLIELMO e GUALTIERO
O libertade o morte.
La gloria infiammi - I nostri petti,
Il ciel propizio - Con noi cospira;
Del padre l'ombra - Il cor c'ispira,
Chiede vendetta - E non dolor.
Nel suo destino - Ei fortunato
Con la sua morte - Par che ci dica
Che del martirio - Il serto è dato
A coronare - Tanta virtù.

▼GUGLIELMO▲
Confuso da quel bosco
Sembrami udir fragor.

▼GUALTIERO▲
Ascoltiamo.

▼ARNOLDO▲
Silenzio.

▼GUALTIERO▲
Sì, ascoltiamo.
Di numerosi passi
Risuona la foresta.

▼ARNOLDO▲
Più lo strepito appressa.

▼GUALTIERO▲
Chi avanza?


SCENA V
(Abitanti d'Unterwalden, e detti.)

▼CORO▲
Amici della patria.
▼GUGLIELMO▲
Oh ventura!

▼ARNOLDO▲
Oh vendetta.

ARNOLDO, GUGLIELMO e GUALTIERO
Onore al cor del forte.

▼CORO▲
Con ardor richiese il cor
Di sfidar, di superar
La distanza ed i perigli,
E ogni cor con ardor
Brama vincere o morir.
Il vigor de' tuoi consigli
Nuovo in noi desta ardir.

▼GUGLIELMO▲
O d'Unterwald voi generosi figli!
Questo nobile ardor non ne sorprende.

▼GUALTIERO▲
Imitarlo sapremo.
Si ode una tromba.
Degli amici di Schwitz
Odo la tromba risuonar d'intorno;
È surto, o patria, di tua gloria il giorno!


SCENA VI
(Abitanti di Schwitz, e detti.)

▼CORO▲
Domo, o ciel, da uno straniero,
A' suoi mali il forte indura,
E coperto dal mistero,
Quivi è tratto a lagrimar.
Qui sol può la sua sciagura
Col suo pianto mitigar.

▼GUGLIELMO▲
E scusabil la tema
In chi tra' ceppi vive.
Alla mia speme v'affidate: amica
Ne arriderà la sorte.
Onore al cor del forte!

▼TUTTI▲
Onore al cor del forte!

▼GUALTIERO▲
D'Uri mancan soltanto
I magnanimi amici.

▼GUGLIELMO▲
Onde le tracce
Nasconder de' lor passi,
E per meglio celar la nostra impresa,
S'apron co' remi loro
Sul mobile elemento
Il sol sentier che non inganna mai.

(Dal lago vedonsi approdare alla riva diverse navicelle.)

▼GUALTIERO▲
De' prodi, ascolta, è già compiuto il patto.
Non odi tu?

▼GUGLIELMO▲
Chi viene?


SCENA VII
(Abitanti d'Uri dalla parte del lago e detti.)

▼CORO▲
Amici della patria.

▼GUGLIELMO▲
Onore della patria a' difensor.

▼TUTTI▲
(meno gli abitanti di Uri)
Onore della patria a' difensor.

▼CORO▲
Guglielmo, sol per te
Tre popoli s'unîr,
Il barbaro a punir
Ciascuno è presto.
Parla, e il tuo dir sarà
Di stimolo al codardo;
E come acceso dardo
Il core infiammerà.

▼GUGLIELMO▲
La valanga che volve
Dalla cima dei monti,
E morte suol lasciar sui campi nostri,
In sé mali men crudi,
Men funesti rinserra
Di quei che versa empio tiranno in terra.

▼GUALTIERO▲
A noi pur oggi è dato,
Ed al nostro coraggio,
Di purgar queste rive
Dal mostro abbominato.

▼CORO▲
Di guerra alla minaccia,
Ad onta nostra, il cor freme ed agghiaccia!

▼GUALTIERO▲
Dov'è l'antica audacia? Per mille anni
Gl'indomiti avi nostri
A difender fur presti i dritti loro,
E in noi fia che s'estingua ardor cotanto?

▼CORO▲
Ma adesso… Oh qual terror!

▼GUGLIELMO▲
Da lungo tempo
Usi a soffrir, più il peso non sentite
Delle vostre sciagure? Almen pensate
Alle vostre famiglie. I padri vostri,
E le mogli e le figlie
Più asilo omai non han nel vostro tetto.

▼GUALTIERO▲
Più ospitale tra noi non v'ha ricetto.

▼GUGLIELMO▲
Amici, contro questo giogo infame
Invan reclama umanità. Trionfanti
Sono i nostri oppressori.
E cinti da' perigli
Vediamo i genitor, le spose, i figli…

▼CORO▲
E cinti da' perigli
Vediamo i genitor, le spose, i figli…
Che far dobbiam? che far? a noi lo svela.

▼ARNOLDO▲
La morte vendicar del padre mio.

▼CORO▲
Melchthal? qual era il suo delitto?

▼ARNOLDO▲
L'amor della sua patria.

▼CORO▲
L'empio di morte è degno.

▼GUGLIELMO▲
Mostriamoci degni alfine
Del sangue onde sortiamo:
Nell'ombra e nel silenzio
I tre Canton di lancia e spada armiam.

▼CORO▲
Nell'ombra e nel silenzio
I tre Canton di lancia e spada armiam.

▼GUGLIELMO▲
Domani fia che sorga
Il giorno di vendetta.
Ne reggerete voi?

▼CORO▲
Non lo temer! Sì, tutti.

▼GUGLIELMO▲
Presti a vincer?

▼CORO▲
Sì, tutti.

▼GUGLIELMO▲
Presti a morir?

▼CORO▲
Sì, tutti.

▼GUGLIELMO▲
Ebben, serbate
Vigore ed ardimento,
Sia fermo il patto e saldo il giuramento.

▼TUTTI▲
Giuriam, giuriamo
Pei nostri danni,
Per gli avi nostri,
Pe' nostri affanni,
Al Dio de' regi
E de' pastor,
Di tutti abbatter
Gli empi oppressor
Se qualche vil
V'ha mai tra noi,
Lo privi il sol
De' raggi suoi,
Non oda il ciel
La sua preghiera,
E giunto il fin
Di sua carriera,
Gli neghi tomba
La terra ancor.

▼ARNOLDO▲
Già sorge il dì…

▼GUALTIERO▲
Segnal per noi d'allarme.

▼GUGLIELMO▲
Di vittoria.

▼GUALTIERO▲
Qual grido
Corrispondervi deve?

▼ARNOLDO▲
All'armi!

GUGLIELMO e GUALTIERO
All'armi!

▼TUTT▲
All'armi!
(partono)
ATTO SECONDO
Valle profonda.
In lontano vedesi il villaggio di Brunnen ai piedi delle alte montagne del Rütli.
A sinistra dell'attore si scorge parte del lago dei Quattro Cantoni.
Incomincia la notte.

SCENA I
Coro di cacciatori recando le uccise belve, indi coro di pastori di dentro.

CORO
Qual silvestre metro intorno
Si congiunge al nostro corno!
Mesce il daino il suon morente
Al fragore del torrente.
Ed allor ch'estinto resta
Chi la gioia può imitar?
Il furor della tempesta
Può quel giubilo eguagliar.

Odesi il suono d'una campana, quindi la cornamusa dei boari svizzeri.

UN CACCIATORE
Qual suon?… Udiam.

CORO DI PASTORI
Del raggiante lago in seno
Cade il giorno.
Il suo placido sereno
Sparve intorno.
La campana del villaggio
Di partenza è a noi messaggio.
Già cade il dì.

UN CACCIATORE
La molesta voce è questa
Del monotono pastor.

Suono lontano.

CORO
Di Gessler risuona il corno.
Ciascun riede al suo soggiorno,
Già cade il dì.

partono


SCENA II
Matilde sola.

MATILDE
S'allontanano alfine!
Io sperai rivederlo,
E il cor non m'ha ingannata,
Ei mi seguìa… lontano esser non puote…
Io tremo… ohimè!… se qui venisse mai!
Onde l'arcano sentimento estremo
Di cui nutro l'ardor, ch'amo fors'anco!
Arnoldo! Arnoldo! ah! sei pur tu ch'io bramo.
Semplice abitator di questi campi,
Di questi monti caro orgoglio e speme,
Sei tu sol che incanti il mio pensiero,
Che il mio timor cagioni. Oh! almen ch'io possa
Confessarlo a me stessa… io t'amo, Arnoldo!
Tu i giorni miei salvasti,
E l'amor più possente in me destasti.

Selva opaca, deserta brughiera
Qual piacer la tua vista mi dà.
Sovra i monti ove il turbine impera
Alla calma il mio cor s'aprirà.
L'eco sol le mie pene udirà.
Tu, bell'astro, al cui dolce riflesso
Il mio passo vagante sen va,
Tu m'addita ove Arnoldo s'aggira;
A lui solo il mio cuor s'aprirà,
Esso sol le mie pene udirà.


SCENA III
Arnoldo e detta.

ARNOLDO
Se il mio giungere t'oltraggia,
Mel perdona, Matilde. I passi miei,
Incauto sino a te spinger osai.

MATILDE
A mutua colpa è facile il perdono.
Arnoldo, io t'attendea.

ARNOLDO
Questi soavi accenti, ah! ben lo veggo,
Ha la pietà inspirati.
Deh! compiangi il mio stato;
Amandoti io t'offendo.
Il mio destino è orribile!

MATILDE
Ed è men tristo il mio?

ARNOLDO
Uopo è però
Che in così dolce e barbaro momento,
E fors'anco l'estremo,
L'alma figlia dei re
A conoscermi apprenda.
Io con nobile orgoglio ardisco dirlo:
Il ciel per te dato m'avea la vita.
D'un fatal pregiudizio
Lo scoglio misurai.
Col suo poter esso tra noi s'innalza:
Rispettarlo saprò da te lontano.
Comandami, o Matilde,
Fuggir dagli occhi tuoi,
Che abbandoni la patria e il padre mio,
Morte trovar sovra straniera terra,
Sceglier per tomba inospital foresta;
Parla, pronunzia un solo accento.

MATILDE
Arresta.
Tutto apprendi, o sventurato,
Il segreto del mio cor.
Per te solo fu piagato,
Per te palpita d'amor.

ARNOLDO
Se tu m'ami, se all'affetto
Puoi risponder del mio cor,
Una speme avere in petto
Io potrò di pace ancor.
Ma tra noi qual mai distanza,
Quanti ostacoli vi sono!

MATILDE
Ah, non perder la speranza:
Tutto il ciel ti dette in dono.

ARNOLDO
Cari, onesti e dolci accenti!
Di piacer colmate il cor.

MATILDE
(Posso amarlo. Quai momenti
Proverò di gioia e amor!)
Riedi al campo della gloria
Nuovi allori a conquistar…
Potrai sol colla vittoria
La mia destra meritar.

ARNOLDO
Riedo al campo della gloria
Nuovi allori a meritar.
Quando in premio di vittoria
Cesserò di palpitar?

MATILDE e ARNOLDO
Il core che t'ama
Sol cerca, sol brama
Di viver con te.
Ah! questa speranza,
Che sola m'avanza
Fia sempre con me.

S'ode un calpestìo.

MATILDE
Alcun vien… Separiamoci.

ARNOLDO
Potrò vederti ancora?

MATILDE
Al nuovo giorno,

ARNOLDO
Oh gioia!

MATILDE
Quando sorga l'aurora,
Nell'antico tempietto,
Al cospetto di Dio,
Da te riceverò l'ultimo addio.

ARNOLDO
cade a' piedi di Matilde e le bacia la mano
Oh! suprema bontà!

MATILDE
Forza è lasciarti.

ARNOLDO
Cielo! Guglielmo!
Gualtier! Dio! Parti, ah! parti.

Matilde parte.


SCENA IV
Gualtiero, Guglielmo e detto.

GUGLIELMO
Solo non eri in questo loco.

ARNOLDO
Ebbene?

GUGLIELMO
Un colloquio ben grato
A turbar giunsi.

ARNOLDO
Eppure io non vi chiedo
A che mirate…

GUALTIERO
E forse,
Più che a ciascun, è a te mestieri udirlo.

GUGLIELMO
No. Ad Arnoldo che importa
S'egli abbandona i suoi,
S'egli in segreto aspira
A servir chi ne opprime?

ARNOLDO
E d'onde il sai?

GUGLIELMO
Dal fuggir di Matilde e dal tuo stato.

ARNOLDO
E tu mi vegli!

GUGLIELMO
Io stesso!
In questo cor lanciasti
Sin da ieri il sospetto.

ARNOLDO
Ma se amassi?

GUALTIERO
Gran Dio!

ARNOLDO
Se amato io fossi,
I supposti…

GUGLIELMO
Sarian veri.

ARNOLDO
E il mio amore…

GUALTIERO
Empio saria.

ARNOLDO
Matilde…

GUGLIELMO
Ell'è nostra nemica.

GUALTIERO
Ha nelle vene un abborrito sangue.

GUGLIELMO
E vilmente egli cadde a' piedi suoi.

ARNOLDO
Ma di qual dritto il cieco furor vostro?…

GUGLIELMO
Un solo accento, e ti sarà palese.
Sai, tu, Arnoldo, che sia l'amor di patria?

ARNOLDO
Voi parlate di patria?
Ah, non ve n'ha per noi.
Io lascio queste rive
Abitate dall'odio,
Dalla discordia, dal timor: fantasmi
Di servitudi orrende.
In arene men triste onor m'attende.

GUGLIELMO
Allor che scorre - De' forti il sangue!
Che tutto langue, - Che tutto è orror,
La spada impugna, - Gessler difendi,
La vita splendi - Pel traditor.

ARNOLDO
Al campo volo - Onor m'attende,
Ardir m'accende, - M'accende amor.
Desìo di gloria - M'invita all'armi:
È di vittoria - Ardente il cor.

GUALTIERO
Estinto un vecchio - Gessler facea,
Quell'alma rea - Svenar lo fe'
Da noi vendetta - L'estinto aspetta,
E la domanda, - La vuol da te.

ARNOLDO
Oh, qual mistero orrendo!…
Un vecchio ei spense!… Oh Dio!

GUALTIERO
Per te moria piangendo…

ARNOLDO
Ed è?…

GUALTIERO
Tacer degg'io.

GUGLIELMO
S'ei parla, il cor ti squarcia.

ARNOLDO
Mio padre! …

GUALTIERO
Sciagurato!
Ei stesso fu svenato,
Ei stesso cadde spento
Per man dell'oppressor.

ARNOLDO
Ah, che sento!… il padre!… ohimè! io spiro…
Troncar suoi dì
Quell'empio ardiva,
Ed il mio acciar
Non si snudò!
Mio padre, ohimè!
Mi malediva,
Ed io la patria
Allor tradiva!…
Cielo! mai più
Lo rivedrò!

GUGLIELMO e GUALTIERO
(Quali smanie! egli appena respira.
Il rimorso che il cor gli martira
Dell'amor ogni nodo spezzò;
A quel duolo già cade e delira,
Già la benda fatale strappò.)

ARNOLDO
È dunque vero?

GUALTIERO
Vidi il delitto;
Il derelitto
Vidi spirar.

ARNOLDO
Che far?… Gran Dio!

GUGLIELMO
Il tuo dover.

ARNOLDO
Morir degg'io…

GUGLIELMO
Viver dêi tu.

ARNOLDO
Quell'empio al suolo
Cadrà svenato.
Io l'ho giurato
Pel genitor.

GUGLIELMO
Deh! frena i tuoi trasporti,
Deh, calma l'ira omai
E vendicar potrai
La patria, il genitor.

ARNOLDO
E a che tardiam?

GUGLIELMO
La notte
A' voti nostri amica,
Già distende su noi
Un'ombra protettrice,
E tu vedrai tra poco
Avvolti nel mistero
Qui giunger cauti i generosi amici
Che udranno i pianti tuoi,
E il vomere e la falce,
Cangiati in brandi ed aste
Tentar con miglior sorte
O libertade o morte.

ARNOLDO, GUGLIELMO e GUALTIERO
O libertade o morte.
La gloria infiammi - I nostri petti,
Il ciel propizio - Con noi cospira;
Del padre l'ombra - Il cor c'ispira,
Chiede vendetta - E non dolor.
Nel suo destino - Ei fortunato
Con la sua morte - Par che ci dica
Che del martirio - Il serto è dato
A coronare - Tanta virtù.

GUGLIELMO
Confuso da quel bosco
Sembrami udir fragor.

GUALTIERO
Ascoltiamo.

ARNOLDO
Silenzio.

GUALTIERO
Sì, ascoltiamo.
Di numerosi passi
Risuona la foresta.

ARNOLDO
Più lo strepito appressa.

GUALTIERO
Chi avanza?


SCENA V
Abitanti d'Unterwalden, e detti.

CORO
Amici della patria.
GUGLIELMO
Oh ventura!

ARNOLDO
Oh vendetta.

ARNOLDO, GUGLIELMO e GUALTIERO
Onore al cor del forte.

CORO
Con ardor richiese il cor
Di sfidar, di superar
La distanza ed i perigli,
E ogni cor con ardor
Brama vincere o morir.
Il vigor de' tuoi consigli
Nuovo in noi desta ardir.

GUGLIELMO
O d'Unterwald voi generosi figli!
Questo nobile ardor non ne sorprende.

GUALTIERO
Imitarlo sapremo.
Si ode una tromba.
Degli amici di Schwitz
Odo la tromba risuonar d'intorno;
È surto, o patria, di tua gloria il giorno!


SCENA VI
Abitanti di Schwitz, e detti.

CORO
Domo, o ciel, da uno straniero,
A' suoi mali il forte indura,
E coperto dal mistero,
Quivi è tratto a lagrimar.
Qui sol può la sua sciagura
Col suo pianto mitigar.

GUGLIELMO
E scusabil la tema
In chi tra' ceppi vive.
Alla mia speme v'affidate: amica
Ne arriderà la sorte.
Onore al cor del forte!

TUTTI
Onore al cor del forte!

GUALTIERO
D'Uri mancan soltanto
I magnanimi amici.

GUGLIELMO
Onde le tracce
Nasconder de' lor passi,
E per meglio celar la nostra impresa,
S'apron co' remi loro
Sul mobile elemento
Il sol sentier che non inganna mai.

Dal lago vedonsi approdare alla riva diverse navicelle.

GUALTIERO
De' prodi, ascolta, è già compiuto il patto.
Non odi tu?

GUGLIELMO
Chi viene?


SCENA VII
Abitanti d'Uri dalla parte del lago e detti.

CORO
Amici della patria.

GUGLIELMO
Onore della patria a' difensor.

TUTTI
meno gli abitanti di Uri
Onore della patria a' difensor.

CORO
Guglielmo, sol per te
Tre popoli s'unîr,
Il barbaro a punir
Ciascuno è presto.
Parla, e il tuo dir sarà
Di stimolo al codardo;
E come acceso dardo
Il core infiammerà.

GUGLIELMO
La valanga che volve
Dalla cima dei monti,
E morte suol lasciar sui campi nostri,
In sé mali men crudi,
Men funesti rinserra
Di quei che versa empio tiranno in terra.

GUALTIERO
A noi pur oggi è dato,
Ed al nostro coraggio,
Di purgar queste rive
Dal mostro abbominato.

CORO
Di guerra alla minaccia,
Ad onta nostra, il cor freme ed agghiaccia!

GUALTIERO
Dov'è l'antica audacia? Per mille anni
Gl'indomiti avi nostri
A difender fur presti i dritti loro,
E in noi fia che s'estingua ardor cotanto?

CORO
Ma adesso… Oh qual terror!

GUGLIELMO
Da lungo tempo
Usi a soffrir, più il peso non sentite
Delle vostre sciagure? Almen pensate
Alle vostre famiglie. I padri vostri,
E le mogli e le figlie
Più asilo omai non han nel vostro tetto.

GUALTIERO
Più ospitale tra noi non v'ha ricetto.

GUGLIELMO
Amici, contro questo giogo infame
Invan reclama umanità. Trionfanti
Sono i nostri oppressori.
E cinti da' perigli
Vediamo i genitor, le spose, i figli…

CORO
E cinti da' perigli
Vediamo i genitor, le spose, i figli…
Che far dobbiam? che far? a noi lo svela.

ARNOLDO
La morte vendicar del padre mio.

CORO
Melchthal? qual era il suo delitto?

ARNOLDO
L'amor della sua patria.

CORO
L'empio di morte è degno.

GUGLIELMO
Mostriamoci degni alfine
Del sangue onde sortiamo:
Nell'ombra e nel silenzio
I tre Canton di lancia e spada armiam.

CORO
Nell'ombra e nel silenzio
I tre Canton di lancia e spada armiam.

GUGLIELMO
Domani fia che sorga
Il giorno di vendetta.
Ne reggerete voi?

CORO
Non lo temer! Sì, tutti.

GUGLIELMO
Presti a vincer?

CORO
Sì, tutti.

GUGLIELMO
Presti a morir?

CORO
Sì, tutti.

GUGLIELMO
Ebben, serbate
Vigore ed ardimento,
Sia fermo il patto e saldo il giuramento.

TUTTI
Giuriam, giuriamo
Pei nostri danni,
Per gli avi nostri,
Pe' nostri affanni,
Al Dio de' regi
E de' pastor,
Di tutti abbatter
Gli empi oppressor
Se qualche vil
V'ha mai tra noi,
Lo privi il sol
De' raggi suoi,
Non oda il ciel
La sua preghiera,
E giunto il fin
Di sua carriera,
Gli neghi tomba
La terra ancor.

ARNOLDO
Già sorge il dì…

GUALTIERO
Segnal per noi d'allarme.

GUGLIELMO
Di vittoria.

GUALTIERO
Qual grido
Corrispondervi deve?

ARNOLDO
All'armi!

GUGLIELMO e GUALTIERO
All'armi!

TUTT
All'armi!
partono
最終更新:2023年01月15日 19:33